Lampi di Colore

NB oggi massima sintesi causa impegni imprevisti pomeridiani

La seduta  asiatica  è  stata  dominata dalla pubblicazione dei dati di ottobre, che continuano a indicare una stabilizzazione del ciclo, ma nulla di più per il momento. Buone le retail sales, nuovamente in marginale progresso (+11% anno su anno da 10.9% e vs attese per un progresso invariato). La produzione industriale, per contro, a +5.6% da prec 5.7%, continua a deludere (attese a +5.8) e cresce al ritmo più blando dal 2008. In ulteriore marginale contrazione gli investimenti, anche se su base mensile c’è stato  un aumento. Balzo delle vendite di terreni, ma i nuovi cantieri si son presi una pausa.
In generale  i dati confermano ciò che già s’era capito,  ovvero che l’economia è ben lungi dal collassare come si temeva appena 2 mesi fa, ma i segnali di rimbalzo congiunturale si fanno attendere. Vedremo nei prossimi giorni come si comportano gli aggregati monetari. Positivi gli indici grazie a un colpo di coda finale.

Aggregati monetari e ordini di macchinari in ottobre in rallentamento in Giappone (più un Reuters Tankan di novembre ai minimi da 2 anni e mezzo) non hanno impattato più di tanto su una borsa locale che resta focalizzata sul calo dello yen e sulla possibilità di nuovo easing, nonostante la ritrosia di Kuroda (BOJ’S KURODA:WILL STEADILY PROCEED WITH QQE TO HIT 2 PCT INFLATION AT EARLIEST DATE POSSIBLE).

Poco mossi gli altri indici.

La mattinata europea è partita col piede giusto principalmente grazie al solito tema della politica monetaria straordinaria (dichiarazioni di Visco in linea con la recente retorica ECB, ovvero preoccupazione su crescita e inflazione, e intenzione di esaminare l’opportunità di ridurre ulteriormente il tasso di deposito a dicembre).
La dose è stata rincarata nel pomeriggio, quando su Reuters è comparsa una nuova indiscrezione:  L’ECB starebbe considerando di acquistare anche municipal bonds (regioni e città).
Al di la dello specifico impatto (il circolante su questo tipo di asset non è elevato), questi rumors supportano la teoria di una Banca Centrale Europea determinata a varare non una sola misura, ma un pacchetto di misure.

Le news hanno permesso all’Europa di chiudere in discreto progresso, nonostante una Wall Street che resta scarsamente ispirata, anche per la diversa narrativa che circola oltre oceano riguardo la politica monetaria . Il membro Fed Williams ha dichiarato che esistono forti motivazioni per un primo rialzo il prossimo mese.

Naturale che, a fronte di questa divergenza, e del conseguente movimento della divisa, l’azionario europeo abbia (finalmente) ripreso a fare meglio di quello americano nelle ultime settimane (vedi grafico del rapporto tra Eurostoxx e S&P500). L’idea personale è che il trend di outperformance dell’Europa, nei confronti dell’America, interrottosi in seguito alla crisi greca e successivamente la fiammata di volatilità estiva/autunnale, possa riprendere.