Lampi di Colore

La seduta asiatica ha avuto decisamente un buon tono. Il lieve arretramento del $ ha messo di buon umore gli emergenti. I mercati cinesi hanno nuovamente ben figurato, trainati dal comparto assicurativo, che recentemente col rialzo dei rendimenti ha ripreso linfa. Lo Yuan continua a deprezzarsi contro $ e a mostrare stabilità contro il paniere di riferimento. In effetti, è sorprendente notare come, nonostante la Cina non sia certo favorita dall’avvento di Trump, Shanghai sia tra i mercati migliori post Presidenziali US, con un +3.5% e le H-shares abbiano recuperato interamente l’iniziale storno. Il MSCI emerging sta dando qualche segnale di stabilizzazione, ma si trova ancora un buon 5% sotto i livelli pre Trump.

In Europa l’attività ha continuato ad essere assai ridotta. Tra i movimenti degni di nota oggi il rimbalzo dell’€, tornato in area 1.06 vs $ sulla scorta di un po’ di ricoperture. Nella prima giornata di ritirata, la divisa unica ha outperformato la Sterlina, che era già rimbalzata giorni fa, e lo Yen, che finche la dinamica su tassi non si inverte, resta succube degli acquisti aggiuntivi della BOJ a causa dello yield targeting.

Altro movimento degno di nota è il -3% dell’oil, seguito al fallimento dei colloqui finalizzati a definire la spartizione del progettato taglio all’output di cui si parla da un po’. Le parti dovrebbero rincontrarsi lunedi per riprendere le trattative in vista del meeting ufficiale del 30 novembre. Che al momento di decidere su come distribuire i tagli sarebbero nati nuovi problemi era abbastanza evidente.

Per il resto, sotto il piattume delle borse europee si nascondono prese di beneficio sui bancari (italiani e non) e sui ciclici, bilanciate dal rimbalzo dei settori meno favoriti, come utilities, food e pharma. Un moderato recupero dei bonds europei in aggregato lascia più o meno invariato lo spread, mentre con la maggioranza degli operatori in giro per compere, Wall Street salicchia con pochi volumi.

La festività US sconsiglia di attribuire eccessivi significati alla price action. Ciò detto (ammesso che il quadro non cambi nelle prossime 4 ore) le ultime 3 sedute disegnano una sorta di Evening Doji star sul dollar index, la quale, accopiata con un robusto ipercomprato, potrebbe dar vita a quella correzione che attendo da qualche giorno.

Lampi di Colore 364

Vedremo. Dovesse il $ index lasciare sul campo un paio di punti sarà interessante vedere l’impatto diretto sullo Yuan (recupera o resta stabile e perde contro il paniere globale di riferimento) e sullo Yen e Nikkei.

Sul fronte tassi treasury, non vi sono per ora grossi segnali tecnici di bottom di breve, se si esclude il massiccio ipervenduto. Naturalmente, gli argomenti illustrati ieri sulla necessità per la FED di adeguare la politica monetaria al futuro scenario continuano a tenere i compratori defilati. Detto ciò vale la pena di fare un paio di considerazioni costruttive di breve:
** Per il momento lo stimolo fiscale è ancora sulla carta, e lo resterà per un bel po’
** L’entusiasmo per la svolta promessa sulla politica economica ha prodotto un robusto scollamento di tassi e attese di inflazione da variabili che finora li hanno influenzati abbastanza, nel breve, vale a dire Dollaro e Oil. Entrambi al momento tirano in direzione opposta, e potrebbero contribuire a breve ad una stabilizzazione dei rendimenti US (vedi grafico di Gavekal Blog)

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