Putin lancia l’invasione, panico sui mercati europei.

Lo aveva detto e ridetto Biden,  Lo ribadivano le fonti dell’intelligence USA, e vi erano degli indizi inequivocabili (l’evacuazione dei Russi etc). Non gli abbiamo creduto.  Io non gli ho creduto. Come mai?
Forse perchè da un punto di vista razionale,  il senso di quest’invasione sfugge. Non solo per le motivazioni assurde, denazificazione dell’Ucraina, smilitarizzazione, violazione di presunte red lines da parte degli USA. Ma perchè se il “protettorato” sulle republiche separastiste poteva essere tollerato e punito con sanzioni modeste, quest’invasione in piena regola vedrà presumibilmente l’imposizione di misure molto più rilevanti: blocco di asset russi, interdizione all’accesso ai mercati occidentali, blocco dell’accesso a tecnologie sono alcune delle ipotesi. Un progressivo isolamento del paese, che forse potrà contare su un appoggio della Cina. Ma la divisa di riserva globale resta il Dollaro, i mercati finanziari più  aperti sono quelli occidentali, e anche lo sono gli sbocchi commerciali più rilevanti, una circostanza della quale la Cina deve tenere conto, prima di supportare Putin con troppo entusiasmo. Ha i suoi problemi, con le vendite di immobili che continuano a crollare ( link ).
Certo, il conto è salato anche per l’occidente. I costi di questo tragico evento colpiranno tutti.
Vedremo quale sarà la reazione degli alleati. Ma la lezione della seconda guerra mondiale è  ancora troppo fresca nella mente per lasciare che un paese si annetta paesi sovrani senza colpo ferire. Chiaro, non è la stessa situazione. Ma fino a pochi giorni fa anche questa invasione sembrava una possibilità remota. Questa volta le sanzioni saranno severe,  altrimenti le annessioni potrebbero continuare.
La parziale impreparazione, nonostante gli indizi, della comunità degli investitori a quest’esito, si è potuta misurare con la reazione del mercato, fin dalla seconda metà della seduta asiatica. Gli indici e i futures hanno accumulato vigorosi ribassi (4/5% per gli indici EU che ieri avevano chiuso in pari, 2% per quelli USA che avevano in parte anticipato  l’esito ieri sera (S&P 500 -1.84%) con il marcato peggiorare del newsflow in serata. Se i rendimenti sono calati significativamente ovunque, i safe heaven come oro, Yen, franco svizzero e lo stesso Dollaro sono andati in denaro. On fire le commodity petrolio, gas (+40% quello europeo) e quelle agricole.
Le borse asiatiche hanno mostrato una relativa compostezza, se si eccettuano Mumbai (-4.7%) e, al solito, le “H” shares cinesi (HSCEI – 3.44%) innervosite dalle perduranti indiscrezioni di nuove regolamentazioni al tech e dall’incombente trimestrale di Ali Baba.  Tra gli altri indici male Taiwan (per ovvii motivi, vite le pretese cinesi) e Sydney, le altre piazze hanno contenuto i cali sotto il  2%, che oggi è buono. Le “A” shares cinesi (-1.7% Shanghai) hanno forse ottenuto supporto da nuove indiscrezioni di espansione della politica monetaria
** YI SAYS PBOC TO BETTER SERVE ECONOMY, PREVENT FINANCIAL RISKS – BBG
** PBOC TO INCREASE LEVEL OF MACRO CONTROLS, FINANCIAL MANAGEMENT.

L’apertura europea è stata comprensibilmente disastrosa, in linea con quanto illustrato sopra, indici in calo di manciate di punti, Euro in ritirata, con la sterlina, Dollaro e oro in volo. Di primo mattino, il Governatore della banca Centrale  di Irlanda Makhlouf non ha trovato di meglio da fare che dichiarare che l’ECB potrebbe andare avanti col ritiro dello stimolo nonostante le ultime vicende (*ECB MAY DECIDE QE END DATE IN MARCH DESPITE UKRAINE: MAKHLOUF). Questo ha levato supporto ai bonds europei e sicuramente non ha aiutato il sentiment. Ne potevano modificarlo i pochi dati pubblicati, ovvero la Consumer Confidence francese (98 da 99 vs attese per 100) e il fatturato all’industria italiano di Dicembre in calo. Il mercato è rimasto preda delle news (impossibile per me oggi citarle tutte, anche per via di un impegno che mi costringe a uscire prima,  dopo una giornata campale) con gli indici a oscillare da -3% a -5%, le banche massacrate dai legami con la  Russia, e dal rientro delle aspettative di tightening.

Ne potevano cambiare la situazione i dati usciti negli USA nel pomeriggio, che a questo punto si caratterizzano come “old news” (in particolare Chicago FED di gennaio, e la terza stima del GDP del quarto trimestre USA). Bene i sussidi di disoccupazone, e il Kansas Fed, male le new home sales di gennaio ma la revisione ai numeri di Dicembre cambia le cose.

Comunque sia, l’apertura di Wall Street ha portato,  dopo qualche sussulto, ad un lieve miglioramento del quadro. Quello che si nota è un outperformance di Wall Street rispetto all’azionario continentale 8aggregando le 2 sedute di ieri e oggi), che secondo me ha senso:
1) L’Europa ha più da perdere degli USA in questa vicenda. Ha legami più stretti con la Russia, ne dipende per l’energia, ha un economia più aperta, più fragile, più dipendente dalla domanda globale.
2) lo spettro dell’impatto delle sanzioni, dell’inflazione addizionale, di ulteriori difficoltà di approvvigionamento è negativo principalmente per i ciclici (e le banche, colpite da più parti) e meno per la tecnologia, che già  col Covid ha mostrato di attraversare bene le fasi difficili).

A fronte di ciò, fino ad oggi gli indici europei perdevano meno di quelli USA, una condizione che aveva il suo senso finche la crisi ucraina non è degenerata. Direi che a meno che la situazione non migliori in tempi brevi, ipotesi a cui non credo più, per il momento, questo tipo di performance relativa dovrebbe continuare, con i capitali che cercano la qualità e la sicurezza e rifuggono dalle aree più  impattate dalle sanzioni (oggi la borsa di mosca ha oscillato da -49% a -25% per chiudere a -38%, un chiaro giudizio sull’entità del danno che potrebbe ricevere l’economia russa). Potrebbe arrivare una fase di riscossa per il Nasdaq, che ha ceduto dai massimi il 20% e ha visto le sue frange più care tornare su multipli meno estremi.

La chiusura europea vede perdite tra il 3.5% e il 4% per i principali indici, con l’€ sempre in forte calo ma oil e safe heaven (oro in particolare) un po’ assestati. Il mercato dei bonds europei, in particolare periferici, ha avuto un po’ di supporto da un “contrordine, compagni ” del Governatore della Bank of Austria Holtzmann (*ECB’S HOLZMANN SAYS UKRAINE CONFLICT MAY DELAY STIMULUS EXIT), e della Schnabel
*SCHNABEL: ECB READY TO COUNTER SEVERE MARKET DISLOCATIONS – BBG *SCHNABEL: UNCERTAINTY WARRANTS GRADUAL, DATA-DEPENDENT APPROACH
**ECB SCHNABEL: MONITORING UKRAINE-RUSSIA SITUATION CLOSELY – BBG

Le prospettive di breve sono difficili da capire. Non sappiamo ancora bene come reagirà l’Ucraina, quale sarà il costo umanitario degli scontri (che sta già salendo), quali sanzioni stanno venendo approntate. Al momento sembra di intuire che
1) la Cina sta con la Russia, ma non con troppo entusiasmo, e deplora comunque la guerra alla quale non sembra voler essere associata
*CHINA DIDN’T WISH TO SEE WHAT HAPPENED IN UKRAINE TODAY: HUA
*ALL COUNTRIES MUST HAVE SOVEREIGNTY, TERRITORIAL INTEGRITY: HUA*CHINA, RUSSIA STRATEGIC COOPERATIVE PARTNERS, HUA REITERATES
*CHINA, RUSSIA WILL CONTINUE TO TRADE, HUA SAYS
*EUROPE SHOULD THINK ABOUT WHAT SECURITY IS BEST FOR IT: HUA
*CHINA HOPES PARTIES CAN GIVE PEACE A CHANCE: HUA
*RUSSIA CAN SET POLICIES BASED ON ITS INTERESTS, HUA SAYS
*RUSSIA DOESN’T NEED CHINA’S CONSENT OR AGREEMENT: HUA

2) Putin non sembra intenzionato a ritorsioni economiche, che non si può comunque permettere, perchè gli introiti della vendita di oil e gas gli servono, visto che verranno bloccati gli asset russi e il paese perderà  l’accesso a molti mercati dei capitali ( *RUSSIA TO BE BARRED FROM RAISING SOVEREIGN DEBT IN U.K. MARKETS ).
Al di la delle giustificazioni dell’atto, Putin osserva che la Russia resta parte dell’economia globale e non intende danneggiarla. Spera che i partner capiscano. Secondo me si illude. Vedremo.
** PUTIN SAYS WE HAD NO OTHER CHANCE BUT TO ACT DIFFERENTLY
** [RTRS] – PUTIN SAYS ALL OUR PVS ATTEMPTS TO CHANGE SITUATION WERE FRUITLESS
** [RTRS] – PUTIN SAYS RUSSIA REMAINS PART OF GLOBAL ECONOMY
** [RTRS] – PUTIN SAYS WE DO NOT PLAN TO DAMAGE THE SYSTEM THAT WE BELONG TO
** [RTRS] – PUTIN SAYS OUR PARTNERS SHOULD UNDERSTAND THAT AND SHOULD NOT PUSH US