Rimbalzo del sentiment a inizio settimana

 

NB: OGGI VERSIONE RIDOTTA COMPOSTA DAL TRENO CAUSA VIAGGIO NON PROGRAMMATO.

Venerdì sera poi Wall Street ha messo a segno un guizzo che ha portato i principali indici a chiudere in positivo (S&P 500 + 0,56% Nasdaq 100 + 0,3%). Come osservato nell’ultimo pezzo, la divergenza tra azionario e tassi non potrebbe essere più robusta, con il primo a chiudere la settimana in positivo di oltre un punto percentuale e i secondi a scontare tagli dei Fed Funds multipli entro fine anno, e uno dei maggiori scostamenti dallo scenario Fed che si ricordi (Il FOMC non prevede tagli nel 2023, e la Fed Fund Strip oggi ne prevede ancora comodi 3).

Nel week end il newsflow è stato benigno, con First Citizen bank a rilevare gli asset di Silicon Valley Bank, in un deal a cui partecipa la FDIC e che avviene a condizioni specifiche ( link ) ma ovviamente da morale visto che la FDIC cercava un interlocutore da 2 settimane. E comunque non si sono ravvisati altri problemi specifici.
La seduta asiatica è stata comunque zavorrata dalla brutta vena del China Complex, dopo che gli industrial profits hanno mostrato di non risentire ancora delle riaperture, anzi. Il calo anno su anno è del 22.9%. Vedremo marzo cosa ci dirà. Degli altri principali indici Tokyo, Ho Chi Mihn, Sydney e Mumbai hanno mostrato progressi, mentre Taiwan, Seul e Jakarta hanno ceduto.

L’apertura europea ha visto gli indici fare catch up con la forza di Wall Street venerdì sera. Sul fronte dati, l’IFO tedesco di marzo ha più che confermato il recupero dei PMI flash. Infatti, oltre a uscire sopra attese, anche come componente coincidente, nel dettaglio non mostra la divergenza tra manifatturiero e servizi che era ben visibile nel PMI. Sono il settore costruzioni resta debole.

Decisamente meno positivo il bollettino ECB relativo all’attività di febbraio, che ha mostrato un aggregato M3 in ulteriore rallentamento da +3.5% a +2.9% anno su anno, M1 (moneta e depositi overnight) in calo accelerato da -0.9% di Gennaio a -2.75 di febbraio. La crescita dei loans ai consumatori ha rallentato da 3.6% a 3.2% e quella alle aziende da 6.1% a 5.7% (vedi i grafici sotto, dal sito ECB)


La performance mese su mese delle erogazioni di credito è in entrami i casi invariata rispetto a gennaio. Questo andamento relativamente lento del credito è stato registrato prima dei recenti problemi bancari, che presumibilmente imporranno un ulteriore freno nei prossimi mesi. Not Good.
Numeri che non sembrano influenzare i membri del board ECB a giudicare dai toni delle dichiarazioni, anche se la Schnabel ha osservato che bisogna monitorare gli effetti delle recenti tensioni e controllare se lo scenario resta quello elaborato.
*ECB’S NAGEL: INFLATION STILL MUCH TOO HIGH
*ECB’S NAGEL: EUROPE’S BANKING, FINANCIAL SYSTEM IS RESILIENT
*ECB’S NAGEL: QT SHOULD BE ACCELERATED FROM SUMMER
*SCHNABEL PUSHED FOR ECB STATEMENT TO SAY MORE HIKING POSSIBLE
*SCHNABEL: EXPECT BALANCE SHEET TO FALL MEANINGFULLY IN NEXT YRS
*SCHNABEL: LABOR MARKET IS VERY STRONG, NO SIGN OF WEAKENING
*ECB’S SCHNABEL: CORE INFLATION IS STILL `ON THE UPSIDE’
*ECB’S SCHNABEL: MONITORING FINANCIAL TENSIONS VERY CLOSELY
*ECB’S SCHNABEL: MUST ASSESS HOW RECENT TURMOIL AFFECTS LENDING
*ECB’S SCHNABEL: MUST SEE IF PREVIOUS BASELINE STILL HOLDS

Il rimbalzo del sentiment e la retorica aggressiva dei membri hanno pesato alquanto sui bonds che hanno visto i rendimenti salire aggressivamente, specie sugli emittenti core.

Nel pomeriggio in US era previsto solo il Dallas Fed Manufacturing, che ha deluso (-15.7 da -13.5 vs attese per -10). , come molte delle altre survey manifatturiere, specie Empire Ny e Philly.
Wall Street non se ne è data per inteso, e al momento prosegue a rimbalzare, anche se la salita dei tassi in simpatia con quelli EU sta penalizzando il Nasdaq. Interessante notare che la Fed Fund strip è tornata a prezzare una probabilità di rialzo dei tassi a maggio superiore al 50% (53% mentre scrivo). Ma continua a scontare 3 tagli entro dicembre.