Wall Street ad un passo dal nuovo massimo storico in chiusura di settimana

Ne il  discorso di Pence, ne tanto meno le  elezioni in UK richieste da Johnson sono riuscite a impedire a Wall Street di segnare un altra seduta positiva ieri sera, sia pure di entità marginale per l’S&P 500 (+0.19%).  Meglio il Nasdaq (+1%) trainato dai semiconduttori (Sox +2.5%). A calmarne i bollenti spiriti è intervenuta, dopo la chiusura del mercato, la  trimestrale di Amazon, che ha mostrato un utile in calo per la prima volta dal 2017 a causa di un aumento dei costi legato al miglioramento del servizio di consegna. La guidance per il  quarto trimestre, il più  importante dell’anno, è  stata inoltre abbassata e  il  titolo ha perso il 9% in aftermarket.
Ma, una volta di più,  la  reazione del mercato è stata modesta. Il Nasdaq 100 future ha ceduto i guadagni, una reazione normale, quando un mostro da 860 bln di capitalizzazione, oltre il  9% dell’indice, perde tanto. Ma l’effetto contagio è stato minimo, anche grazie all’impatto positivo della trimestrale di Intel, che ha battuto le  stime su tutta la linea. Una conferma comunque del buon tono di fondo del mercato

Anche l’Asia, stamattina, ha avuto un comportamento composto, e tra i principali indici a cedere significativamente è stata  solo Jakarta, mentre Hong Kong, HSCEIe Taiwan hanno perso relativamente poco. Progressi per Tokyo, Sydney e, udite udite, Shanghai, eventualmente sollevata dal fatto che le  reazioni cinesi al discorso di Pence si sono limitate all’invettiva. Il punto è che le trattative fervono,  come si nota dalla serie di indiscrezioni che circolano. Bloomberg ha riportato che i Cinesi si sono offerti di riportare gli acquisti di derrate agricole ai livelli del 2017, ma chiedono la  cancellazione dell’aumento dei dazi di dicembre, e la rimozione di quelle imposte a settembre. Apparentemente oggi le delegazioni si dovrebbero parlare al telefono.

L’Apertura europea è  avvenuta con un tono più dimesso. In fin dei conti gli indici avevano chiuso sul momento migliore di Wall Street, e in generale il newsflow macro per il vecchio continente continua a lasciare a desiderare. La Consumer confidence tedesca di novembre ha deluso (9.6 da prec 9.8 e vs attese per 9.8), marcando il minimo da 3 anni e mezzo.  Più tardi, l’IFO tedesco di ottobre ha sostanzialmente confermato  il messaggio dei PMI di ieri stabilizzandosi su livelli minimi da aprile 2013 (94.6 da prec 94.6 e vs attese per 94.5). Anche qui c’è  una modesta consolazione. Mentre la componente coincidente è peggiorata (97.8 da prec 98.5 e vs attese per 98) le attese sono migliorate (91.5 da 90.9 e vs attese per 91). Nel dettaglio,  si nota il miglioramento del manifatturiero, al massimo da 3 mesi (ma sempre depresso a -5.5).
In mattinata gli indici hanno consolidato, eventualmente infastiditi anche dal newsflow tornato opaco,  sulla Brexit. In soldoni, la richiesta di scioglimento anticipato delle Camere verrà votata lunedì al  Parlamento inglese, ma non è  chiarissimo cosa faranno i laburisti, che dovrebbero in teoria supportarla,  anche perchè così avevano promesso, se la  No Deal brexit veniva esclusa. Ma pare che un buon numero non voglia le  elezioni prima della brexit. Inoltre, serve l’estensione, ma l’EU si sta apparentemente prendendo il suo tempo, ufficialmente per capire come l’UK la utilizzerà. La  situazione assomiglia ad uno stallo, con l’ipotesi di nuove elezioni ferma (anche) in attesa dell’estensione e l’estensione ferma in attesa di capire se si va a nuove elezioni, a un Referendum, o alla discussione del Deal di Johnson. La probabilità che l’estensione non arrivi, perchè  ad esempio la  Francia non è soddisfatta delle motivazioni, sembra davvero remota. Ma l’incertezza sulla durata c’è, anche se sarà probabilmente di 3 mesi.
Qualcuno, poi, osserva che se Johnson non ottiene rapidamente risultati, il suo consenso potrebbe in parte passare verso il Brexit Party, con ulteriore complicazione dello scenario politico.

Nel pomeriggio il sentiment ha recuperato terreno, quando si è capito che l’effetto Amazon sarebbe stato totalmente assorbito. A supportare il  sentiment anche lo statement della  Casa  Bianca in cui si è rivelato che nella telefonata tra Liu He e Lighthizer e Mnuchin sono stati fatti altri progressi, e le parti sono vicine a finalizzare alcune sezioni dell’accordo.
Così Wall Street ha preso la via del rialzo e ha fatto un tentativo serio di segnare nuovi massimi, che è fallito di frazioni di centesimo (per il momento il massimo nel durante dell’S&P 500 è stato di 3027.39 contro i 3027.98 del 26 Luglio) .
La forza dell’azionario USA ha offerto supporto all’azionario europeo permettendo all’Eurostoxx 50 di schiudere in positivo e segnare il nuovo massimo da gennaio 2018. Coerentemente, i bonds hanno ceduto terreno, con i rendimenti in salita su tutti gli emittenti tranne la Grecia.
Prima di riguardare il  quadro tecnico, vediamo se la soglia cede. Ritengo probabile un nuovo assalto nel corso della seduta.