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Lampi di Colore – 29 Settembre 2015

NB oggi pezzo sintetico causa impegni

Nessun respiro dalla risk adversion ieri, con Wall Street che ha continuato a scendere dopo la chiusura europea, per chiudere sui minimi, facendo, per una volta, peggio dell’ Europa. Il quadro è completato da un robusto storno del High Yield US, con il principale ETF che ha raggiunto livelli visti l’ultima volta a settembre 2011. Accanto ai soliti motivi, Cina, Commodities, settore auto e Glencore, qualcuno ha inserito anche la necessità di fare liquidità, per far fronte ai (prevedibili) riscatti di fine trimestre. Di certo, quanto a catalyst negativi c’è l’imbarazzo della scelta.

Ovviamente l’ Asia ha accusato il colpo. Massacrata Tokyo, che non può nemmeno appellarsi alla forza dello Yen, visto che la divisa giapponese è restata nel recente range. Gli operatori locali riferiscono una diffusa sensazione di investitori internazionali in uscita. Pesanti anche i mercati cinesi e Hong Kong, mentre si salva l’india, omaggiata di un taglio dei tassi a sorpresa dalla Banca Centrale nazionale.

Su queste basi, l’apertura europea è stata da brividi, con gli indici rapidamente giù del 1.5%. Successivamente, vuoi perchè l’ipervenduto di breve era esagerato, vuoi perchè Glencore ha preso a rimbalzare (+17% mentre scrivo) forte di un report di Citigroup costruttivo e di alcune chiarificazioni da parte del management, gli indici si sono issati verso la parità, intorno alla quale hanno oscillato per il resto della giornata.
Sul fronte macro, continuano, inascoltate, le buone notizie: Economic, business, Industrial e Services confidence europee di agosto sono uscite tutte in crescita e sopra attese a settembre. Non che si tratti di serie particolarmente seguite, ma è certo che per il momento non si vede impatto del terribile agosto cinese (per Volkswagen è presto).
Bassi, per contro, i dati di CPI in Spagna e Germania, il che lascia intendere un dato sotto consenso domani per il CPI flash europeo, atteso a 0%.  Se non altro, un ulteriore incentivo per l’ECB per mettere mano all’arsenale.
In US, stessa musica. Se il Case Shiller home prices di luglio è uscito leggermente sotto attese (pur mantenendo un solido incremento dei prezzi anno su anno di 4.97%) la consumer confidence di settembre ha stracciato il consenso (103 da prec 101.3 vs attese per 96.8), infischiandosene della volatilità sull’azionario e dei tormenti cinesi di agosto. Si tratta della seconda lettura più alta post crisi, dopo gennaio scorso. Tra i fattori positivi sicuramente la percezione del mercato del lavoro, ai massimi del ciclo. A parte ciò i consumatori hanno espresso crescente propensione ad acquistare un auto o una casa nuova. Il calo del costo dei carburanti sembra infine apparire nelle funzioni di spesa.
Non fosse per la caterva di catalyst negativi dell’ultimo periodo, alcuni dei quali forse troppo recenti per comparire nei dati, verrebbe davvero il sospetto che i consumi stiano per accelerare significativamente in Europa e US (vedi anche la confidence italiana di ieri).
In generale, sebbene sia innegabile un certo impatto della crisi emergenti sui settori manifatturieri, in particolare l’economia europea sta mostrando una discreta resistenza agli eventi esterni. Non a caso, il Citi Surprise index EU ha recuperato 20 punti da metà settembre e a 35.8 è ai massimi da aprile. Purtroppo, la rapidità degli sviluppi recenti fa si che il mercato consideri i dati macro come “old news” di questi tempi.

Sul fronte tecnico, l’S&P 500 è andato molto vicino ai minimi di agosto, ma non li ha ancora testati. L’impressione è che il mercato si sia messo in testa quel livello (1860-70 area) e non sarà contento finchè non sarà riuscito a testarlo seriamente/bucarlo temporaneamente.  Una volta fatto, la reazione ci dirà dove siamo diretti. Continuo ad attendermi con maggior probabilità un “false breakdown”.
Lo scenario si basa su elementi generici quali la chiusura del trimestre, la migliore stagionalità di ottobre per l’azionario, e la speranza che i miglioramento che si intravedono nell’economia cinese filtrino nei dati, a cominciare dal PMI ufficiale in uscita giovedi 1.