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Wall Street non cede trainato dai difensivi

Lampi di Colore 507

Ieri sera, la rotazione settoriale ha permesso a Wall Street di limitare i danni, con il Dow Jones in grado di mettere a segno la decima chiusura record consecutiva. Non succedeva dal 1987, occasione nella quale però la serie di record si fermò a 12. Invariato l’S&P, è stato il Nasdaq a calare marginalmente, chiudendo negativo (-0.4%) per la seconda seduta a fila, una rarità di questi tempi.
Rotazione settoriale, dicevo, perchè i migliori settori sono stati  Utilities (+1.05%), Telecom (+0.96%), Healthcare (+0.74%), Real Estate (+0.64%). Non proprio la roba che ti aspetti di veder guidare i rialzi in fasi di bull market, ma tant’è, come diceva Deng Xiaoping, non importa se il gatto è bianco o nero, purchè acchiappi il topo.

Nonostante la tenuta del Dow, la seduta asiatica ha visto il clima opaco di ieri accentuarsi, con i principali indici tutti in calo ad eccezione dell’ India e di Shanghai, invariata. In Cina si parla di istituire una tassa nazionale sugli immobili. Oltre a ciò, Trump, poche ore dopo i misurati commenti di Mnuchin ha nuovamente accusato la Cina di manipolare la divisa.
In generale, forse l’area inizia a soffrire della fase di stallo del reflation trade, ormai evidente dai rendimenti in calo nei principali blocchi e dalla graduale perdita di momentum del paniere di commodities CRB.

Difficile dire cosa abbia causato la fiammata di risk aversion sviluppatasi sui mercati europei. Certo, l’azionario non ha potuto più ignorare quanto accade sui mercati obbligazionari governativi continentali, con il 2 anni tedesco che continua a segnare nuovi record di rendimento negativo (oggi -0.96%) trainando al ribasso l’intera curva . Acquisti dell’ECB, scarsità di collaterale, uscite dai bonds periferici, tutto sembra supportare la carta tedesca, con il 10 anni tornato a 0.18% di rendimento.
Con queste premesse, c’è poco da stupirsi che il settore bancario europeo guidi il ribasso. Parte del sollievo degli ultimi mesi era dovuto all’uscita dalla fase di tassi negativi e curve piatte che tanto aveva depresso il margine di interesse degli istituti continentali. Evidentemente gli investitori iniziano a temere che si sia trattato di un sollievo transitorio. Oltre a ciò, la forza del bund causa un allargamento degli spread periferici, con lo spread BTP che tocca nuovamente quota 200. Ciò aumenta la risk aversion generale e intensifica le pressioni sulle banche italiane, già alle prese con un newsflow non molto costruttivo, viste le lungaggini sul Montepaschi, e le attese per il verdetto sulle venete (quanto capitale servirà).
Basta quanto illustrato a giustificare il -1.5% accumulato dall’Eurostoxx nel primo pomeriggio? Forse no. Ma è un fatto che le tensioni politiche in Europa (Francia-Italia) dell’ultimo periodo rendono il clima più fragile.
La discesa è stata caratterizzata da volumi sui futures ai massimi degli ultimi 2 mesi. L’Eurostoxx banks sta testando l’uscita dal canale rialzista partito dopo la Brexit.

Lampi di Colore 508

Nel pomeriggio, Wall Street ha messo in scena il consueto miracolo, recuperando in gran parte un apertura pesante, e consentendo agli indici europei di recuperare circa un terzo delle perdite, in quella che resta comunque una giornata marcatamente negativa rispetto al recente passato.
La risk adversion, anche in US dove per il momento è modesta, ottiene di far proseguire il pain trade sui bonds, con il 10 anni treasury torna sotto il 2.35% di rendimento, ed effettua un tentativo di breakout rialzista su quel cuneo illustrato nel Lampi di Martedi scorso.

Sul fronte tecnico, si intravedono alcuni timidi segnali di esaurimento del movimento rialzista:
** l’S&P 500 ieri ha fatto un hanging man (piccolo) e se oggi dovesse cedere terreno avremmo una conferma
** come accennato sopra, negli ultimi giorni il rally è sostenuto dai difensivi, mentre i settori che lo hanno guidato, come i semiconduttori e le banche, mostrano tendenze correttive (queste ultime non gradiscono, come in Europa, la discesa dei rendimenti).
** Indici rilevanti come il Russel 2000 small caps e il Dow transportation non hanno seguito il mercato e restano sotto le resistenze (la tendenza del Dow Transportation a sottoperformare il Dow Jones Industrial è normalmente considerato un segnale negativo).

Detto questo, teniamo a mente il clamoroso fallimento della “reversal island” di qualche settimana fa. E’ una fase in cui i segnali tecnici di breve vanno presi con le pinze.