PMI Servizi e Composite globali e ISM services in US deludenti, ma l’azionario occidentale snobba i report.


Nuovo, marginale, record storico in chiusura per Wall Street ieri sera (martedì) con l’S&P 500 in progresso dello 0.05%.Un po’ meglio il Nasdaq 100 e le Magnificent 7 (rispettivamente +0.31% e +0.68%) mentre le Small Caps del Russell 2.000  hanno consolidato ancora, cedendo lo 0.73%. Ergo ancora tech sugli scudi, mentre l’indice generale è stato un po’ frenato dalle prese di beneficio sulle banche, che avevano davvero fatto tanto, e da utilities e industrials.
Secondo Adobe, il Cyber Monday ha visto un incremento di spesa del 7.3% rispetto all’anno scorso, grazie a robuste politiche di sconto ( link Cyber Monday US spending breaches $13 bln as steep discounts online drive sales). In generale, mi pare di poter dire che la stagione natalizia è iniziata bene – come da attese.

La seduta asiatica ha avuto un tono opaco in aggregato. Dei principali indici, solo Taiwan e Jakarta hanno mostrato progressi brillanti. Nikkei, Hang Seng, HSCEI e India si sono mossi poco, e Shenzen, Shanghai, Sydney e Vietnam sono calati. Seul aveva da scontare la dichiarazione della legge marziale da parte del Presidente. Sulla notizia, i veicoli che investivano in azionario coreano ieri hanno ceduto il 5/6%. Poi, quando il Parlamento ha votato contro la risoluzione, e il Presidente la ha ritirata, la crisi è, in gran parte, rientrata. Alla fine l’evento sembra configurarsi come un colpo di testa del Presidente, sotto stress per motivi personali e politici. Attualmente in Parlamento si sta discutendo l’impeachment del Presidente (partito di governo per il no, opposizione per il si) e l’intero governo ha offerto le dimissioni. Ovviamente la situazione è ancora delicata, ma meno, e infatti la borsa ha perso “solo” l’1.44%, e il Won ha recuperato oltre un punto percentuale, dopo averne ceduto ieri uno e mezzo. Un bel cambiamento direi.
Sul fronte macro sono usciti i PMI servizi e composite finali di novembre nell’area. 
In Cina tocca parlare di delusione: dopo il miglioramento del manifatturiero, i servizi invece arretrano,  vs attese di accelerazione, anche se non abbastanza da impedire al composite di mostrare un accelerazione (d’altronde in Cina il manifatturiero pesa). I New orders sono calati meno, da 52.1 a 58.1 e le aziende hanno riferito un ottimismo  ai massimi da 7 mesi. La competizione tra aziende ha però pesato sui prezzi. In rallentamento anche Hong Kong, mentre per i dati già noti a livello flash, il Giappone è migliorato, ma la revisione al ribasso del dato indiano è corposa, anche se il livello assoluto di accelerazione resta elevato.
In Australia, delusione dal GDP del terzo trimestre.

La seduta europea è partita nuovamente con un buon tono, gli indici ad accumulare progressi rapidamente dai primi scambi.
A calmare un po’ l’euforia sono intervenuti i PMI servizi e composite nell’area. 
Se l’Irlanda ha mostrato una bella accelerazione, la Svezia, la Spagna e l’Italia hanno tutte visto un deterioramento marcato. L’Italia poi ha visto un robusto tasso di contrazione, con i servizi passati inaspettatamente sotto la soglia di espansione (-3.2 punti!) e il composite che, per l’effetto anche del flop sul manifatturiero, ha ceduto 3.3 punti, a marcare a sua volta una discreta contrazione dell’attività. Una volta di più, questi indici di diffusione (come vedremo più avanti in giornata) vanno presi con le pinze di recente. Ma un calo di queste dimensioni, potrà risultare una rappresentazione imprecisa  ed esagerata della realtà, ma non può certo essere confuso con un rialzo o una stabilità. Per quanto riguarda i dati già noti in sede flash, la Francia ha mostrato un forte recupero, che si è riflesso sul dato aggregato EU, che è stato a sua volta rivisto marginalmente al rialzo, ma conserva cali sostanziali. Il grafico dei principali paesi EU è eloquente.

Nella nota, S&P Global ha osservato che i new orders in EU si sono contratti al ritmo più alto del 2024, che non depone bene per i prossimi mesi. ma gli indici dei prezzi sono saliti, cosa che ha indotto S&P Global a parlare di stagflazione.
Non che si trattasse di novità particolari. E infatti il mercato azionario non ha particolarmente reagito, se non nel attestarsi su buoni livelli di progresso. E i rendimenti hanno mostrato un lieve rimbalzo. Del resto, il piatto forte di oggi era la mozione di sfiducia al governo francese, per la quale bisognava aspettare però la serata e quindi il clima era di attesa.

Oggi l’agenda macro USA era abbastanza piena.


Cominciando dalle richieste di mutuo settimanali, queste hanno continuato a salire. L’indice delle richieste per acquisto casa (quindi depurato delle surroghe) è salito del 6%. Si trova sempre molto basso storicamente, ma sta facendo un nuovo tentativo di uscire al rialzo dal recente range.

L’ADP survey è uscita sotto attese, e secondo me sorprendentemente bassa, nel senso che non c’è stato alcun particolare rimbalzo post uragani. Ma è anche vero che il dato non aveva minimamente registrato cali a ottobre quando gli uragani avevano fatto crollare i payrolls a 12.000 unità. Non so che combinino ad ADP, ma, anche con la revisione al ribasso, il report di ottobre sembra fuori squadra, e potrebbe esserlo anche quello di novembre.
I PMI services e composite sono stati rivisti significativamente al ribasso dal dato flash, ma restano abbastanza alti in assoluto.
E veniamo all’ISM services, che ha fatto un mega flop, calando di quasi 4 punti da ottobre a novembre, su un livello di espansione marginale o moderata, e con new orders a mostrare un calo analogo. Che peso dare a quest’indicazione di marcato rallentamento di un settore che è l’85% dell’economia USA? Come sopra, si può osservare che sicuramente siamo peggiorati da ottobre. Ma l’entità è un punto di domanda, con il clean sweep di Trump, noto dal 5 novembre in poi, a supportare il sentiment, come abbiamo visto e come hanno indicato i PMI USA (vedi grafico sotto, in particolare la divergenza tra la linea tratteggiata scura e la linea azzurra.

Vista la revisione al ribasso del PMi servizi, ci sta che nel corso del mese l’entusiasmo delle aziende dei servizi, contrariamente al manifatturiero (linee rosse) sia scemato. Ma insomma, il dato dell’ISM  mi pare poco credibile.
E infatti, al momento, il mercato lo ingnora, Wall Street è partita in rialzo, con tech a trainare. I rendimenti in effetti hanno preso a calare progressivamente, trascinando con se il Dollaro, ma senza particolare enfasi, anche perchè alle 19.40 italiane era atteso un discorso di Powell.
Le piazze europee hanno chiuso ancora con discreti progressi, il che non è male visto che per l’Eurostoxx 50 e gli altri principali indici EU (Cac 40 compreso) si tratta della quinta seduta positiva consecutiva, e il rimbalzo si fa corposo (+4.5% per l’Eurostoxx 50). Il Dax poi segna un massimo dietro l’altro, tanto che viene da dubitare delle news pessime che arrivano dall’economia tedesca.

Detto questo, alle osservazioni fatte sul fenomeno Dax nel pezzo di ieri possiamo aggiungere che le crescenti aspettative di pace in Ucraina (giustificate o meno che siano) stanno alimentando flussi in entrata, con l’idea che la fine del conflitto avrà un effetto benefico in termini di calo del prezzo del gas, ricostruzione ed altro di cui l’economia tedesca è la meglio equipaggiata per approfittare. Resta una price action stupefacente secondo me.
I rendimenti sono marginalmente saliti, in linea con il risk appetite e l’€ ha recuperato marginalmente. La correzione del petrolio dopo il balzo di ieri ha frenato un po’ le commodity.
In attesa di sapere il destino del Governo francese, ancora formalmente ignoto, alle 19.45, con Wall Street in modesto progresso e i rendimenti treasury in calo, è cominciato il discorso di Powell al New York Times DealBook Summit a New York .Per il momento non sembra di sentire nulla di trascendentale, e infatti quasi nulla è cambiato sui mercati. Vedremo la chiusura.

*POWELL: INDEPENDENCE GIVES US ABILITY TO MAKE BEST DECISIONS
*POWELL: NOT CONCERNED OF RISK WE’LL LOSE OUR INDEPENDENCE
*POWELL: US ECONOMY IN REMARKABLY GOOD SHAPE RIGHT NOW
*POWELL: FEEL REALLY GOOD WHERE ECONOMY, MONETARY POLICY IS
*POWELL: WE’VE MOVED VERY VERY QUICKLY WITH RATES
*POWELL: UNEMPLOYMENT STILL AT A VERY LOW LEVEL
*POWELL: NOT QUITE THERE ON INFLATION BUT STILL MAKING PROGRESS
*POWELL: CAN AFFORD TO BE CAUTIOUS AS WE TRY TO FIND NEUTRAL
*POWELL: NOW ON PATH TO BRING RATES TO NEUTRAL LEVEL OVER TIME
*POWELL:TRYING TO KEEP POLICY RESTRICTIVE, BUT LESS SO OVER TIME
*POWELL: SEPTEMBER CUT WAS A STRONG SIGNAL TO SUPPORT LABOR MKT
*POWELL: DON’T KNOW HOW BIG TARIFFS WILL BE OR TIMING, DURATION
*POWELL: WE CAN’T START MAKING POLICY ON TARIFF PROPOSALS YET
*POWELL: US DEBT IS ON AN UNSUSTAINABLE PATH