Lampi di colore

Lampi di colore 9

Difficile  indicare una  motivazione per il movimento, al  di la della circostanza che Wall Street veniva da 3 sedute negative a fila ( e 7 delle ultime 8), che avevano portato in tempi brevi l’S&P a lambire il  supporto in area 2010 punti (il future in nottata aveva segnato 1998). A parte ciò, la  resilience europea e  l’impennata dell’ oil (dopo aver lambito a  sua volta il  supporto a 40$) hanno sicuramente favorito  il  rimbalzo del  sentiment.
Infine, la  discesa dell’€ sotto quota 1.07

La  seduta asiatica, l’unica ieri a risentire degli attentati, si è ovviamente giovata del recupero del mood.  Tokyo si è ritrovata lo yen una figura più basso di dove l’aveva lasciato  ieri, il che ha amplificato l’effetto sentiment. Oltre a  ciò,  si è  tornati a  parlare di un budget supplementare da  3  trilioni di yen a supporto dell’economia. Il fatto che sia stato il Ministro dell’Economia Amari,  scettico nel recente  passato, a dichiarare che il  Giappone necessita di altre misure a supporto della crescita  sembra indicare che i tempi sono maturi. generalmente positivi tutti gli altri indici ad eccezione di quelli locali cinesi,  che però anche ieri erano andati in controtendenza.

All’apertura europea, un sentiment già reso positivo da quanto illustrato  sopra, ha ricevuto un ulteriore sferzata dal circolare di un intervista di Bloomberg al capo economista e membro del Board ECB Praet, il  quale non ha perso occasione per rafforzare le  già elevate attese di un azione al prossimo meeting del 3 Dicembre. Tra le dichiarazioni di Praet, le più significative mi sembrano:
** sono ben coscienti dell’esistenza di rischi al loro scenario, che gli eventi del week end avranno eventualmente aumentato.  I dati macro confermano questa view.
** Le staff projetions sono impattate dalle condizioni finanziarie, ma  queste ultime incorporano anche le attese di politica monetaria (in altre parole modificare le attese di politica monetaria impatta sulle financial conditions).
** l’efficacia del tasso di deposito negativo ha superato le loro attese nel migliorare le condizioni finanziarie. Quel che li ha sorpresi negativamente è la lentezza dell’ impatto dell’ easing delle  condizioni finanziarie sull’inflazione (=ci vuole  più easing)
** Esiste un rischio di  destabilizzazione delle attese di inflazione,  ed è per quello che stanno considerando nuove misure.

Difficile mostrare un atteggiamento più  espansivo di così. L’aggressività con cui vengono alimentate attese di azioni a dicembre lascia trasparire  l’intenzione di farle fattorizzare al mercato in anticipo.
Il mercato non si è  fatto pregare, e cosi l’azionario ha preso il largo, e la divisa unica è affondata ai minimi da aprile contro $, perdendo terreno anche contro sterlina ed il resto delle  divise. Ovviamente supportati i bonds, in attesa di un estensione del  periodo  degli acquisti, e  magari anche un incremento (visto che Reuters riportava che alcuni  membri ritengono che la sola estensione sia inefficace).
In questo contesto, lo  ZEW di novembre sopra attese  (Expectations a 10.4 da 1.9 e vs attese per 6) è  stato  solo un rumore di fondo.

Nel pomeriggio, il CPI US di ottobre non ha offerto particolari sorprese, mentre la produzione industriale per lo stesso mese ha marginalmente deluso, ma solo per via di utilities e mining, mentre quella manifatturiera ha fatto meglio delle attese (+0.4% da -0.1% e vs attese per +0.2%).  Scarsamente significativo anche il calo della confidence dei costruttori di novembre, visto che avviene dal massimo ciclico  e decennale.

Wall street si è  inizialmente fatta trascinare dall’euforia europea,  ma  dopo  la chiusura trionfale degli indici continentali,  sembra assumere un atteggiamento più riflessivo. In fin dei conti maggior  easing da parte dell’ECB ed eventualmente di altri (BOJ, PBOC) si traduce in una maggior divergenza tra politiche monetarie, un dollaro più forte, con corollario di pressione sui margini etc etc.
Così, complice la  notizia di  problemi su un volo British Airways (passeggero fermato) e la sospensione di Germania Olanda per “concreti rischi” (WSJ) gli indici US sono tornati verso la  parità, dove stazionano mentre scrivo.

Per il momento, in attesa di  nuovi segnali, la  mia “roadmap”  per questo  scorcio del 2015 resta quanto avvenuto nella coda del 2014, ovvero price action laterale e volatile del mercato US, in trepida attesa del FOMC del 16 dicembre. Intanto cominciamo a vedere il contenuto delle minute dello scorso FOMC, domani sera.
L’incombere dell’ECB a inizio dicembre mi fa propendere per una outperformance degli indici europei, ma le attese si stanno gonfiando a dismisura,  per cui è  facile  che, per quanto possa essere aggressivo Draghi il 3 Dicembre, il grosso della performance per  quella data sarà già in cascina.