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Lampi di Colore

Lampi di Colore 27

NB Oggi pezzo sintetico causa riunione condominiale.

La cosa è stata gestita con la massima prudenza dalla Yellen:
** La  valutazione del quadro macro è stata marginalmente upgradata definendo “bilanciati” i rischi su economia e occupazione. Le previsioni dello staff su GDP, disoccupazione e inflazione sono state modificate solo marginalmente.
** E’ stato chiarito che la normalizzazione sarà graduale, e dipendente dai dati macro. la parola “gradual” ha dominato la conference.
** Si è specificato che le dimensioni del bilancio FED resteranno stabili fino a normalizzazione inoltrata, un punto che preoccupava molto gli investitori.
** L’aspetto più rilevante è stata la modifica dei Dots, con il target dei Fed Funds per il 2016 lasciato invariato a 1.375% (altri 3 rialzi da 25 bps) quello per il 2017 abbassato di 25 bps a 2.375%, e quello per il 2018 abbassato di 12.5 bps a 3.25%. Invariato quello di lungo periodo al 3.5%.
** Infine, la Yellen ha dichiarato che gli sviluppi internazionali comportano ancora dei rischi, ma inferiori a quest’estate, e che la lentezza della recupero dell’inflazione è dovuta a fattori transitori.

Insomma una performance misurata, volta a alimentare ottimismo, e nello stesso tempo, attraverso la  Dot Plot, segnalare che i rialzi verranno condotti con ancora maggiore lentezza.

E’ sintomatico, a mio avviso, che i mercati, prima di lasciarsi andare al sollievo, abbiano atteso fino all’ultimo istante della conference, per non correre il rischio di incappare in una nota stonata o una gaffe della Chairwoman.

La chiusura spumeggiante di Wall Street incorpora in pieno il concetto di “tutto qui” espresso ieri in queste note. Meno reattivo il biglietto verde, che ha eventualmente fatto i conti con l’abbassamento del tightening path espresso nei Dots.
Sorprendente la disinvoltura con cui è stato snobbato il -4.5% del  petrolio,  fin qui arbitro del sentiment.

Comprensibilmente, la giornata di oggi ha visto gli altri mercati prendere atto della buona novella. Particolarmente soddisfatta l’Europa, che vede finalmente la famigerata divergenza di politica monetaria con gli USA prendere quota. Non a caso, quando anche il $ si è deciso a reagire alla mossa, gli indici continentali ne hanno tratto ulteriore beneficio,  mostrando progressi superiori al 3%.

Nel pomeriggio, quando il biglietto verde si è  fatto un po’ troppo esuberante,  a Wall Street sono comparse prese di beneficio.
Da un lato, vi è  una certa attesa per il risultato del primo revese repo, misura tramite il quale la FED inizia ad assorbire la liquidità in eccesso nel sistema,  al fine di allineare i tassi di mercato al suo target. Il dato sarà pubblicato stasera alle 19.15. Un drenaggio troppo rapido accentuerebbe l’inasprimento della politica monetaria, offrendo ulteriore supporto al dollaro.
Dall’altro, non è sfuggito che l’oil è tornato sotto 35$, grazie anche a un fresco “sell” di Goldman Sachs.
Cosi il sentiment oltreoceano si è temporaneamente sgonfiato, e  anche l’Europa ha perso un po’ della brillantezza del mattino. Ma il ritorno dell’€ in area 1.08 vs $ ha comunque  garantito una solida outperformance ai listini europei.
Nel breve, resto dell’idea espressa ieri che con il FOMC alle spalle i risk asset dovrebbero conservare supporto in questo scorcio di 2015 grazie a un calo dell’event risk ed a un posizionamento tra il  difensivo e il bilanciato.
Cina e oil permettendo.