Lampi di Colore – 10 Giugno 2015

NB: Oggi update brevissimo per black out elettrico/informatico in ufficio

Stanotte la seduta asiatica ha fornito un paio di spunti interessanti. Il Governatore della BOJ Kuroda ha dichiarato di fronte al parlamento che è difficile vedere un ulteriore significativa svalutazione dello yen , visto quando è già basso il suo livello in termini reali. Un osso buttato ai partner commerciali internazionali, un tentativo di gestire le attese su politica monetaria e impatto sulla divisa, oppure preoccupazione che la recente discesa si trasformi in una rotta? Come noto la svalutazione è ben accetta ai banchieri centrali, la volatilità sui cambi, meno. Il $/yen ha perso rapidamente 2 figure, per poi assestarsi. Vedremo ma di solito l’effetto di questi interventi verbali è effimero, qualunque sia il fine. Tokyo ha reagito con moderazione (-0.4%).
Morgan Stanley ha rinviato l’inserimento dell’azionario cinese nei suoi diffusissimi indici, sostenendo che vi sono ancora questioni da risolvere, ma che l’intenzione di inserirli una volta eliminati i problemi c’è. Anche qui delusione assai moderata con gli indici locali appena negativi. Flat o positivi gli altri indici dell’area, ad eccezione di Seul.

L’apertura europea ha visto nuovamente una violenta fiammata dei tassi, con i rendimenti di bund e BTP che hanno superato, nel volgere di un paio d’ore, rispettivamente l’1% e il 2.35%. Il selloff ha coinvolto tutta la curva, dal 2 anni in poi, dando l’impressione di una nuova ondata di capitulaton sui tassi europei.
Se l’€ ha risentito della salita dei rendimenti del bund, andando a scambiare sopra 1.1375 contro $, l’azionario ha assorbito bene il panico sui bonds, con gli indici europei che si sono portati in positivo appena la pressione di vendite si è attenuata, per accelerare nel pomeriggio, quando l’estremo ipervenduto di breve ha prodotto un discreto rimbalzo, in particolare del bund, passato in positivo dopo essere arrivato a perdere ben oltre una figura.

A pomeriggio inoltrato, con l’equity in significativo progresso e i bond in recupero (soprattuto il bund tornato sotto l’1%, meno il btp il cui rendimento saliva ancora di qualche basis point) sono comparse  su Bloomberg le dichiarazioni di 2 anonimi funzionari tedeschi, secondo cui la Merkel sarebbe disposta a erogare gli aiuti alla Grecia in cambio del passaggio di una singola riforma. Le news hanno alimentato ulteriore euforia, permettendo all’Eurostoxx di chiudere sopra il 2% di progresso (Dax 2.5%) e hanno messo le ali ai piedi al BTP, che chiude con rendimenti in marginale calo una giornata nella quale ad un certo punto questi salivano di almeno 15 bps.

Personalmente sono poco impressionato dalla notizia. Un rinvio della questione pensioni faciliterebbe di parecchio un accordo, e può darsi che questo avvenga. Ma dubito che la Merkel, sotto pressione in casa dagli intransigenti guidati dal Ministro delle Finanze Schaeuble, voglia dar l’impressione di cedere cosi al ricatto greco. Vedremo se compariranno smentite, e quale sarà l’outcome dell incontro tra Merkel, Hollande e Tsipras stasera, ammesso che avvenga.

Detto questo, l’azionario europeo era in sensibile recupero prima di questa notizia, dando conferma delle figure inversione di breve viste ieri e mostrando un inedita resistenza alla volatilità sui tassi. Dal canto loro, i bonds stavano già mettendo a segno, a loro volta, figure di inversione di breve, prima che le indiscrezioni nuocessero un po’ al bund e supportassero i periferici. Vedremo se queste verranno confermate domani con ulteriori recuperi. Uno sguardo dato ai grafici, prima che il black out mi rendesse privo dei supporti informatici, mi ha dato l’impressione che i potenziali target di questa seconda fiammata sui tassi non distino dai livelli toccati a metà mattinata più di una manciata di BPS.
Ciò in generale depone a favore di una stabilizzazione i prossimi giorni, coeteris paribus (ovvero se la situazione greca non si avvita).