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Lampi di Colore – 22 Luglio 2015

Apple fornisce il catalyst per la prosecuzione delle prese di beneficio.

Il gigante  della tecnologia di massa ha riportato earnings leggermente migliori delle attese, ma ha offerto una guidance conservativa, e le vendite di Iphone sono risultate inferiori alle indiscrezioni che circolavano alla vigilia (consenso ufficiale 47 mln di pezzi ma ufficioso di oltre 50 mln). Cosi il mercato, che già era in bad mood,  l’ha gratificata di un -7% in aftermarket. Trattandosi di quasi il 9% del Nasdaq, una perdita latente del genere ha messo un ipoteca sull’apertura odierna dell’indice, e in generale della borsa US, oltre a mettere sotto pressione l’indotto e in generale il settore tecnologico. Tra l’altro, anche Microsoft, appesantita dal writeoff di Nokia, non è stata accolta bene (-4% after market) , il che ha contribuito ad appesantire il sentiment in particolare in Asia, dove i tecnologici occupano posti rilevanti in molti indici.

Su queste basi, ovvia la pesantezza di Tokyo (-1.2%) che finora aveva schivato la correzione, Taiwan (-0.95%), Corea (-0.9%). e Hong Kong (-1%). Positiva, per contro, l’India che ha recuperato con gli interessi lo storno di ieri grazie a una salva di buoni risultati e un legame meno stretto col tech. Poca direzionalità dagli indici cinesi, spiazzati dalla pubblicazione della survey Market News Business indicator di luglio, tornata sui minimi dell’ anno, segnati ad aprile (48.8 da 53.5 di giugno). Non proprio un buon viatico in vista dei PMI. Più costruttivo il leading index del Conference Board (1 da 1.1), ma questo è di giugno.
Incerta se prezzare rischio macro, o ulteriore stimolo Shanghai ha chiuso a +0.2%.

Visto il mood ereditato dall’Asia (che si somma a quello, pesante, di ieri) l’apertura europea è stata caratterizzata da un sentiment negativo, con i future rapidamente giù di un ulteriore 1% prima dell’apertura del cash. Detto questo, le prime ore di trading hanno rapidamente visto la comparsa di compratori, che hanno riportato rapidamente gli indici quasi in pari, nonostante il tech, energy  e le basic resources faticassero non poco. Nuovamente in denaro, per contro il settore bancario, dopo la correzione di ieri.
Sul fronte macro, poche news rilevanti. Le minute BOE hanno confermato che tra i membri si fa strada la view che i rischi sullo scenario inflattivo siano al rialzo, e non fosse stato per la Grecia, questa tendenza sarebbe stata ancora più pronunciata. Cosi l’ €/£, che ieri era rimbalzato, è tornato sotto 0.7%, anche in virtù di un € che, grazie alla parziale stabilizzazione del sentiment, è tornato a indebolirsi anche contro $. Per il resto, buona la business e industrial confidence francese di luglio, ma un po’ deludenti gli ordini all’industria italiani di maggio, che però seguivano un aprile stellare.
In US, ottime le existing home sales di giugno (+3.2% da +4.5% e vs attese per +0.9%). Il numero assoluto è ai massimi dal 2007 e conferma i precedenti indizi di un mercato immobiliare US che sta prendendo momentum. Il dato ha alimentato ulteriore spunto del biglietto verde, che pero’ poi, complice una Wall Street ancora nervosa (-0.4% mentre scrivo), è tornato sui livelli pre dato (1.09 comunque più forte di ieri).
I malumori di Wall Street hanno forse impedito all’Europa di chiudere positiva una giornata iniziata male. Marginalmente negativo l’Eurostoxx (-0.35%) ma la forza delle banche (Estoxx Banks +0.2%) ha offerto supporto a madrid e Milano (rispettivamente +0.2% e -0.1%). Invariato a 118 lo spread, con i rendimenti di bund e Btp entrambi in calo di 3 bp. Il petrolio sotto 50$ non è certo una minaccia per i bonds, anzi.

Dopo la scoppola presa ad aprile, la correzione delle ultime ore in Europa su Equity, Bonds e Cambio è  guardata con sospetto e nervosismo dagli operatori.
Peraltro:
** il rally post accordo greco era stato rapido, e il grosso degli indici era andato a cozzare contro resistenze, e quindi un po’ di stallo era da mettere in conto.
** Ad aprile venivamo da 3 mesi ininterrotti di rialzo, e con i rendimenti crollati ai minimi storici, qui siamo saliti per poco più di una settimana, nell’ambito di quello che per Equity e Bonds è un consolidamento che dura da 3 mesi.
** Alcune eminenti “stecche” (IBM, Apple, Microsoft etc) stanno generando nervosismo e fornendo catalyst per una fase correttiva, ma in generale l’earning season US non ha avuto un brutto inizio, con il 77% 102 delle aziende che fin qui hanno riportato che ha battuto le stime di earnings (in media del 4.6%) e un più moderato 57% di aziende che ha battuto quelle di fatturato, in media dello 0.8% (dati di Bloomberg). Vedremo da domani come si comporteranno le europee, che hanno stime più ambiziose da battere, ma anche un contesto decisamente più favorevole (svalutazione divisa, impatto oil, QE)

Con questo non intendo dire che bisogna precipitarsi a comprare il movimento di ieri e oggi, ma solo che, a bocce ferme, la mia preferenza va ad una stance costruttiva, ed a una strategia di acquisti sulle debolezze temporanee .

Tra l’altro, stasera il parlamento Greco vota un’altra serie di misure (nuovo codice di procedura civile, e  Bank Recovery and Resolution Directive ). Più che l’approvazione, che dovrebbe avvenire senza problemi, conta il numero di dissenzienti di Syriza. Un incremento renderebbe più difficile per Tsipras tenere insieme il partito, e con esso l’esecutivo.