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Prosegue la fase di euforia a Wall Street, alla vigilia del CPI USA di Giugno.

Trentaseiesimo record storico nell’anno in corso ieri sera (martedì) per Wall Street, con l’S&P 500 e il Nasdaq 100 entrambi in progresso dello 0.07%. In calo dello 0.45% il Russell 2.000, e dello 0.17% l’S&P 500 equal weight, a indicare un’altra seduta con breadth debole. Coerentemente l’indice delle Magnificent 7 ha messo a segno un +0.91%.
Detto della breadth nelle ultime settimane, e dei segnali di sentiment  euforico provenienti dal mercato delle opzioni ieri, oggi segnalo altri 2 fattori indice del livello di euforia di Wall Street.
Intanto, la correlazione tra azioni è crollata sui minimi, segno che gli investitori sono impegnati a scegliere il titolo giusto molto più che occuparsi della direzione del mercato. Gli indici di correlazione implicita del Chicago Board of Trade, basati sulla volatilità implicita delle prime 50 azioni dell’S&P 500, sono sui minimi storici (nel grafico quella a 1 mese e 3 mesi, da inizio serie nel 2006.

Inoltre, il tono delle newsletter di Wall Street (rilevato da Investors intelligence) è diventato estremamente positivo in media. L’indice aggregato ha raggiunto il 63% di bulls, un livello oltre il quale è stato solo per il 3% del tempo dal 1971 ad oggi.

Nella figura ho aggiunto io le linee verticali, ad indicare che in generale questi segnali sono stati caratterizzati da piccoli consolidamenti e/o performance inferiori alla media.
Il fatto è che, in questa fase di mercato, l’attività in opzioni, in particolare quelle a breve o giornaliere, è esplosa come quantità, il che tende a supportare il mercato e comprimere la volatilità realizzata, alimentando la domanda di azioni in un circolo virtuoso, incentrato sul big tech. Basta dare uno sguardo all’indice delle Magnificent 7, in progresso del 67% da inizio anno, per rendersene conto.

L’impressione è che questa volta la barra per sorprendere al rialzo per queste aziende sia abbastanza alta (vedi figura sotto, courtesy of Compound, con alcuni indicatori di multipli relativi ad Apple).

Ma mancano ancora un po’ di giorni all’eventuale redde rationem, visto che le prime (Tesla e Google) riportano il 23 luglio. E mancano 10 giorni anche alla scadenza tecnica delle opzioni, in cui un po’ del gamma in mano ai dealers potrebbe scadere sottraendo supporto.
Vedremo se nei prossimi giorni il trend di lenta ma costante salita perderà momentum.

La seduta asiatica ha avuto un decorso contrastato, con Nikkei positivo a nuovi massimi, Taiwan e Indonesia a loro volta in progresso, Sud Corea al palo, mentre Il China complex, Vietnam, India e Australia hanno ceduto moderatamente.
Sul fronte macro, oggi sono stati pubblicati CPI e PPI di giugno in Cina, e il risultato conferma spinte disinflattive nel paese, connesse con domanda debole. Infatti i prezzi al consumo sono usciti  sotto attese e quasi invariati anno su anno, e mese su mese abbiamo un -0.4% annualizzato. Ex food & energy il dato è +0.6% anno su anno, con servizi in calo e beni in accelerazione.

I prezzi alla produzione hanno recuperato come da attese, ma principalmente in virtù di effetti base. Il FT ha riportato in un articolo che, in previsione del Terzo Plenum, che si terrà la prossima settimana, il premier cinese Li Qiang sta facendo un tour presso economisti, imprenditori cinesi ed esteri, ma il feedback che sta ottenendo che è che le autorità non hanno ancora fatto abbastanza per stabilizzare l’economia. Gli economisti più preminenti si augurano che il Presidente Xi presenti “nuove politiche” al plenum per stimolare la domanda interna, inclusa l’espansione della rete di sicurezza sociale come parte della sua iniziativa di “common prosperity”.
(link  China’s consumer price growth weakens ahead of Communist party economic meeting)
Come ribadito più volte, la strada da percorrere è di aumentare reddito disponibile dei cittadini. Immagino che alla fine dovranno imbarcarvisi, visto che il resto non funziona più, e all’estero stanno mettendo dazi su tutta la roba cinese ( link US Targets China With Tariffs on Steel, Aluminum Sent Via Mexico).
Per il resto in Giappone il PPI è uscito più basso delle attese, un altro segnale di moderazione dell’inflazione globale, mentre la banca centrale neozelandese ha lasciato i tassi invariati.

La seduta europea è cominciata con un sentiment costruttivo, opposto a quello con cui si era chiusa quella di ieri. E’ difficile onestamente individuare il catalyst di questo U turn nel sentiment. Sta di fatto che le borse sono partite in positivo e hanno incrementato i progressi nel corso della mattinata. Discorso analogo per il fixed income, con i tassi in generale calo, e OAT francese e BTP a outperformare il movimento.
Stamattina in Eu era prevista solo la pubblicazione della produzione industriale di maggio, che ha sorpreso in positivo (+0.5% mese su mese vs 0.0% atteso) ma anno su anno resta depressa a -3.3%.

Nemmeno negli USA la agenda macro era particolarmente affollata. Le richieste di mutuo della scorsa settimana sono uscite stabili, ma restano sui minimi da quasi 20 anni, mentre scorte e vendite all’ingrosso di maggio in US sono uscite in linea con le attese.

Wall Street ha aperto marginalmente positiva, e si è messa in attesa della seconda testimonianza di Powell, questa volta alla Camera, al House Financial services Committee, per vedere se sarebbe uscita qualche novità rispetto a ieri.
A margine, il tono del Presidente Fed è sembrato un po’ più dovish, cosa che ha spinto un po’ al ribasso i tassi e dato un po’ di slancio in più all’azionario. Nel dettaglio, ha dichiarato di avere una certa fiducia che l’inflazione sta scendendo, anche se non ancora sufficiente a tagliare. Il mercato del lavoro si è parecchio raffreddato e la prima preoccupazione di Powell è il bilancio tra questo e l’inflazione, il che vuol dire che se il primo si raffredda ancora si muoveranno.
*POWELL: FED DOESN’T NEED INFLATION BELOW 2% BEFORE RATE CUT
*POWELL: DON’T HAVE PARTICULAR INFLATION NUMBER IN MIND FOR CUTS
*POWELL: ‘I DO HAVE SOME CONFIDENCE’ INFLATION IS HEADED LOWER
*POWELL: NOT PREPARED TO SAY INFLATION CONFIDENCE SUFFICIENT YET
*POWELL: JOB IS NOT DONE ON INFLATION, FED HAS MORE WORK TO DO
*POWELL: CRE ISN’T A PROBLEM THAT THREATENS FINANCIAL STABILITY
*POWELL: LABOR MARKET HAS COOLED ‘PRETTY SIGNIFICANTLY’
*POWELL: IT FEELS LIKE POLICY IS RESTRICTIVE, BUT NOT INTENSELY
*POWELL: NO. 1 THING KEEPING ME UP IS INFLATION-LABOR BALANCE
*POWELL: HAVEN’T HAD CALLS OR MEETINGS WITH BIDEN SINCE 2022
*POWELL SAYS NO WHEN ASKED IF HE’S SEEN BIDEN COGNITIVE DECLINE

Riguardo alle vicende politiche, gli inviti a lasciare la corsa a Biden si stanno moltiplicando, da Congressman preminenti, media, analisti e Vip. Per il momento, il mercato azionario preso nella sua luna di miele con il big tech e gli earnings, non sembra attribuire grande importanza alle Presidenziali. Per quanto riguarda l’obbligazionario, dal famigerato dibattito televisivo  la curva si è irripidita un po’, con l’idea che Trump attuerà politiche più inflattive e creatrici di ulteriore debito, il cui finanziamento andrà a pesare sul mercato dei Treasuries.
**Pelosi Says Biden, Who Insists He’ll Run, Must Make Decision
**George Clooney, a Major Biden Fund-Raiser, Urges Him to Drop Out

Le chiusure europee vedono gli indici recuperare una buona parte delle perdite della scorsa seduta, con Milano addirittura in grado di guadagnare oltre il doppio di quanto ceduto ieri, quando era stata la migliore delle principali piazze. A trainare il mercato, IT, Consumer discretionary, healthcare, e, naturalmente, banche. A fine giornata i cali dei rendimenti sono significativi, mentre gli spreads correggono di misura, più il BTP che l’OAT.
Le divise risultano ancora poco mosse, mentre le commodties rimbalzano moderatamente in linea col sentiment, in particolare petrolio, metalli industriali e oro.
Dopo la chiusura Wall Street ha accelerato al rialzo e sembra voler chiudere positiva per la settima seduta consecutiva, nonchè al 37mo record storico per il 2024. Davvero un mercato incredibile. Domani abbiamo il CPI USA di giugno, e sembra evidente che il mercato se lo aspetti benigno. Anche io ho quest’impressione. ma ritengo che sia per bene nei prezzi.