Lampi di Colore – 18 Giugno 2015

Ieri sera, la Yellen ha confermato la sua fama di Colomba con una performance prudente. Ha riconosciuto il miglioramento dell’economia, ma ha sottolineato la debolezza degli investimenti, e l’inflazione ancora sotto il target. La normalizzazione inizierà solo quando il mercato del lavoro si sarà ulteriormente rafforzato, e il Comitato sarà convinto che l’inflazione tornerà verso il target. In ogni caso il rialzi saranno graduali, dipenderanno dai dati, e il punto di arrivo inferiore al livello considerato storicamente normale. La media dei “Dots” è stata lasciata invariata per il 2015 a 0.625% (a indicare che il Committee si attende almeno un rialzo entro fine anno) ma abbassata di un 20 bps nel 2016 e 2017. Detto questo dalla plot appare che ben 7 membri vedono un solo rialzo entro l’anno (hanno indicato 0.375% a dicembre) e quindi la percezione che possa trattarsi dei membri più influenti ha fatto scendere di parecchio la probabilità di un rialzo a settembre,  e 2 entro il 2015.

Inutile dire che la performance prudente è piaciuta ai mercati. I tassi US, che erano tornati in area 2.40% nel run up verso il meeting, hanno ritracciato l’intero movimento, e l’azionario che navigava in negativo ha invertito la rotta per mettere a segno un marginale progresso. Il dollaro ovviamente ha perso terreno, contando una FED meno aggressiva.

L’Asia non ha beneficiato del buon sentiment. Tokyo (-1.13%) ha visto un intensificarsi delle prese di beneficio, in parte per l’effetto FED sul $/yen, in parte forse perchè finora il Nikkei era l’indice che aveva tenuto meglio. Shanghai (-3.6%) ha forse scontato indiscrezioni secondo cui la PBOC non ha rinnovato parte delle lending facilities a 3 mesi, presumibilmente nell’intento di attenuare le speculazioni in borsa. Un po meglio la parte emergente (ex Cina) dell’area, che ha beneficiato forse del calo dei tassi US. India Corea e Taiwan hanno tutte mostrato progressi.

La mattinata europea ha mostrato lo svolgimento consueto. Apertura debole, sotto headlines tambureggianti, minimo a metà mattinata, parziale recupero e stabilizzazione sul -1% circa. Migliore oggi la performance dei periferici, per lo meno in assoluto. Ancora assai in difficoltà il credito, che soffre di una cronica mancanza di liquidità.
Di primo mattino, la Merkel in un intervento al Parlamento Tedesco non ha offerto particolari aperture, relegando la Grecia in una piccola parte del discorso, sostenendo che la review deve essere completata prima di qualsiasi esborso, e dichiarando che la crisi non è all’ordine del giorno nel summit del 26 giugno. Non proprio incoraggiante.
A metà mattina, più o meno in concomitanza col nadir del sentiment, l’ECB ha comunicato le richieste alla TLTRO (73.8 bln). Personalmente, speravo in qualcosa di più, forse viziato da quella di marzo (98 bln). Ma comunque l’excess liquidity ne sistema torna a 400 bln, e nonostante il target di questi mezzi freschi dovrebbe essere l’economia, la loro presenza dovrebbe contribuire ad ancorare la parte breve delle curve (che era in sofferenza i giorni scorsi). E’ possibile che con l’apertura del secondo semestre parte di questa liquidità verrà rimesso al lavoro.

Nel primo pomeriggio, un CPI US maggio più basso delle attese sia nel dato headline (0.4% vs 0.5% atteso) che in quello core (0.1% vs 0.2% atteso) ha ulteriormente esaltato l’ “effetto FED” di ieri. Wall Street è partita di buon umore ed ha accelerato nel pomeriggio all’arrivo di altri segnali di accelerazione del ciclo (Philly FED giugno a 15.2 da prec 6.7 vs attese per 8), trascinandosi dietro gli indici europei. Al sentiment continentale può aver giovato la dichiarazione della Lagarde che non vi sarà periodo di grazia per la Grecia. Il fatto che il mercato sia salito avendo appreso che l’eventuale default greco è anticipato dal 20 di luglio al 30 giugno la dice lunga su quanto gli investitori ne abbiano le tasche piene di questa storia.
La chiusura europea (Eurostoxx + 0.6%) è interessante dal punto di vista tecnico, in quanto propone il secondo “hammer” (segnale di inversione di breve) in 3 sedute (vedi grafico in fondo al pezzo) e lo propone su un livello, 3400, che è un supporto, corrispondendo al consolidamento di fine gennaio, e alla parte terminale di un movimento speculare alla prima gamba di correzione.
Certo, la questione greca complica lo scenario con i suoi outcome schizofrenici, ma il segnale tecnico sarebbe di acquisto. Intanto Wall Street zitta zitta sta tornando a testare i massimi. Ma dopo tre “false breakout” direi che con questo tipo di segnale, dovesse ricomparire, dobbiamo andarci coi piedi di piombo.

A mercati chiusi una ridda di news ha agitato i future.
Intorno alle 18 è comparsa su Die Zeit una notizia, contrabbandata come grande svolta, secondo cui alla Grecia il programma greco avrebbe potuto essere esteso fino a fine anno. Sparata dei futures a +3%. In realtà ad un analisi più attenta dei contenuti è emerso che si tratta di fatti per un certo verso già noti. Si trattava di usare i fondi EFSF e quelli rivenienti dalla ricapitalizzazione bancaria per finanziare la Grecia fino a fine anno, in cambio di esecuzione di riforme. La stessa Merkel ha dichiarato di non essere a conoscenza di altre proposte se non quelle sul tavolo.
L’euforia è quindi rientrata ma solo parzialmente, sebbene la scarsa liquidità del future alle 20 consigli prudenza.
Successivamente si è chiuso, senza risultati, e con toni accesi in conferenza stampa, l’Eurogruppo odierno. Il Presidente del Consiglio d’Europa Tusk ha indetto un meeting di emergenza dei leaders EU per le 18 di lunedi. E’ assai probabile che in questo summit si deciderà la linea d’azione definitiva nei confronti della Grecia, che verrà messa di fronte ad una scelta: firmare un accordo contenete eventualmente qualche piccolo miglioramento, o sopportare default, controlli di capitali etc.
Nel frattempo, nonostante i proclami sprezzanti dei membri dell’esecutivo greco, la tensione nel paese sale. A fronte di un estensione dell’ELA di 1.1 bln €, indiscrezioni indicano i deflussi di depositi dal sistema bancario in forte accelerazione: 250 milioni lunedi, 500 martedi, 800 ieri e 1 bln oggi. CNBC riporta un ammonimento dell ECB ai leaders EU secondo cui non è certo che le banche greche potranno aprire lunedi.