Un’ altra seduta positiva per Wall Street ieri (mercoledì) con l’S&P 500 in progresso dello 0.61%. Molto robusto il Nasdaq 100 (+1.33%) trainato, come accennato ieri, da Netflix, e dalle componenti dirette e indirette della nuova joint venture Stargate annunciata da Trump per investire nelle infrastrutture dell’intelligenza artificiale, ovvero Oracle e Microsoft e i Semis in generale. In controtendenza le Small Cap, dopo il balzo della seduta precedente. La breadth è tornata ad essere scarsa, con l’S&P500 equal weight in calo dello 0.33% e oltre 2/3 dei titoli dell’indice in calo, un fenomeno insolito in una seduta di discreto guadagno, ma che di recente abbiamo visto spesso.
Del buon sentiment hanno fatto le spese i bonds, che hanno visto i rendimenti salire (10 anni Treasury + 3 bps al 4.61%).
La seduta asiatica ha avuto un tono ancora bello contrastato, con il Nikkei, le “A” shares cinesi, Taiwan, Vietnam, e Mumbai positive, e le “H” shares cinesi, Sydney, Seul e Jakarta negative.
L’azionario cinese era stato inizialmente supportato dalla notizia che le Autorità hanno esortato gli investitori istituzionali ad incrementare l’investimento in azionario. Wu Qing, presidente della China Securities Regulatory Commission ha dichiarato che i Fondi dovranno aumentare le loro partecipazioni in titoli azionari onshore (“A” shares) di almeno il 10% all’anno per i prossimi tre anni, mentre le grandi compagnie di assicurazione statali dovranno investire in equity il 30% dei loro nuovi premi assicurativi a partire dal 2025 ( link China Guides Mutual Funds, Insurers to Invest More in Stocks). Successivamente, il movimento ha perso momentum fino quasi ad annullarsi. Il fatto è che gli investitori sono stufi di queste “cineserie” per supportare direttamente l’azionario. Vogliono misure credibili per supportare redditi e consumi, e vogliono vedere miglioramento dei dati macro e dei profitti.
Sul fronte macro, delusione moderata dal GDP Sud Coreano del quarto trimestre, che, a parte aver mancato le stime, resta debole.
Viceversa, la bilancia commerciale giapponese di Dicembre è migliore delle attese, con il mese che si chiude con un surplus. I volumi di export salgono del 5.2% mese su mese, il primo mese positivo, dopo tre cali. L’import delude ma almeno torna a salire a dicembre anno su anno. Niente che fosse in grado di scuotere un sentiment un po’ attendista, in vista forse del discorso di Trump a Davos (in remoto) previsto per le 17 italiane.
La seduta europea è partita con un tono consolidativo, in parte eventualmente causato dall’incertezza riguardo il discorso di Trump a Davos, in parte per il pesante ritracciamento occorso ai semiconduttori, dopo che il Premier olandese Schoof ha dichiarato di attendersi che Trump metta ulteriori blocchi all’esportazione in Cina per ASML. Inoltre un cliente del colosso olandese dei chip, Hynix, ha dichiarato che quest’anno gli investimenti saranno limitati. Così tutto il settore ha ritracciato una buona parte dei poderosi guadagni di ieri.
Dopo la fase correttiva di metà mese, anche i rendimenti Eu hanno accusato un po’ di nervosismo in vista del discorso di Trump, e, dopo un tentativo di discesa, hanno preso a rimbalzare un po’ stamattina, con una price action nervosa.
Se l’agenda macro era sguarnita in Europa (qualche insignificante business confidence in Francia), in US avevamo i sussidi di disoccupazione settimanali (e il Kansas Fed di gennaio).
I primi sono usciti in rialzo, e marginalmente sopra attese, con anche il monte percettori in aumento. Il rialzo, che lascia comunque i claims su livelli bassi, e coerenti con un mercato del lavoro solido, è presumibilmente dovuto all’impatto degli incendi in California, dove le richieste sono salite di 11.000 unità. Nulla da vedere qui. Il movimento sul Kansas Fed è rumore di fondo.
Wall Street è partita con il medesimo clima di attesa degli altri mercati, anche se, qua e la, l’impatto delle trimestrali si è fatto sentire su titoli e settori, con ad esempio American Airlines pesante per una trimestrale in perdita inattesa, ed Electronic Arts a deprimere il settore giochi, mentre GE dall’altro lato guidava la lista dei rialzi dell’S&P 500. Naturalmente i semiconduttori hanno accusato anche su questa sponda dell’Atlantico,seppure in misura minore.
Price action interlocutoria anche su divise e commodities.
Il Discorso di Trump è iniziato puntuale alle 17. Trump ha ribadito più o meno le sue priorità di politica fiscale, estera e internazionale.
Ha dichiarato che farà passare al Congresso robusti tagli delle tasse. Ma più tardi ha detto che vuole “cancellare” il debito USA in tempi stretti, un proposito che cozza a dir poco con un aumento dello stimolo. Immagino che la sua idea si che la crescita farà calare il debito Pil. In ogni caso gli serve – appunto – l’approvazione del Congresso. Niente ordini esecutivi in questo ambito. Al Congresso già si affilano le armi sulla reconciliantion
*TRUMP SAYS US HOUSE, SENATE WILL PASS TAX CUT MEASURES
* TRUMP: CONGRESS WILL PASS LARGEST TAX CUT IN AMERICAN HISTORY
*TRUMP: WANT TO ‘OBLITERATE’ US DEBT, WHICH WILL HAPPEN RAPIDLY
Ha dichiarato che chiederà tassi di interesse più bassi. Questa querelle con Powell sarà invero gustosa. Ma comunque è chiaro dove spingerà la Casa Bianca in generale in termini di condizioni finanziarie.
*TRUMP SAYS WILL DEMAND LOWER INTEREST RATES
TRUMP: I WILL DEMAND THAT INTEREST RATES DROP IMMEDIATELY
Ha detto poi che intende chiedere all’OPEC di “abbassare il prezzo del petrolio”, e che approverà tutti i nuovi progetti di estrazione. Generosamente, offrirà all’EU la sicurezza sul fronte energia.
*TRUMP URGES OPEC TO LOWER OIL PRICES
*TRUMP: U.S. HAS LARGEST AMOUNT OF OIL AND GAS OF ANY COUNTRY AND WE ARE GOING TO USE IT
*TRUMP: WILL GIVE RAPID APPROVALS FOR ENERGY-RELATED PROJECTS
TRUMP: U.S. TO GUARANTEE SUPPLY OF LIQUEFIED NATURAL GAS TO EUROPE
TRUMP: WOULD GUARANTEE US ENERGY SUPPLY SECURITY TO EUROPE
Si è poi però lamentato di come l’Europa tratta le aziende USA ed ha dichiarato che si occuperò del deficit commerciale verso l’EU. In generale favorirà le aziende che vengono a produrre in America e imporrà dazi al resto. Chiederà ai membri NATO di aumentare la spesa al 5% (oggi il settore ancora molto forte)
*TRUMP: WILL DO SOMETHING ABOUT TRADE DEFICIT WITH EU
*TRUMP: EU SHOULD NOT BE GOING AFTER US COMPANIES
TRUMP: EU TARIFFS MAKE IT VERY DIFFICULT TO BRING PRODUCTS INTO EUROPE
TRUMP: MESSAGE TO BUSINESS IS MAKE YOUR PRODUCT IN AMERICA
TRUMP: IF YOU DON’T, YOU WILL HAVE TO PAY A TARIFF
TRUMP: WILL BRING CORPORATE TAX RATE TO 15% IF PRODUCT IS MADE IN U.S.
*TRUMP: ASKING NATO NATIONS TO INCREASE DEFENSE SPENDING TO 5% OF GDP
Con la Cina è stato di nuovo più benevolo. E ha citato nuovamente Messico e Canada.
TRUMP: CHINA’S XI CALLED ME
*TRUMP: SEE US-CHINA RELATION BEING ‘VERY GOOD’
*TRUMP: NEED TO HAVE A ‘FAIR’ US-CHINA RELATIONSHIPE poi ha ribadito
*TRUMP: CAN’T CONTINUE CURRENT TRADE DEFICIT LEVELS WITH CANADA
E poi ha ribadito do voler giungere rapidamente ad una pace in Ucraina, e che vedrà Putin
*TRUMP SAYS HE WILL MEET PUTIN SOON TO END WAR IN UKRAINE
TRUMP: PUTIN LIKED THE IDEA OF CUTTING WAY BACK ON NUCLEAR
TRUMP: WANT TO SEE DENUCLEARIZATION AND WE THINK THAT IS VERY POSSIBLE
TRUMP: UKRAINE IS READY TO MAKE A DEAL TO END WAR
Non ho potuto seguire, ma non ravviso nulla di particolarmente nuovo, ne nuovi dettagli. Lo si vede dal fatto che i mercati hanno azionari hanno mostrato solo un moderato sollievo, come a dire: nessuna sorpresa ma soprattutto nessuna cattiva sorpresa. Anche l’azionario Eurozone ha mostrato sollievo, nonostante le dichiarazioni bellicose. Sembra evidente come l’EU sia a pieno titolo un bersaglio di Trump, come e più della Cina. Ma non è un segreto, e comunque il tono generale di Trump è sembrato più negoziale dall’inaugurazione in poi. L’atteggiamento con la Russia non sembra remissivo o disinteressato delle sorti dell’Ucraina. E comunque il tono di fondo del mercato è solido.
Le chiusure continentali sono positive, con Milano e Madrid che si giovano del rimbalzo delle banche. Sollievo anche sull’€ mentre i rendimenti conservano i moderati rialzi osservati in giornata
Vedremo dove sarà la chiusura a Wall Street.