Tensioni Cina USA tornano a pesare sui listini.

Il ritorno a regime dei mercati dopo il week end lungo in USA, vede il sentiment deteriorarsi sin dalla seduta asiatica.
Due le principali cause illustrate dagli operatori:
1) Bloomberg riporta che gli USA starebbero procedendo con la richiesta di estradizione del CFO di Huawei. La richiesta dovrebbe essere avanzata entro il 30 gennaio, ironicamente la data in cui il Vicepremier Liu He giungerà a Washington per proseguire le trattative “ad alto livello”. La Cina, che detiene 2 Canadesi per rappresaglia, ha fatto sapere che si comporterà di conseguenza. Non proprio un buon viatico per i colloqui. Trump, a dicembre, aveva dichiarato che sarebbe intervenuto sul caso se lo avesse ritenuto necessario al fine di ottenere un buon accordo con la Cina. Ma sappiamo che l’uomo è volubile.
2) Il Presidente Cinese Xi Jinping ha fatto delle dichiarazioni inusuali in un Summit a Pechino: i) il Partito affronta sfide di lungo periodo complesse, ovvero mantenere la leadership, aprire il paese e l’economia ai mercati e tutelare l’ambiente ii) il Partito è esposto a rilevanti pericoli come “la debolezza di spirito, scarsa capacità, distanza dal popolo, passività e corruzione”. Effettivamente vi è un insolito livello di autocritica, che ha forse accentuato il pessimismo degli investitori. Personalmente, sarò all’antica, ma dubito che le autorità cinesi siano cambiate al punto di evidenziare dei problemi di cui non abbiano in mente le soluzioni. In questo senso vedo nelle dichiarazioni di Xi un ulteriore prova che la proattività delle politiche sta per aumentare, e non lo ritengo un presagio cattivo.

Sta di fatto che l’azionario cinese ha corretto, oggi, contagiando gli indici dell’area  e i futures su Wall Street, che hanno accentuato le perdite dai livelli marginali di ieri.
L’apertura europea è avvenuta su questa falsariga, un occhio all’Asia, l’altro ai dati in uscita in mattinata. Lo Zew tedesco di gennaio ha mostrato un brusco calo della componente coincidente (27.6 da 45.3 e vs attese per 43) ai minimi dal 2015. Meglio le expectations, in recupero da -17.5 a -15 vs attese per -18.5. Trattandosi di una survey di analisti e operatori, io vi do di solito poco peso ma il mercato ha un po’ accusato, soprattutto la divisa.
Più interessante la Bank Lending Survey ECB del quarto trimestre, che ha mostrato, per la prima volta da 6 trimestri, un calo della percentuale netta di banche che hanno reso più accessibili le condizioni di credito. A impattare, un inversione di tendenza in italia in cui le banche hanno inasprito le condizioni negli ultimi 3 mesi, a causa del costo di finanziamento e limiti di bilancio. Dando uno sguardo al settore bancario italiano, la cosa non sorprende. Anche la domanda ha rallentato, pur restando in generale in crescita. L’impressione è che il deterioramento del quadro macro Eurozone stia cominciando a impattare sugli umori degli istituti, in particolare dove si sono avute special situations. Food for thought per l’ECB, che giovedi deve decidere se far intravedere al mercato in maniera concreta la possibilità di una nuova TLTRO, oppure attendere. Personalmente ritengo sia questione di “quando”, non di “se”.

Sorprendentemente forti, per contro, i dati sul mercato del lavoro di Novembre in UK, con disoccupazione in calo al 4% e nuovi occupati record (+141.000 3m/3m). Questa release ha supportato ulteriormente una Sterlina che già si giovava marginalmente del confusionario newsflow dal Parlamento inglese:
**Il piano “B” della May è praticamente una riedizione del piano originale, il che non gli attribuisce molte probabilità in più di essere approvato lunedi.
** tra gli emendamenti che girano in vista del voto di lunedi 29 ce n’è uno promosso da Corbyn che prevede la permanenza in un unione doganale, o un nuovo Referendum, anche se non è chiaro se l’intenzione del leader sia di spingerlo o piuttosto di levarlo temporaneamente di mezzo, con un voto contrario della Camera.
** Un altro paio prevedono in una qualche forma l’obbligo per il Governo di chiedere  un estensione dell’articolo 50
** Infine altri prevedono di escludere un uscita senza accordo, istituire una scadenza della soluzione temporanea per il confine con l’irlanda, o dare al Parlamento la gestione del problema.
In generale sembra che, vista la staticità del Governo, il Parlamento si stia appropriando sempre di più della materia. Ciò riduce ulteriormente le possibilità di una hard/no deal Brexit, e aumenta quelle di un eliminazione della deadline tramite estensione dell’articolo 50.

Con l’apertura di Wall Street il clima non è cambiato. L’azionario USA ha preso la via del ribasso, peggiorando ulteriormente dopo la pubblicazione di dati sulla vendita di case in USA deludenti a dicembre (-6.4% da prec +2.1% e vs attese per -1.5%).
Così, gli indici europei hanno chiuso in perdita, con l’Eurostoxx a replicare grosso modo la performance di ieri. Le vendite sono tornate sul settore bancario europeo, il che ha prodotto una sottoperformance di Piazza Affari, dove le banche hanno maggior peso e sono più prese di mira, in particolare dopo le nuove richieste di copertura sui non performing loans.
Sul fronte tassi, la risk aversion ha premiato i bonds tedeschi, mentre il supporto ai periferici derivante dall’ oceanica domanda al nuovo Bonos spagnolo a 10 anni sindacato (50 bln vs 10 bln emessi) è risultato effimero e a fine giornata solo la Spagna stringe marginalmente mentre il resto degli spread è tornato ai livelli di ieri. Riguardo i cambi, se il Dollaro si era avvantaggiato in mattinata dello Zew debole e della Bank Lending Survey, la forza della Sterlina e le existing home sales hanno rimesso le cose a posto.

Dopo la chiusura europea le vendite in USA si sono accentuate al comparire di headlines targate FT secondo cui gli USA avrebbero rigettato la proposta dei Cinesi di incontri preparatori agli incontri di alto livello della prossima settimana, a causa di scarsi progressi su alcuni temi (*U.S. TURNS DOWN CHINA OFFER OF PREPARATORY TRADE TALKS: FT). Altre fonti confermano però il meeting la prossima settimana tra Liu He  e Lighthizer. Vedremo.

Dal punto di vista tecnico la debolezza di oggi non deve sorprendere più di tanto. Come osservato i giorni scorsi (Es Lampi di venerdi ), vista la rapidità con cui era avvenuto il recupero, un consolidamento era da mettere in conto, ed anzi era già notevole che la resistenza in area 2.600-630 di S&P fosse stata superata cosi agevolmente. Adesso la domanda è se 2.600 riuscirà a contenere il consolidamento, o torneremo a lavorare sotto. In ogni caso, il ritmo di salita era insostenibile nel breve, ma la forza e la partecipazione ampia depongono a favore di una continuazione del rialzo, anche se il ritracciamento potrebbe essere significativo (in circa la metà dei casi il mercato va a testare i minimi).