Lampi di Colore

Il rapido recupero del sentiment iniziato una settimana si è evoluto nelle ultime ore in un movimento più progressivo e caratterizzato da attività e volatilità moderate. L’impressione che se ne ricava è che da un rimbalzo composto principalmente da ricoperture e trading di breve, stiamo transitando verso una fase in cui il calo della volatilità induce gli investitori ad aumentare gradualmente l’esposizione di portafoglio.

Il primo evento della giornata era la lunga serie di dati macro cinesi in pubblicazione stanotte. Manco a dirlo, i dati hanno sorpreso in positivo su tutta la linea. Meglio delle attese le retail sales e la produzione industriale di giugno, gli investimenti e anche il GDP del secondo trimestre ha staccato un +7%, esattamente sul target ufficiale, vs attese per 6.9%. Era tempo che l’ammontare di easing monetario e fiscale iniettato nel sistema dalle autorità negli ultimi mesi comparisse nei dati. Detto ciò, l’en plain è un po’ sospetto, viste le circostanze. Gli indici cinesi hanno preso i dati come scusa per correggere ulteriormente: dati buoni vuol dire meno easing in arrivo. In realtà, dubito che le autorità faranno mancare il proprio supporto (monetario e fiscale) nei mesi a venire, dovendo contrastare gli effetti sul GDP del mini crash. Si è trattato di un pretesto per continuare la correzione iniziata ieri.
Diversamente, il resto dell’area ha gradito le news, con i principali indici in moderato guadagno. La BOJ ha tagliato le previsioni di crescita e inflazione, ma Kuroda è rimasto ottimista.

La seduta europea è partita cauta, vista l’entità dei guadagni dei giorni scorsi. Nuovamente in grande spolvero, per contro, il BTP, che evidentemente, con le aste alle spalle, risente del deficit emissioni-rimborsi del mese di luglio (stimato a oltre 30 bln). In tarda mattinata, il btp decennale si è portato sotto il 2% di rendimento per la prima volta da inizio giugno, il che ha avuto un effetto “mediatico” benefico sull’azionario, in particolare sulla piazza milanese.
Tra l’altro ieri ho scordato di sottolineare il buon quadro che emerge dalla Bank Lending Survey di luglio dell’ECB. Forte domanda di credito dai consumatori, ed in miglioramento anche dalle aziende, mentre i lending standards si sono ulteriormente rilassati. Buone notizie in particolare dall’ Italia, che fin qui era stata, tra le principali economie dell’area, fanalino di coda. Apparentemente, la volatilità sui tassi e la crisi greca hanno avuto impatto trascurabile. Vedremo come commenterà Draghi domani, sebbene ben altro bolla in pentola per il Presidente ECB: nel caso probabile che il parlamento Greco approvi stanotte il progetto di legge contenete le misure, eventualmente il Governing Council potrà decidere di dare un po’ di ossigeno al sistema bancario locale.
In tarda mattinata è giunta anche la notizia che l’Eurogruppo ha individuato le risorse da destinare al bridge loan alla Grecia. Sarà l’EFSM a fornire i circa 7 bln necessari, dopo aver trovato garanzie a copertura dei contributi di paesi non EU. Il Bridge dovrebbe essere definito entro venerdi, in caso di fumata bianca stanotte.

Nel primo pomeriggio, la Yellen ha prodotto la sua testimonianza semestrale sull’economia. La presidente ha offerto una performance come al solito bilanciata e prudente, ribadendo che, se le cose vanno come il FOMC si aspetta, il 2015 vedrà il primo rialzo dei Fed Funds da quasi un decennio. Detto ciò, ha sottolineato che il livello di disoccupazione sovrastima la condizione del mercato del lavoro e che comunque il rialzo sarà graduale e dipendente dai dati volta per volta. Riguardo ai fattori esogeni (Cina e Grecia) non li ha enfatizzati troppo.
Ambivalente la reazione del mercato, con i rendimenti dei treasury in calo, forse per l’insistere della Presidente FED sulla gradualità dei rialzi, mentre il Dollaro si è rafforzato, ottenendo eventualmente supporto anche dal discreto dato di produzione industriale di giugno (+0.3% da -0.2% e vs +0.2% atteso) e dal PPI di giugno a sua volta sopra attese. Marginalmente positiva Wall Street al momento.
Cosi l’azionario europeo archivia la quinta seduta positiva a fila (Eurostoxx +0.45%, Milano + 1.25%) un record, di questi tempi, e lo spread chiude stabile a 117, ma solo perche anche i rendimenti del bund sono calati di 5 bps. Anche il calo della divisa unica (1.095) contribuisce a sostenere gli asset europei.

I mercati sembrano ragionevoilmente convinti che Tsipras stanotte otterrà una confortevole maggioranza. La notizia, circolata nel pomeriggio, che 109 membri di Syriza (sui 201 del comitato centrale) hanno firmato un documento contro il bail out non ha avuto alcun impatto. D’altronde il gruppo parlamentare di Syriza è inferiore come numero e in generale composto da membri più moderati. La previsione resta di una quarantina di voti contrari, agevolmente controbilanciata dagli oltre 100 dell’opposizione. Diverso sarebbe se i dissenzienti superassero la metà della forza parlamentare, producendo un collasso dell’esecutivo.
Tsipras ieri in un intervista televisiva si è assunto le responsabilità degli errori fatti, ma ha dichiarato che nessuno ha lottato quanto lui, e che personalmente ha scelto di firmare perchè l’uscita dall’€ gli è sembrata comunque un ipotesi peggiore. Ha sottolineato i risultati in termini di possibile sgravio del debito e dichiarato che non intende abbandonare il paese in un momento difficile, il che significa che se le perdite stanotte sono contenute, probabilmente resterà in carica per implementare il deal (anche se ha detto non condividerlo).