Eurogruppo, tutto rimandato a domani.

Ieri sera, a Wall Street, l’affievolimento del sentiment è continuato, dopo la chiusura europea, fino a produrre  l’annullamento del rally della mattinata (l’S&P 500 ha chiuso in calo dello 0.16% dopo essere stato in progresso del 3.5% in apertura e ancora a metà seduta).
Difficile indicare un motivo preciso del calo. Il crash dell’oil (-9%) ha sicuramente avuto un ruolo. L’obiettivo di un taglio della produzione si allontana, con gli USA che non vogliono/possono partecipare alla riduzione dell’output E poi sono circolate indiscrezioni delle scorte API (20 mln di barili).
A parte ciò, come ho osservato ieri, il mercato si era fatto, dalla chiusura di Venerdì sera, oltre il 10% in meno di 2 sedute. In questa luce, il calo finale di ieri non ha costituito che un ritracciamento del 30% del movimento.

In nottata, l’Asia ha avuto un andamento contrastato, con Tokyo e Taiwan positive, e il China Complex, Seul, Sydney e Mumbai negative. Sul fronte numeri dell’infezione, i dati ieri hanno visto un piccolo aumento, pur permanendo sui livelli dei giorni scorsi (+6.3% da +5.8% di Lunedì). Tolto l’ottimo risultato italiano, i numeri hanno mostrato un rialzo in US, Spagna Francia (di parecchio) Cina, Turchia, Svezia e Svizzera, più numerosi emergenti (figura courtesy of DB).

Numeri in aumento generalizzati (tranne n Italia) anche per i morti (+9.9% da +7.5% di lunedì). Deutsche Bank suggerisce che ogni martedì ci sia un catch up di casi e morti rimasti indietro nel week end, visto che le medie a 3 gg si muovono poco. Ma comunque questi erano i numeri.

Ieri sera, poi, siamo andati a letto (al solito) senza sapere nulla dell’Eurogruppo, la cui conferenza stampa finale era prevista a partire dalle 19. Inutile dire che l’attesa non deponeva molto bene a favore dell’outcome, e infatti stamattina abbiamo trovato uno scarno comunicato di Centeno, nel quale il Presidente del Eurogruppo ha dichiarato che si era vicino ad un accordo, ma ancora non era stato raggiunto, per cui la conferenza stampa era cancellata e i lavori aggiornati a Giovedì.
In altre parole, un nuovo flop.

Stando ai media, vi sarebbe stato accordo generale su una serie di temi: lo schema per l’occupazione SURE, lo schema che utilizza la BEI per le garanzie alle aziende, e lo schema per erogare il 2% del GDP tramite i fondi dell’ESM. I nodi irrisolvibili sarebbero stati sostanzialmente 2:
** L’Olanda vuole assolutamente che ai prestiti ESM vengano attaccate delle condizioni per il rientro, in questo spalleggiata da Finlandia e Austria. Una condizione che l’Italia si rifiuta di accettare, anche perchè la renderebbe probabilmente un “non starter” in Parlamento, e armerebbe la mano all’opposizione.
** I paesi del blocco Nord sono riluttanti a accettare qualsivoglia mutualità del debito e quindi rigettano il piano francese di un Fondo di emergenza, della durata di 10 anni, finanziato con bonds emessi mutualmente dai paesi EU. I paesi che supportano questa proposta si sono rifiutati di firmare un comunicato che non contenesse precisi riferimenti a questo strumento o altri tipi di mutualizzazione del debito.
Ovviamente, questo ennesimo fallimento ha pesato sul sentiment, in particolare all’apertura europea, con gli indici azionari ad accumulare un discreto ribasso, lo spread nuovamente sopra 200, eccetera.

Personalmente, mi pare che quest’impasse abbia caratteristiche più promettenti di quanto sembri a prima vista.
Questi i motivi:
1) Intanto, c’era largo accordo sugli schemi elaborati nelle scorse settimane in vista di questo meeting, vale a dire il SURE, l’utilizzo dell’EIB, e dell’ESM. Relativamente a questo ultimo schema, lo scontro è sui dettagli, le condizioni, con l’opposizione netta ad una loro cancellazione portata avanti da una percentuale abbastanza piccola del voto (l’Olanda pesa per il 6% circa).
2) Sembra che la proposta francese goda di un supporto robusto. Questo la rende nella peggiore delle ipotesi un buon mezzo per un compromesso sulle condizioni ESM, e nella migliore uno strumento in più, la cui approvazione era tutt’altro che scontata ex ante
3) Un NO in quest’occasione ha implicazioni etiche pesanti. L’epidemia non è colpa di nessuno, e il rifiuto a mostrare solidarietà da parte del Nord europeo costituirebbe una ferita ai valori dell’Unione, e un potenziale catalyst di divergenze, rivendicazioni e rappresaglie capaci di disgregarla, col tempo. Ne consegue che Italia, Francia e i paesi periferici in quest’occasione dispongono di una leva maggiore. E mi pare, dal loro atteggiamento, che ne siano consapevoli. Su queste basi, mi pare improbabile che lo schieramento conservatore (Germania, Olanda, Austria, Finlandia e altre briciole) possa dire no sia all’ESM senza condizioni, che al Fondo di emergenza temporaneo.

Sono quindi ottimista sul fatto che si trovi una soluzione di compromesso, che produca l’inclusione nel pacchetto o di un ESM con il solo vincolo di utilizzo dei fondi ma senza condizioni di rientro etc, o di un veicolo secondo la proposta francese. Il secondo caso sarebbe forse più favorevole perchè aggiungerebbe budget, e permetterebbe all’Italia o ai paesi che hanno problemi politici interni di non attingere all’ESM e di lasciarselo come risorsa di scorta.
Vedremo cosa emergerà domani, ma ricordo che la decisione finale – prettamente politica – spetta ai Capi di Stato, nel summit che dovrebbe tenersi dopo Pasqua, sempre che domani si addivenga a qualcosa.
In generale l’accordo è difficile ma la posta elevata.

Il clima sui mercati è rimasto opaco in mattinata, tanto più che il Ministro delle Finanze olandese Hoekstra ha twittato che l’Olanda rimane contraria agli Eurobonds, non volendo garantire debiti di altri paesi, e che la maggioranza dell’Eurogruppo non è a favore degli Eurobonds.
A metà giornata però sono emersi indizi che l’Olanda non gode proprio di un gran supporto all’interno dell’Eurogruppo. Un Funzionario della Presidenza francese, rimasto anonimo, ha dichiarato a Reuters che l’Olanda è l’unico paese che si oppone alla decisione sull’utilizzo dell’ESM, un atteggiamento incomprensibile e destinato a cambiare ( link ). Questa informazione, se confermata, apre un discorso interessante. All’interno dell’ESM esiste un procedimento per prendere decisioni di emergenza che dice che se l’ECB e la Commissione Europea stabiliscono che c’è un rischio per la stabilità finanziaria dell’Euro Area ( link ). Considerando che l’ESM è già costituito, non è chiaro se la decisione di modificarne i termini di erogazione può avvenire con tale maggioranza. Se così fosse, e l’Olanda fosse effettivamente sola, superarla sarebbe semplice.

Poco dopo, dall’Eliseo è partita un’altra bordata. In caso di bocciatura di una soluzione comune per emissione di debito, la Francia prenderebbe in considerazione che ad emetterlo sia un gruppo di paesi Eurozone ( link ). Un chiaro indizio della determinazione con cui Macron porta avanti il suo progetto di Fondo di Emergenza temporaneo. E’ chiaro che una soluzione del genere sarebbe l’inizio della fine per l’Eurozona.

Il mercato ha continuato a trascinarsi in giornata tra alti e bassi, per poi migliorare progressivamente nel tardo pomeriggio europeo, trainato da una Wall Street più in forma. Tra l’altro, il tambureggiare di headlines recanti nuovo stimolo fiscale non si è attenuato. E’ stato confermato che domani il Senato USA voterà un’espansione di 250 bln (a totali 600 ) del programma di supporto agli small business.
Così a fine giornata le perdite per gli indici Eurozone sono marginali, e si vede qua e la qualche guadagno (Parigi). Con l’attenuarsi della risk aversion anche i rendimenti core hanno restituito i cali e gli spread sono in gran parte rientrati.
A 2 ore dalla chiusura dichiarazioni costruttive della Russia ridanno slancio all’Oil e aiutano una Wall Street già ben messa.
RUSSIA IS READY TO PARTICIPATE IN OPEC+ DEAL IN LINE WITH ITS SHARE IN OIL PRODUCTION OF COUNTRIES INVOLVED IN DEAL – INTERFAX CITES ENERGY MINISTRY OFFICIAL

il quadro tecnico resta quello illustrato Lunedì ( link ). l’S&P 500 ha superato 2630 (resistenza che ha tenuto anche il ritracciamento di ieri agevolmente per ora) e sembra puntare all’area sopra 2800. La sua forza, se mantenuta, può permettere all’Eurostoxx di superare a sua volta definitivamente 2820-50.

Domani, ultimo giorno prima della pausa pasquale, torna in scena l’Eurogruppo. Allacciate le cinture.