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Lampi di Colore

NB: Stasera nota sintetica causa impegni

Che il sentiment fosse in fase miglioramento lo si è intuito ieri, quando un calo del 9% del petrolio dai massimi (segnati in apertura della seduta europea) non ha impedito a Wall Street di chiudere in gloria la giornata, con un progresso di oltre 1.6%. Il tutto contornato da rendimenti in rialzo, spread corporate in calo, e oro in ritirata.
Difficile dire quale sia stato il catalyst. Certo, la sostanziale calma sul fronte cinese ha aiutato. Il cambio è stabile, i dati macro non univocamente negativi, e il temuto crollo degli indici alla riapertura delle borse non ha, per ora, avuto luogo. A parte ciò, molti  indicano le ricoperture come una robusta componente dei flussi. D’altronde, non è certo un mistero che di recente il pessimismo dilagava tra gli operatori (vedi i vari studi di Sentimentrader segnalati i giorni scorsi).

Peraltro, la seduta asiatica ha avuto un tono opaco. Il consolidamento ha probabilmente a che vedere con il tonfo dell’oil maturato dopo la chiusura di ieri e con un fixing dello Yuan in leve calo, che non ha però impedito agli indici locali cinesi di costruire sul rialzo di ieri.

La festa è cominciata poco dopo l’apertura europea, quando si è capito che il rimbalzo dei bonds subordinati bancari era tutt’altro che esaurito, ed anzi si cominciava a notare una certa difficoltà a reperire carta con cui soddisfare la domanda. Ovviamente qusta dinamica si è trasferita sui titoli azionari, con l’Eurostoxx che ha chiuso ai massimi da 2 settimane. Ma non si può certo dire che la forza sia rimasta confinata al settore bancario. Tutti i settori ciclici hanno ben figurato (basic resources e auto soprattutto) mentre i difensivi hanno sottoperformato.
Ovviamente, crescenti attese sulle azioni dell’ECB tra 3 settimane sono uno dei principali fattori a  supporto.

Nel primo pomeriggio, dati macro interessanti in US:
** I Producer prices di gennaio hanno sorpreso al rialzo (+0.1% vs -0.1% atteso, dato core +0.4% vs +0.1% atteso). Modesto segnale incoraggiare per le dinamiche sui prezzi.
** La produzione industriale di gennaio è cresciuta, per una volta, più delle attese (+0.9% da -0.7% e vs attese per +0.4%)
** Deboli, per contro i nuovi cantieri e i permessi di costruzione, ma si tratta di una serie volatile.

Su un mercato già  sull’orlo dell’euforia, nel pomeriggio è giunta anche la notizia che l’Iran si è dichiarato genericamente a  favore di cooperazione tra i paesi produttori, e concorde con l’idea di mettere un tetto alla produzione sui livelli di Gennaio (anche se non è chiaro se intenda metterlo alla propria).
Lo strappo dell’oil ha offerto ulteriore carburante al rally, consentendo all’Europa di chiudere in grande stile, mentre Wall Street sembra indirizzata verso  la terza giornata di forti guadagni. Vedremo che impatto avranno su questo stato di cose le minute del FOMC in uscita a breve, ma dopo il doppio discorso della Yellen al Congresso, si tratta di materiale un po’ datato.
Credito in forte recupero su entrambi le sponde dell’atlantico, rendimenti in rialzo soprattutto in US e spread periferici in generale calo completano il quadro.

Sul fronte tecnico, l’S&P 500 ha al momento recuperato quota 1910, abbandonata traumaticamente a inizio mese, e sul grafico compare un progetto di doppio minimo che presenta significative analogie con quanto osservato in autunno scorso. Perchè la figura, che avrebbe target in area 2050, si completi, serve un approdo sopra 1950. Il parallelo, nel grafico allegato, è invitante,anche se per ora la valenza tecnica è ridotta. Ancora in mezzo al guado l’Eurostoxx, che però oggi ha completato un testa e spalle rialzista sull’intraday con un target potenziale sopra 3000. In generale, perche i progressi continuino, è imperativa una transizione verso una price action meno esasperata.

 

Lampi di Colore 66