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Lampi di Colore – 16 Settembre 2015

Ci siamo quasi. Tra 24 ore circa il FOMC più atteso degli ultimi anni vedrà la luce. Il dibattito tra gli analisti si fa sempre più acceso, mentre i mercati, che hanno lungamente temuto un outcome avverso, apparentemente cominciano a prezzarne uno benigno, a prescindere se i tassi saliranno o meno (a sentire le ultime teorie, un rialzo sarebbe meglio che un rinvio ai prossimi meeting).

L’Asia stanotte, con qualche iniziale riluttanza, si è infine accodata al sentiment generale di ieri. Shanghai ha fatto l’ormai consueto scherzo da prete, mettendo su 5 punti nell’ultima ora e mezzo, con Tokyo e Taiwan già chiusi. Il timing del movimento ha alimentato sospetti di una chiusura “manovrata” dalle autorità. Ciò detto, è un fatto che quota 3000 di Shanghai Composite ha nuovamente respinto l’assalto.
Più positivi gli indici dell’area che hanno potuto beneficiare della sferzata al sentiment da parte dei mercati locali cinesi.

La seduta europea ha capitalizzato ulteriormente il mood ereditato dall’Asia, favorita anche da una divisa unica inizialmente in ulteriore indebolimento. Nel buon clima generale, si sono distinti negativamente il DAX, appesantito ancora dal settore utilities e dalle banche, e in parte, Milano, zavorrata dalle banche italiane, che scontano rallentamenti nella riforma delle popolari, un newsflow poco incoraggiante sul fronte M&A, e aumenti di capitale (Veneto Banca). Anche la debolezza del BTP negli ultimi 2 giorni, incapace di assorbire interamente i 12 bps di rialzo dei rendimenti del bund).
Sul fronte macro, il CPI Europeo di agosto è stato rivisto marginalmente al ribasso, altro vento nelle vele di Draghi.

Nel pomeriggio in US avevamo il CPI di agosto, uscito grossomodo in linea con le attese sul dato headline, mentre quello core ha marginalmente deluso (1.8% vs 1.9% atteso. In generale si continua a notare la differenza tra l’inflazione nei servizi, sopra il target fed, e quella dei beni di consumo, tenuta bassissima dal calo delle commodities. In ogni caso, il dato ha fornito il catalyst per un robusto ritracciamento del $, soprattutto contro l’€, visto che certo non aumenta l’urgenza per la Fed. Ai massimi dal 2005 la fiducia dei Homebiulders a settembre, a dimostrazione del miglioramento dell’immobiliare americano.
In generale nulla che potesse modificare particolarmente lo status quo, e cosi gli indici europei hanno chiuso la seconda seduta positiva a fila (un record di questi tempi) e Wall Street al momento continua a macinare.

A poche ore da uno dei FOMC dall’esito più incerto che si ricordi, i mercati, come accennato in apertura, sembrano abbracciare un outcome “dovish” (accomodante) qualunque cosa voglia dire in questo caso :

  •  l’ Azionario è in generale recupero
  • il Dollaro si indebolisce (il dollar index restituisce i guadagni di ieri)
  • le Commodities sono in netta ripresa (vedi il balzo dell’oil e la salita dell’oro)
  • le Divise emergenti mostrano oggi un recupero generalizzato
  •  i Rendimenti dei bond a lunga scadenza salgono (scontando una FED marginalmente in ritardo)

In generale si tratta fenomeni coerenti con un aumento dello stimolo monetario globale, quale è anche il rinvio di un rialzo o la promessa di rialzi estremamente graduali.
Come noto, personalmente propendo per il nulla di fatto, essendo dell’idea che non vi sono particolari motivi di fretta, mentre ve ne sono diversi per usare prudenza. Ciò detto, ammetto che la teoria “one and done” ovvero un rialzo, accompagnato dalla promessa di un lungo periodo di gestazione per il prossimo, mi affascina. Dubito che la Yellen vorrà sembrare aggressiva o avventata, viste le circostanze, quindi ritengo che qualunque cosa farà si sforzerà di indorare la pillola ai mercati, mentre rifiuto totalmente l’idea che la FED si senta costretta ad agire in virtù di presunti impegni presi (come se la politica monetaria fosse una questione di io, o di facciata).

Dal punto di vista tecnico la cosa si fa nuovamente interessante, con l’S&P tornato in corrispondenza della resistenza 1990-1995) che lo ha respinto più di una volta di recente.
Con il FOMC in arrivo, tutto è possibile.