Ultimo FOMC presieduto Yellen… Nuove emissioni del Tesoro US, salgono i tassi

Lampi di Colore 969

Ieri la  presa di beneficio ha preso decisamente momentum a Wall Street, con l’S&P 500 a segnare il peggior calo da agosto  scorso  (e la peggior performance in 2 sedute da  maggio). La  giornata non è  stata tenera nemmeno con gli altri asset statunitensi,  visto che il  dollaro  ha continuato a  perdere terreno e i tassi treasury sono saliti per il terzo  giorno a fila (2.74% mentre scrivo) e oggi potremmo avere il  quarto,  anche se con il  FOMC stasera il  quadro  potrebbe cambiare repentinamente.
Lo State of Union di Trump è  stato meno aggressivo delle attese, e in generale, scarso di dettagli sul piano di infrastrutture.

La  seduta asiatica ha avuto  un andamento contrastato. Una produzione industriale di dicembre sopra attese e il  segnale  da parte  della Bank of Japan, che è determinata a proseguire con l’attuale stance ultra ease (ha comprato più bonds delle attese alla reverse auction a 3 e 5 anni) non hanno consolato Tokyo, che ha, con il calo odierno,  praticamente cancellato il  rialzo di inizio anno (manca un 1%).
Più arzille le  borse cinesi (con al  solito le “H” shares quotate a Hong Kong a outperformare), dopo la  pausa di ieri. I PMI ufficiali di gennaio hanno rispettato la  volontà  delle  autorità, mostrando un moderato calo del manifatturiero (a 51.3 da 51.6) compensato da un rialzo  dei servizi (55.3 da 54.9),  della  serie  l’economia continua il ribilanciamento. Vedremo domani se i PMI markit, più  focalizzati  sulle aziende private di medie dimensioni, confermeranno o meno il quadro. L’indice Chinext delle  small cap (-2.6% oggi e -1% da inizio anno contro il +5% dell’indice generale e il + 15% delle big cap quotate nello HSCEI) dice che dovrebbero rivelarsi peggiori.
Consolidamento di scarsa rilevanza per gli altri indici.

Anche se questo  FOMC dovrebbe presentare poche sorprese, la mattinata europea è trascorsa con la  tipica price action che precede i grandi appuntamenti, con gli indici a oscillare intorno alla parità. Sul fronte macro, alle  scadenti retail sales tedesche di dicembre hanno fatto da contraltare i brillanti dati di disoccupazione in Germania (-25.000 disoccupati), Italia e EU.  Sul fronte prezzi,  notizie migliori di ieri, con il  CPI francese assai più alto delle attese, che ha contribuito ad una sorpresa positiva sul dato flash europeo per gennaio (1.3% da 1.4% e vs attese per 1.2%) quanto mai in attesa dopo il dato  tedesco di ieri. Stabile a 1% il dato core. Col mese prossimo gli effetti base negativi dovrebbero terminare, e diventare positivi da marzo in poi.
L’€ ha preso nota, ed ha iniziatoi a salire, contribuendo a temperare le  ambizioni dell’azionario europeo in particolare nel pomeriggio,quanto l’apprezzamento si è fatto  significativo.

In attesa della FED, il calendario macro  US era bello pieno:
** L’ADP  survey è uscita assai sopra attese  (234.000 nuovi occupati privati a gennaio vs 185.000 attesi) il che depone a favore di un buon dato di payrolls venerdi,  che faccia dimenticare il  flop di dicembre. L’employment cost index del  quarto  trimestre però continua a segnalare costo del lavoro che sale lentamente.
**  il  Chicago PMi di gennaio ha sorpreso in positivo,  ritracciando marginalmente e mantenendosi  e su livelli elevati (65.7 da prec 67.8 e vs attese per 64). Ancora accelerazioni nei sottoindici dei prezzi.
** le pending home sales di dicembre sono uscite in linea col consenso.

Tutto ciò ha lasciato  abbastanza indifferenti gli asset, con Wall Street partita in rimbalzo,  i tassi stabili e il dollaro  in ulteriore indebolimento. La faccenda è un po’ cambiata a metà pomeriggio quando, vuoi per l’incombere del FOMC, vuoi perchè il Tesoro US ha annunciato la tabella  di emissioni per il trimestre,  aumentando i quantitativi in emissione per la  prossima settimana di 3 bln (un assaggio della musica che si suonerà  quest’anno, col deficit in aumento, e la balance sheet reduction FED).
I tassi US hanno ripreso a salire (facendo invertire la marcia anche a quelli europei) e il Dollaro si è un po’ ripreso. Ciò ha ridato  un minimo di supporto all’azionario europeo, permettendogli di recuperare le modeste perdite del  pomeriggio.

A breve abbiamo l’ultimo FOMC presieduto dalla Yellen. Come accennato  ieri, non ci si attende nessuna mossa, ma il focus sarà  sulle modifiche a scenario macro e soprattutto quello inflattivo, in particolare alla luce delle  misure fiscali varate da Trump.