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Lampi di Colore – 16 Luglio 2015

Un altro “percorso netto” da parte della Grecia nella giornata di oggi, e i mercati continuano a festeggiare.

A tarda notte, il progetto di legge attuativo delle misure richieste da Bruxelles è passato a larga maggioranza (229 voti a favore su 300) anche se Tsipras si è perso per strada 39 voti del suo partito (32 “no”, 6 astenuti e 1 assente). Vedremo a che tipo di rimpasto condurrà questo risultato. Con ogni probabilità sarà un governo di minoranza perchè i 3 partiti di opposizione hanno chiarito che voteranno i provvedimenti previsti dall’accordo, ma non sembrano aver alcuna intenzione di mettere insieme un governo di unità nazionale. Anzi i toni sono molto critici nei confronti del governo.

Su queste basi, il sentiment è rimasto positivo fin dalla seduta asiatica, con tutti gli indici in progresso di 0.5-1% ad eccezione di Taiwan, invariata.
Naturalmente anche l’Europa ha esordito in positivo quando, verso metà mattinata, è iniziato a trapelare che l’accordo per il finanziamento ponte era in dirittura di arrivo.
Cosi, i mercati sono giunti all’appuntamento con Draghi mostrando uniformemente significativi progressi (ben oltre l’1%) e con lo spread in ulteriore restringimento. Comprensibilmente in calo la divisa unica, grazie al buon sentiment, ed eventualmente in anticipazione di un tono accomodante da parte del Presidente ECB.
Draghi non ha deluso.
Nello Statement si è curato di ribadire come prima cosa che il QE procede e continuerà fino a settembre 2016, e comunque finchè l’obiettivo sull’inflazione non sarà considerato raggiunto. Gli ultimi sviluppi sui mercati finanziari non hanno modificato l’opinione del Governing Council che la ripresa si sta consolidando e che le misure stanno funzionando. Ma se per qualunque motivo si osservasse un indesiderato inasprimento delle condizioni finanziarie o una modifica dei trend inflattivi, agiranno senza indugio per correggere la situazione. Inserendo questa nota per la prima volta in un Statement ufficiale, il Presidente ECB ha inteso rafforzarla. Draghi ha sottolineato anche il miglioramento della dinamica del credito, cosi come appare dalla Lending Survey uscita 2 giorni fa.
Nella sessione di domande, Draghi ha annunciato di aver aumentato l’ELA dell’importo richiesto dalle banche greche (900 milioni), un segnale di presa d’atto dei progressi fatti,  ed una mossa in linea con la nuova logica “do ut des” prevista anche dall’accordo. Meno male, perchè a sto punto “le istituzioni” (nuovo nome della Troika) devono gestire anche la piazza. L’ultima cosa di cui c’è bisogno, ora che tutto pare funzionare a dovere, sono disordini, che ostacolino il procedere dell’accordo (vedi ieri sera in piazza Syntagma).
Il presidente ha aggiunto che è difficile dire quando i controlli sui capitali verranno levati, ma è una decisione che spetta alla Banca Centrale Greca. Riguardo l’eventuale inclusione dei bond greci nel QE, Draghi ha elencato le condizioni: i) l’istituzione di una nuova deroga (visto il rating HY), l’inserimento in un programma ESM della Grecia, e una prima revisione degli adempimenti con esito positivo.

In generale, nulla che potesse turbare i mercati, anzi. Il sentiment ha raggiunto lo zenit nel primo pomeriggio, per poi ripiegare fisiologicamente (dai minimi di martedi 8 luglio il progresso dell’Eurostoxx è di oltre 12%), anche se il newsflow ha continuato sui toni positivi della mattina. Nel pomeriggio si è appreso che le banche greche riapriranno lunedi, e in serata Schaeuble ha offerto il suo appoggio al piano di aiuti, raccomandando che il Parlamento tedesco lo approvi.
Cosi l’Eurostoxx ha chiuso la settima seduta consecutiva in positivo, con un +1.45% che lo riporta sui livelli di maggio, e Milano (+1.65%) è tornata nei pressi dei massimi dell’anno, sostenuta da banche in grande spolvero. Rinviamo le considerazioni tecniche a domani, chiusura della settimana.
In lieve calo lo spread (-2 bp a 115) ma la parte breve della curva italiana ha interamente recuperato lo storno avvenuto quando la crisi greca si è inasprita (2 anni tornato a 0.14%). Il risk appetite ha spinto l’€ sotto 1.09 contro $ e sotto 0.7 contro Sterlina. Flussi di hedging degli acquisti di asset europei e finanziamento di carry trade i motivi principali della debolezza della divisa unica. Tecnicamente, la prima resistenza dopo 1.085 testato oggi è in area 1.055.
Wall Street come noto non gradisce tutta questa esuberanza del biglietto verde (eloquente la chiusura di ieri -0.07%), ma l’attenuazione dei “rischi esogeni” (Cina e Grecia) e il traino del settore bancario gratificato da buoni earnings (vedi Citigroup oggi) l’hanno riportata nei pressi dei massimi, testati innumerevoli volte nella prima metà del 2015.