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La settimana chiude con una nota decisamente positiva sui mercati.


Infine, il breakout.
Se mercoledi la headline del Wall Street Journal aveva tagliato le ali all’S&P, negandogli la possibilità di andare a far scattare gli stops posizionati sopra la media mobile a 50 giorni, ieri sera è avvenuto l’esatto contrario.
Cosa è successo? La medesima testata US ha riportato che il Segretario del tesoro Mnuchin avrebbe proposto di ridurre “alcuni o tutti i dazi”, allo scopo di supportare i mercati, e incentivare la Cina fare maggiori concessioni. Il pezzo ha continuato sostenendo che Trump vuole un accordo e sta facendo pressione su Lighthizer perchè lo accontenti.
La reazione dell’indice è stata brusca e immediata, e la successiva smentita da parte di un portavoce della Casa Bianca non è stata in grado di riportarlo sui livelli pre-headline.

Comprensibile, con queste premesse, il tono euforico della seduta asiatica, che ieri aveva chiuso ancora in presenza si un sentiment opaco, in seguito alle news su Huawei e relativa reazione del Ministero del Commercio cinese. Così il “Chinese complex” ha messo a segno rialzi tra l’1.8% (Shenzen) e l’1.2% (Hscei) e ha trainato gli altri indici a performance generalmente positive, con l’eccezione di Mumbai, al palo.
Lunedi avremo la pubblicazione dei dati macro di dicembre, nonchè del GDP cinese del 2018 e potremo verificare la bontà della teoria espressa nel pezzo di martedì (per quanto l’ortodossia vorrebbe che i dati cominciassero a migliorare da gennaio).

L’azionario europeo ci ha messo un po’ a farsi coinvolgere dal mood positivo. Oggi non erano previsti dati rilevanti in Eurozone, e l’Eurostoxx ha aperto poco sotto l’area di resistenza che lo aveva contenuto nelle ultime 5 o 6 sedute ( 3090-3100) ma ha poi rapidamente seguito l’esempio di Wall Street, violandola e accumulando performance. Sempre robusta la domanda di Btp, mentre i rendimenti tedeschi hanno mantenuto la tendenza a salire mostrata ieri.

Il primo pomeriggio ci ha portato in dote 2 dati macro US:
** La produzione industriale di dicembre ha sorpreso marginalmente in positivo (+0.3% vs 0.2% atteso) ma la revisione al dato precedente si mangia il progresso. Il dettaglio però è robusto con la produzione manifatturiera su dell’1.1% vs attese per +0.3% e forza anche nelle categiorie rappresentative degli investimenti.
** La U. of Michigan Confidence per contro ha deluso (90.7 da prec 98.3 e vs attese per 96.8) segnando il minimo dal 2016. Personalmente la vedo come una reazione ritardata alla volatilità sui mercati.

All’apertura, Wall Street ha ripreso il discorso dove lo aveva interrotto ieri, partendo al rialzo senza guardarsi più indietro. Se chiaramente gli stop loss posizionati sopra la resistenza hanno fornito il carburante per la rottura rialzista, qui il fenomeno sta evolvendosi in qualcosa di diverso.
Non è un mistero come l’abnorme volatilità di fine 2018 abbia causato una spettacolare liquidazione di posizioni da parte di varie categorie di investitori, nel tentativo di proteggere il loro capitale (Vedi grafico dei flussi sui fondi azionari, courtesy of FT, ma il fenomeno ha riguardato trasversalmente tutte le categorie)

L’impressione personale è che il rimbalzo sia stato talmente rapido da non consentire al grosso degli operatori di rientrare, mentre chi è riuscito a farlo, “fast money” nella maggioranza dei casi, ha probabilmente preferito portare a casa i guadagni, certo che avrebbe avuto altre occasioni di rientrare.
Invece, questo ritracciamento è stato tra i più veloci della storia (il terzo, per velocità tra i rimbalzi del 50% di un calo dai massimi, in appena 16 sedute, secondo Sentimentrader. com). E cosi, il superamento di un livello tecnico cosi rilevante ha colto il grosso degli operatori assai scarichi di azionario, e sta costringendone parecchi ad aumentare precipitosamente il livello di investito.

E’ ironico notare come il fenomeno investa anche un altro asset liquidato irragionevolmente nella parte finale del 2018, ovvero il petrolio, anche se in questo caso il recupero, ancorchè assai rapido, ancora no ha assunto le percentuali sontuose di Wall Street.
Difficile dire quanto andrà avanti  questo squeeze. Ma, personalmente, mi attendo che ad un certo punto faccia il suo corso e produca un inevitabile reazione, anche perchè, come osservato i giorni scorsi il movimento è alquanto iperesteso. Non a caso Sentimentrader.com, nell’analizzare la prognosi di tutti i casi in cui, da un calo dai massimi di oltre il 15% si è avuto un rapido ritracciamento del 50%, nota che mentre la statistica mostra che le performance di medio periodo sono buone, quelle entro il mese successivo sono mediocri, e gli ultimi 3 casi hanno tutti visto un parziale ritracciamento .

Diciamo che un prossibile outcome potrebbe essere qualche settimana di consolidamento all’interno di un range che abbia come base l’area 2.600, ma non sono esclusi ritorno  sotto questo livello. Difficilmente supereremo stabilmente 2.750 in tempi brevi.

L’euforia a Wall Street ha creato i presupposti per performance anche migliori negli indici europei, che dovevano ancora fattorizzare la salita di ieri, e oltretutto sono sicuramente meno iperestesi al rialzo. Cosi i progressi di Eurostoxx e Dax superano il 2% e gli altri indici mostrano variazioni di poco inferiori. Leggermente più attardata oggi Piazza Affari, che però ha outperformanto abbondantemente i giorni passati (infatti guida il gruppo da inizio anno con un +7.5%).
Sul fronte cambi la sterlina è andata incontro ad un round di prese di beneficio, cosa che ha levato un po’ di supporto anche all’€. In moderato rialzo i tassi tedeschi mentre lo spread chiude trionfalmente la settimana sotto 250 punti.

Dal punto di vista tecnico, con il breakout di oggi l’Eurostoxx sta mettendo a segno quella che sembra una figura di bottom abbastanza promettente, una sorta di testa e spalle rovesciato con superamento della media mobile a 50 giorni.

Una figura simile si intravede anche sul Dax, mentre il FTSE MIB ha violato il limite superiore del recente range. Come già detto, diversamente da Wall Street, il recupero è stato assai meno esplosivo, e di conseguenza, coeteris paribus, il movimento potrebbe avere un po’ più di spazio.
vedremo.