Nuovo minimo per il Dollar Index trainato dalla forza dell'euro

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Inizio settimana abbastanza tranquillo sui mercati, dopo un week end denso di news ma apparentemente povero di contenuti.
Le headline relative alla visita di Trump in medio oriente hanno per il momento soffocato quelle politiche. In generale gli argomenti sono stati il fronte comune contro il terrorismo, e l’ accordo volto a aumentare la collaborazione sulla sicurezza, comprendente una vendita all’Arabia Saudita di armi per 110 miliardi di $.
Sul fronte interno, sono comparse indiscrezioni sul progetto di Budget che l’Amministrazione presenterà domani al Congresso. Trump vorrebbe tagliare 1.7 trilioni di dollari di spesa, tra cui vari programmi sociali e sanitari. In bocca al lupo.
Nel frattempo, Chaffets, il Presidente the House Oversight Committee, dovrebbe incontrare oggi Comey, che verrà anche ascoltato a Giugno al Senato.
La Corea del Nord ha lanciato un altro missile, e il dittatore  Kim Jong Un avrebbe dichiarato che il risultato dei test permetterebbe di iniziare una “produzione di massa”. Nessuna reazione degna di nota.
Il Segretario per la Brexit Davis ha dichiarato che se le richieste di penale per l’uscita dall’ EU fossero troppo esose, la Gran Bretagna non esiterà ad abbandonare le trattative. Intanto, il Partito laburista recupera nei sondaggi, anche se, con una distanza 10-12% a favore dei Conservatori, sembra improbabile che la sfida della May si concluda come quella di Cameron o di Renzi. La sterlina è tra i pochi a perdere terreno contro un $ debole.
Il Petrolio ha ottenuto supporto dalle dichiarazioni del Ministro dell’energia saudita, secondo cui tutto il Cartello concorderebbe per un freeze che arrivi ai primi mesi del 2018. Il meeting è giovedi. Nel frattempo in US il numero di pozzi è salito la settimana scorsa di altri 16 a 901, massimo da 24 mesi.
In Europa i toni, dopo le elezioni francesi, sono diventati più europeisti, con Munchau sul FT che parla di Eurobonds, e l’ Handelsblatt che rivela che i primi passi della nuova collaborazione Franco-Tedesca riguarderanno l’armonizzazione fiscale. Secondo lo Spiegel, la Merkel e Schaeuble spingeranno per avere Weidmann all’ECB alla scadenza del mandato di Draghi, perchè “sarebbe venuto il turno di un tedesco”. Fortuna che a ottobre 2019 mancano ancora oltre 2 anni.

La seduta asiatica è iniziata con un tono discreto, anche se in gran parte si è trattato di un catch up con la performance di venerdi. Tra i principali indici spicca la discesa di Shanghai, apparentemente penalizzata da ulteriori venti di deleverage sui media, e nonostante una ripresa delle open market operations da parte della PBOC, con un iniezione di 30 bln di liquidità. Intanto la svalutazione silenziosa continua. Dal 9 maggio, inizio del movimento di ribasso del Dollar index (-2.8%), lo Yuan si è rivalutato di appena lo 0.4% vs il biglietto verde (lo Yuan offshore poco più, 0.7%).

Gli indici europei hanno tentato un apertura in rialzo, ma l’ Eurostoxx perso brillantezza poco dopo l’apertura, inserendosi in un consolidamento che lo ha occupato per l’intera giornata. Eventualmente, il sentiment sull’azionario continentale comincia a soffrire della forza dell’€. La divisa unica, nonostante il newsflow supportivo, aveva iniziato la giornata il lieve ritracciamento dai massimi di venerdi, ma la comparsa di una dichiarazione della Merkel (*MERKEL SAYS EURO IS `TOO WEAK,’ MAKES GERMAN PRODUCTS CHEAPER) ha prodotto una brusca inversione di tendenza.
In realtà la Cancelliera non stava esprimendo un giudizio sull’attuale livello, ma stava spiegando a degli studenti che la politica monetaria europea mantiene l’€ più basso, creando i presupposti per un surplus commerciale. Nulla di nuovo, ma il chiarimento del contesto non ha cambiato la situazione, anche perchè il dollaro resta estremamente debole (nuovo minimo del Dollar Index).
Un movimento che sta finendo con agevolare Wall Street che nelle ultime sedute ha recuperato circa un punto e mezzo in relativo vs Europa. Se non altro la periferia continua a ben figurare sia in termini azionario che di spread.

Oggi il calendario macro è stato scarno, ma domani prende decisamente vita con i PMI flash, in Giappone, Europa e US, più eccezionalmente l’IFO tedesco.

Sul rally della divisa unica vi sono 2 punti interessanti:

** Il positioning speculativo riportato nel CFTC della scorsa settimana (valido fino a martedi scorso) è tornato positivo di poco più di 37.000 lotti, dopo essere stato negativo ininterrottamente da metà 2014. Da l’idea del cambio di atteggiamento verso l’€ negli ultimi mesi: sebbene il passaggio in positivo sia recente, il grosso della posizione negativa era stato annullato ben prima delle elezioni francesi.

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** Sebbene i differenziali tassi si siano mossi in modo da costituire un buon supporto per la divisa unica, in realtà il movimento ha largamente ecceduto quanto sarebbe stato giustificato sulla base di detti differenziali. Nel grafico il differenziale bund treasury 10 anni, ma tassi reali e tassi a breve dipingono uno scenario analogo.

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