Dollaro ai massimi da 2 mesi, l’azionario Europeo gradisce.

La seduta asiatica ha avuto un tono un po’ più uggioso rispetto agli ultimi giorni, con solo Mumbai, ancora sotto gli steroidi del budget, e Jakarta a mostrare progressi. Negativi gli altri principali indici, a cominciare dal China complex, infastidito forse dalle dichiarazioni del neo Segretario al  Commercio USA Gina Raimondo, secondo la quale non c’è motivo per togliere Huawei e ZTE e le altre aziende cinesi dalla black list in cui le ha collocate la precedente amministrazione. Seul, Tokyo e Taiwan hanno sofferto il pullback dei semiconduttori (Sox ieri a Wall Street -2.1%) e del tech. In aftermarket i risultati di Qualcomm,  della quale non è piaciuta la guidance, hanno accentuato la correzione del settore, anche se dai risultati continua a emergere la situazione di carenza di semiconduttori che in generale sta  supportando le quotazioni  ( link ). Difficile che si tratti di più  di una correzione fisiologica.

Sul fronte coronavirus, il consueto grafico non presenta particolari novità.


I paesi anglosassoni continuano a performare molto bene, l’Eurozone resta sostanzialmente sotto  un precario controllo, e anche la  Spagna sta iniziando a vedere miglioramenti più consistenti.
I dati israeliani, particolarmente rilevanti perchè ormai oltre il 35% della popolazione e la maggioranza delle fasce vulnerabili hanno ricevuto almeno una dose, continuano a mostrare una tendenza erratica.
Ad un analisi più dettagliata, però, si scopre che i casi  sono in marcata diminuzione tra gli over 60, circostanza che porta in dote un calo costante delle ospedalizzazioni per questa categoria, in divergenza con quella residua (<60 anni) che mostra ospedalizzazioni stabili/in lieve rialzo.


Da oggi il Governo israeliano ha comunicato che allargherà la categoria dei vaccinabili a tutti gli individui sopra i 16 anni. Purtroppo si comincia a trovare resistenza nelle popolazione, un fenomeno che vedremo anche altrove  ( link )
In UK, dove ha preso la prima dose oltre il 14% della popolazione, il Segretario alla Sanità Whitty ha dichiarato che la fase peggiore dovrebbe essere passata. il Governo conta di vaccinare tutti gli ultracinquantenni per inizio Maggio. Il 22 febbraio dovrebbe essere comunicata la strategia per la riduzione delle misure di contenimento. Si tratta di un evoluzione che dovrebbe avvenire, più avanti,  anche in Eurozone, ma purtroppo al momento, con una percentuale media di individui che ha preso la  prima dose ancora sotto il  3%, la situazione resta sconfortante.
Sotto è riportato uno schema riassuntivo elaborato da Citi in cui sono ricapitolati,  per diversi paesi, ritmo di vaccinazione, percentuali di prime e seconde dosi e mesi alla vaccinazione dell’80% della popolazione, all 1 febbraio .

Nonostante il ritardo sui vaccini, l’azionario europeo è stato abbastanza rapido a scuotersi di dosso la moderata risk aversion asiatica. Difficile indicare un preciso catalyst per l’ottimismo, al di la  di quelli che già conosciamo:  miglioramento dei contagi, tendenziale resilienza dell’economia nonostante i lockdown, stimolo fiscale, svolta positiva nella crisi politica italiana con l’incarico a Draghi.
Sicuramente un rilevante argomento a favore della mattinata è il brusco sfondamennto di quota 1.20 da parte del Dollaro. Infatti l’€  forte era sicuramente stato un freno per l’azionario continentale negli ultimi 2 mesi del 2020, e a inizio anno il consenso si attendeva un ulteriore indebolimento del biglietto verde.  Come sappiamo, le cose stanno andando diversamente. Tra i motivi :
** gli USA,  come si vede dalla tabella sopra, viaggiano ad un ritmo di vaccinazioni triplo rispetto a quello anemico dell’Eurozona
** Se l’economia EU ha sopportato bene i lockdown, quella USA in realtà sembra andare benone, con gli ISM a 56-58 a mostrare attività economica robusta.
** La fase positiva sui mercati porta gli investitori a indebitarsi nelle divise a tassi (più) negativi,  come Euro, yen e Franco svizzero per investire dove c’è un po’ di ritorno (vedi il rimbalzo di alcuni emergenti).
Probabilmente la rottura di 1.20 ha segnalato che siamo di fronte a qualcosa di più di un rimbalzo. Il movimento delle ultime 48 ore è abbastanza tosto se si pensa che è avvenuto in concomitanza con quello che appare come un marcato calo del rischio politico in Italia. E’ possibile che dopo i payrolls di domani, a meno di un dato fortissimo, il $ si prenda una pausa. Ma i fattori sopra elencati potrebbero estendere la loro influenza ancora per un po’.

Parlando di cambi, a  ravvivare una mattinata europea povera di dati è intervenuto il meeting Bank of England. Il Committee ha votato unanimemente per mantenere i tassi e il  QE invariati. La previsione di crescita per il  2021 è stata tagliata ma quella per il 2022 alzata, e i membri si attendono una ripresa “rapida” dal secondo trimestre in poi. A latere, l’ipotesi di tassi negativi è stata per il momento giudicata poco attraente.
In generale l’outcome è stato giudicato più restrittivo delle attese, e così la  Sterlina ha accelerato al rialzo, e i rendimenti sono saliti su tutta la  curva UK. Probabilmente la BOE è stata un po’ una scusa per prezzare maggiormente gli sviluppi sul Covid illustrati sopra. Le diverse performance sui vaccini sono sicuramente un dei driver delle performance sui cambi.
Quelli che non sembrano affatto gradire la performance del $ sono i metalli preziosi, protagonisti di una performance pesante da metà giornata in poi, quando l’oro ha rotto al  ribasso il supporto di 1.800$. Ad amplificare la  debolezza, forse la partecipazione dell’argento alla fase finale dei trade di Reddit/Wallstreetbets. Infatti oggi, in un contesto di risk appetite, Gamestop e gli altri beniamini perdono pesantemente.

Su un sentiment già in recupero, sono andati a innestarsi dei sussidi alla disoccupazione USA migliori delle attese (779.000 da prec 812.000 e vs stime per 830.000) con revisione al ribasso della scorsa settimana (originariamente 847.000). Domani abbiamo il labour market report di gennaio (attesi 100.000 nuovi occupati) e finora i segnali sono stati tutti positivi, da ADP a claims a ISMs etc. Bene anche i Factory orders di Dicembre (+1.1% da prec +1.3% e vs stime per +0.7%). Wall Street e $ ne hanno tratto maggiore ispirazione e l’azionario europeo di conseguenza pure.
Aggiungiamoci il  percepito  avvicinamento di Draghi all’obiettivo di una maggioranza, che ha dato sprint agli asset italiani, e così la  giornata termina in gloria per l’azionario continentale. Progresso significativo, e test del massimo relativo dell’ 8 gennaio per l’Eurostoxx 50, un traguardo che sembrava impossibile venerdì sera. Discorso analogo per il FTSE MIb, e Spread a 100 bps per la  prima volta da 5 anni per il BTP 10 anni. Per il resto,  tassi in rialzo sia in US che Eurozone core, Dollaro ai massimi da inizio Dicembre, commodities in recupero trainate da un oro ai massimi da un anno (vedi sotto) e preziosi sotto un treno.
*ARAMCO INCREASES ALL MARCH OIL PRICING TO U.S., EUROPE
*ARAMCO LEAVES ALL MARCH OIL PRICING TO ASIA UNCHANGED