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Giornata in attesa della BCE di domani… Cosa farà Draghi?

Lampi di Colore 730

Seduta piuttosto tranquilla quella odierna, in attesa dei big events di domani (principalmente i meeting BOJ ed ECB, con l’aggiunta del Philly FED di luglio in US).
A fornire supporto al sentiment globale, il recupero finale di Wall Street ieri sera,  con annesso nuovo record per l’S&P 500, e per il Nasdaq, che ha messo a segno l’ottavo  rialzo a fila, ed oggi promette il nono. Tecnicamente, possiamo parlare di progetto di breakout, con il caveat citato ieri che il movimento nel breve è iperesteso e dovrà  consolidare, esponendo al rischio di “falso breakout”.
Naturalmente l’earning season, agli inizi, sarà un importante driver nelle  prossime 2 settimane.  Per il momento il ratio beat/miss sui profitti è in linea con il recente passato  (80/20%),  ma siamo solo al primo 10% di aziende. Meglio del solito il ratio sul fatturato (80/20 anche qui).

La seduta asiatica ha ritrovato un tono positivo, trainata dai mercati locali cinesi che hanno messo a segno un rimbalzo. La  PBOC ha iniettato liquidità nel sistema per il terzo giorno a fila, per un totale di oltre 300 bln Yuan, offrendo qualche supporto alla teoria che le  autorità non avrebbero permesso storni significativi nel run up verso il Congresso d’autunno (anche se mancano ancora almeno 2 mesi, quindi darlo per scontato può essere rischioso). Tra gli altri mercati Sydney ha recuperato insieme col settore bancario quando è emerso che le richieste di nuovo capitale bancario sono meno elevate del temuto. Tokyo è rimasta al palo in attesa della BOJ stanotte, timorosa forse di ulteriori rialzi dello Yen vs $.

La seduta europea è iniziata con un tono guardingo, un occhio al pullback dell’€, dopo la  fiammata di ieri, un altro al perdurante calo dei rendimenti, che continua a tenere un po’ in scacco il settore bancario.
Ovviamente, il meeting ECB di domani è un grosso focus per il mercato. In fin dei conti, dall’intervento di Sintra (27 giugno) la divisa unica si è apprezzata di oltre il 3%,  ai massimi da 12 mesi. Negli ultimi 2 mesi l’azionario europeo ha mostrato di subire l’impatto della rivalutazione dell’€, finendo con il sottoperformare in assoluto e in relativo con gli altri mercati. E’ naturale che il mercato si chieda se Draghi e C. faranno qualcosa per fermare il movimento, o continueranno a preparare il terreno per il tapering.

Se non altro, la concomitanza dei meeting di BOJ e ECB ha prodotto un po’ di prese di beneficio sul  cross €/Yen, che recentemente ha visto accumuli di posizioni lunghe a fronte della divergenza tra la stance delle 2 banche centrali. Anche la stabilizzazione dei rendimenti globali osservata negli ultimi giorni gioca a favore dello Yen, dopo che la fiammata delle scorse settimane aveva causato un ritorno della Banca Centrale Giapponese all’acquisto illimitato di JGBs.

Modesta la reazione del biglietto verde, nonostante buoni dati sull’immobiliare US a giugno, con nuovi cantieri e permessi di costruzione entrambi assai sopra attese. Continua a tenere banco la sconfitta di Trump al Senato sulla riforma sanitaria, con il piano di riserva, di cancellare l’Obamacare senza rimpiazzarla immediatamente, che trova già ampia opposizione. Ma gli effetti restano confinati a Forex e tassi, mentre Wall Street continua la sua quieta salita, in un regime di volatilità ridottissimo, come mostra il VIX costantemente sotto 10. Quattordici delle 25 chiusure più basse della storia per l’indice che misura la volatilità implicita dell’azionario US sono avvenute negli ultimi 3 mesi, come mostra questo schema reperito su Twitter. Difficile immaginare un periodo più tranquillo.

Lampi di Colore 729

La percezione che, almeno per oggi, l’€ avrebbe mantenuto un atteggiamento correttivo, insieme con una Wall Street, appunto, in buon tono nella prima parte di seduta, hanno restituito un po’ di brillantezza all’azionario europeo che ha chiuso recuperando parte delle perdite di ieri.

Che farà Draghi domani? Le solite fonti anonime si sono già curate, ieri, di far sapere che per domani non bisogna attendersi news particolari. Lo Staff sta esaminando scenari futuri per la prosecuzione del QE, in vista di una decisione, su estensione, riduzione o tapering, che avverrà non prima di Settembre.
Peraltro, Draghi ha disponibili vari mezzi dialettici per correggere il tiro e attenuare gli effetti delle uscite di Sintra. In fin dei conti, un certo inasprimento delle condizioni finanziarie, lo ha ottenuto. La stessa Yellen si è cimentata in un esercizio del genere quando, durante la Testimonianza semestrale al Congresso, ha osservato che ai Fed Funds non manca molto per raggiungere un livello di politica monetaria “neutrale”, e ha ammesso che i “fattori temporanei” potrebbero non spiegare interamente il calo della core inflation. Mi attendo che il Presidente ECB adotti un atteggiamento analogo