Seleziona una pagina

Ottimismo e risk appetite su consumer confidence US e IFO tedesco

Lampi di colore 745

Altro grappolo di record ieri sera a Wall Street. Il Nasdaq 100 ha fatto 13 (salite consecutive) segnando il nuovo massimo assoluto nel processo. La trimestrale di Alphabet, uscita dopo la chiusura, forse oggi renderà difficile proseguire la serie (il titolo oggi perde il 3%, e produce una sottoperformance dell’indice tecnologico). Vedremo.
Nel frattempo, il Vix ha fatto segnare un nuovo minimo record nel durante, prima di recuperare qualcosa nel finale, chiudendo comunque sotto 10 per l’ottava seduta di seguito. Questo si è un record: la serie più lunga precedente è di 4, nel 1993, mentre l’indice che misura la volatilità  implicita dell’S&P 500 ha chiuso sotto 10 solo 4 volte tra il 1995 e il 2016 (fonte WSJ).

Food for thought per la FED domani?  In fin dei conti nella recente retorica erano emersi vari accenni ai livelli elevati delle valutazioni di alcuni asset, alla volatilità ridotta e  ai rischi per la  stabilità  finanziaria, e all’easing delle financial conditions nonostante la normalizzazione dei tassi FED in corso.
L’indice delle US financial conditions di giugno ha superato ieri il livello più accomodante degli ultimi 5 anni, segnato a metà 2014.

Lampi di colore 743

Certo, la gestione di questi aspetti viene meglio nei FOMC con conferenza stampa, projections, dot plot etc, mentre il FOMC di domani sembra mettere il Committee nella condizione di prendere tempo. I dati hanno fornito un quadro incerto (bene occupazione, buone le survey, deboli i dati su consumi e prezzi).
Peraltro, volendo rendere la  riunione di domani di qualche utilità, Yellen e C. potrebbero segnalare l’inizio della normalizzazione del balance sheet per settembre.  Oppure, se una mossa del genere senza supporto di conferenza stampa è troppo ardita, potrebbero segnalare nello statement che a settembre annunceranno l’inizio per ottobre, rispettando cosi la recente consuetudine (quasi una mania) di preparare alla  perfezione il mercato ad ogni mossa. Qualcosa come “The Committee currently expects to begin implementing a balance sheet normalization rather soon”.

La seduta asiatica si è  mostrata nuovamente poco  ispirata, con i principali indici a mostrare modeste perdite, ad eccezione dell’Australia, che ha beneficiato della forza di alcune commodities (Rame e Iron Ore). Oggi la trimestrale di Caterpillar ha significativamente battuto le stime grazie a forte domanda dalla  Cina nei settori infrastrutture e costruzioni. Vedremo domani come reagiranno i mercati locali alle news, ma è  evidente lo stato  di grazia dell’economia cinese, cosi come lo sono i drivers.

Diversamente dall’Asia, la seduta europea è partita con un buon tono, nuovamente trainata dal settore bancario. Alle 10.00 l’IFO tedesco ha smentito i PMI flash di ieri segnando il nuovo record da inizio serie (116 da 115.2 e vs attese per 14.9). La forza è  equamente divisa tra aspettative e situazione contingente. La forza mostrata dalle export expectations ha portato l’economista dell’  Institute a dichiarare che l’economia tedesca è in grado di sopportare senza difficoltà il rafforzamento dell’€.
Le news hanno dato un ulteriore sferzata al sentiment, portando gli indici europei a mostrare progressi significativi in mattinata.
A metà giornata, il risk appetite osservabile su azionario e commodities (il rame ha segnato i massimi da 24 mesi e il  petrolio a fine seduta europea recupera il 3%) ha finito con l’impattare sui bonds. I rendimenti dei governativi europei hanno preso a salire violentemente senza distinzione tra periferia e core.
Corollario del movimento è stata una robusta fiammata dell’€, che si è rapidamente portato sopra 1.17 vs $, complice un pezzo di Goldman Sachs che ha fatto eco all’economista dell’IFO estendendo il concetto a tutta Europa. Il movimento, che ha portato  il cross a un soffio dal massimo del  2015 (1.1714) ha avuto un impatto modesto sull’azionario continentale, che ha ceduto solo le  briciole del  rally.

Nel pomeriggio, buone notizie anche in US. La Consumer  confidence, che recentemente aveva ritracciato un po’, è rimbalzata, portandosi a un soffio dal record di marzo  (121.1 da prec 117.3 e vs attese per 116.5). Particolarmente positivo il  quadro del mercato del  lavoro, con il gap tra coloro che lo trovano “plentiful” e quelli che lo  trovano “hard to  find” ai massimi dal 2001 (34.1% vs 18%). Il quadro è completato dal Richmond FED Manufacturing index a 14 da 7 e vs attese per 7).  Altro food for thought per la Fed?

Le news hanno ridato un po’ di slancio al  $, inducendo l’€ a ritracciare praticamente tutto il movimento. Ovviamente hanno accentuato le  pressioni sui rendimenti, anche sul treasury, trasformando la seduta in una disfatta per i bonds globali.
Ironicamente, la  salita dei tassi ha impattato sull’azionario europeo più del cambio, riducendone ulteriormente i progressi fin quasi a dimezzarli. Wall Street al momento continua la messe di record, favorita da alcune trimestrali eccellenti sopra attese tra cui la  già  citata Caterpillar e  Mc Donalds.  Anche il Nasdaq 100 si è riportato in positivo e, in assenza di un calo nel finale potrebbe allungare la striscia, cosi come quasi sicuramente si allungherà quella del Vix sotto 10.

Sul fronte tecnico, qualche sviluppo degno di nota sui cambi. La price action dell’€ oggi configura un progetto di shooting star, tipicamente un segnale di inversione di breve.

Lampi di colore 744

La coda non troppo estesa, e il fatto che il cross non è ancora tornato sotto la chiusura di ieri, lo rendono un segnale non troppo affidabile. E le  recenti delusioni e la forza del trend sull’€ costituiscono ulteriori motivi di cautela.
Ma esistono anche degli elementi a favore:
** il fatto che quota 1.17 sia stata rigettata cosi rapidamente, e la  resistenza appena sfiorata.
** La situazione di robusto ipercomprato (e il più  volte citato  positioning)
** Il fatto che il Dollar Index, dopo aver fatto nuovi minimi, sta disegnando un piccolo hammer

Il  FOMC di domani sembra posizionato in maniera ideale per fornire conferma o negazione a questi segnali di inversione.