Lampi di Colore

Lampi di Colore 394

Chiusura di settimana abbastanza tranquilla sui mercati, dopo le fiammate dei giorni scorsi.
L’Asia continua a lavorare su 2 piani. Da un lato Tokyo continua a giovarsi del rimbalzo delle aspettative di crescita dei paesi industrializzati, ma soprattutto del crollo dello Yen contro un $ sempre più rampante. Dall’altro il resto dell’area, che langue, emarginata dal risk appetite generale, a causa delle ricadute, sulla parte emergente, dell’inasprimento delle condizioni finanziarie per via del dollaro forte e dell’aumento del costo di finanziamento nella divisa US.

Breve digressione: stamattina Bloomberg riporta che il Giappone a ottobre scorso ha superato la Cina come detentore di treasuries US, in quanto la sua posizione è scesa assai meno di quella cinese, che risente della liquidazione delle riserve valutarie della PBOC, per sostenere lo yuan.

Lampi di Colore 393

Come accennato sopra, il rialzo dei rendimenti in US e la forza del dollaro, inaspriscono le condizioni finanziarie negli emergenti (in particolare in quelli con debito in dollari elevato o un deficit da finanziare) e acuiscono il problema dei deflussi dei capitali in particolare in Cina. Stamattina, Goldman Sachs ha pubblicato una stima dello stato delle riserve valutarie cinesi  basata sui dati SAFE e la pubblicazione della posizione in cambi PBOC, secondo cui i deflussi di capitale in Novembre avrebbero accelerato al ritmo di 70 bln al mese, dai 50 medi degli ultimi mesi.
Vista la recente performance del $, dubito che il quadro sia migliorato granchè a dicembre. E comunque gli sforzi della PBOC sono riusciti solo a rallentare la svalutazione dello yuan, che si trova a circa mezzo punto da quota 7 vs $.
Finora i segnali di stress sono pressochè assenti, al di fuori dei confini nazionali. Internamente si è assistito ad una salita dei tassi monetari, e a una performance mediocre dell’azionario, a fronte del rally globale (anche se Shanghai va spesso per conto suo). Globalmente, nessuno ci ha fatto caso, anche perchè lo yuan è rimasto stabile conto il paniere di divise, e comunque le spinte reflazionistiche globali hanno ammortizzato alla grande l’effetto deflazionario della svalutazione.
Ma se i flussi accelerano per effetto degli ultimi sviluppi Fed-Dollaro, avremo o un accelerazione del consumo di riserve valutarie, con corollario di “reverse QE”, o un accelerazione della svalutazione, con connessi effetti destabilizzanti. E non credo che un superamento di quota 7 migliorerà granchè i rapporti, già pericolanti, tra il colosso asiatico e il Presidente Eletto US.

La giornata europea ha offerto pochi spunti, con le scadenze tecniche a trascinare in giro i vari indici (oggi era il quadruple witching). Ne è uscita una seduta erratica, che complice una seduta di Wall Street ugualmente priva sdi ispirazioni ha prodotto pochi spunti. In consolidamento divise e tassi, con lo spread dei periferici apparentemente messo sotto pressione dalle dichiarazioni del Presidente dell’ IFO Fuest secondo cui se l’Italia non riprende a crescere, dovrebbe abbandonare l’€. Anche un newsflow cosi cosi sul Paschi può aver influito, anche se il settore bancario italiano è risultato stabile. L’istituto toscano ha comunque recuperato nel finale.

Sul fronte macro, in US fosso dei nuovi cantieri (-18%) a  novembre,che però pagano il balzo del mese precedente. Ricordo che ieri la confidence dei homebuilders ha toccato i livelli pre crisi. Meno negativi ma comunque sotto attese i permessi (-4.7 da +2.9% e vs attese per +3.3%).

A metà seduta Wall Street non ha ancora deciso la direzione, e risulta in pari.
Sul tema del recente entusiasmo è tornato Sentimentrader. com, che ha notato come martedi si sono osservati i flussi in entrata più copiosi dell’anno nel principale ETF sul S&P 500 (4 miliardi), mentre mercoledi è stata la volta di QQQ (il principale sul Nasdaq) di ottenere il flusso in entrata più grosso degli ultimi 5 anni (1.7 bln). Normalmente, quando i principali veicoli indicizzati mettono a segno record del genere, la performance delle settimane successive è modesta, conclude Sentimentrader. E’ anche vero che da qualche giorno stiamo registrando molti segnali di eccesso di ottimismo di breve, ma i mercati non accennano a correggere.