Cresce l’ottimismo per un accordo USA – Cina sul trade. Dopo la chiusura dei mercati Fitch si pronuncerà sul rating italiano.

Il newsflow sul fronte trade ha fatto un ulteriore salto di qualità nelle ultime ore, e cosi la settimana si chiude bene sui mercati, anche se resta ancora qualche incognita.
Le novità sono state corpose:
** il Segretario di Stato Pompeo ha dichiarato a FOX News che è stato fatto un reale progresso su diverse questioni, non solo su quelle commerciali
** La testata canadese Globe & mail ha rivelato che le parti stanno facendo ” i migliori progressi dall’inizio della disputa”, per mettere fine ai 7 mesi di trade war.
Ma la notizia più rilevante l’ha data Bloomberg, durante l’ultima parte della seduta asiatica, confermando che Trump si incontrerà con il Vicepremier cinese Liu He a Washington alle 14.30 ora locale (18.30 italiane). Sembra evidente a questo punto che un accordo sia alla portata, e anzi viene il sospetto che l’incontro abbia la funzione di mettere in scena le prime strette di mano, in attesa di celebrare poi solennemente con un incontro Trump – Xi.

La notizia ha impattato soprattutto sugli indici cinesi, che avevano aperto la seduta con un tono consolidativo, e hanno accumulato performance rilevanti (+1.9% le “A” shares e +1% le “H” shares) nelle ultime 2 ore e mezzo di contrattazione. Il resto degli indici dell’area sono stati assai più pigri nel reagire alle news. Le performance finali sono comprese tra il -0.18% del Nikkei e il +0.45% di Sydney.

All’apertura europea era prevista la pubblicazione della stima finale del GDP tedesco. L’interesse era più elevato del solito, per la possibilità che una moderata revisione al ribasso sigillasse una recessione tecnica anche per la Germania (sia pure di entità moderata, come quella italiana). Nulla da fare, il numero non si è mosso dal +0.02% della seconda stima (immobile in maniera quasi sospetta) in quanto il destocking sul settore auto è stato bilanciato da investimenti e un bel rialzo della spesa pubblica. Certo, se uno guarda alle survey di attività, non c’è da attendersi un gran rimbalzo nel primo trimestre. L’IFO tedesco di febbraio ha sostanzialmente confermato il messaggio del PMI manifatturiero (pur restando su livelli storicamente più elevati). Il current assessment ha perso un punto a 103.4 vs attese per 103.9, mentre le attese hanno perso solo mezzo punto a 93.8, pure deludendo comunque attese per stabilità. L’indice generale ha lasciato sul terreno 0.7 a 98.5 vs attese per 98.9. Piccolo segnale di ottimismo, le export expectations hanno mostrato il primo rimbalzo da 6 mesi.

Nondimeno, l’azionario Eurozone ha recuperato le marginali perdite iniziali, e accumulato qualche progresso in mattinata, in linea col crescente ottimismo nei confronti del meeting di stasera. Nemmeno i cambi hanno reagito particolarmente alle news.
In ribasso, per contro, i tassi tedeschi, dopo i rialzi di ieri. Tra i motivi, un intervista di Nowotny, in cui il Governatore della Banca Centrale Austriaca ha dichiarato che una ripresa del QE non è necessaria, e se la situazione peggiorasse potranno usare altre misure speciali. Una nuova TLTRO non è stata ancora deliberata e se l’attuale rallentamento fosse imputabile in parte a eventi transitori, potrebbe non essere varata. In ogni caso Nowotny si aspetta che la decisione sia presa dopo il meeting di Marzo.
L’intervista conferma che il Governing Council ECB è preoccupato dell’andazzo, ma vuole comunque mantenere una parvenza di endenza alla normalizzazione della politica monetaria
Insomma, non proprio una doccia fredda, ma una pioggerella sulle attese del mercato e infatti il btp ha perso terreno, presumibilmente innervosito anche dall’incombere del verdetto di Fitch stasera.

Il resto degli asset è però rimasto sostenuto, e il buon sentiment si è notato anche nella price action sulle commodity, con il rame, la più ciclica di tutte, ancora a strappare al rialzo. E’ evidente che in questa fase i mercati considerano gli attuali dati macro “old news” e guardano invece a 3 fattori:
** il cambio di stance delle banche centrali globali
** la possibilità di un accordo USA Cina
** gli indizi di una ripresa congiunturale cinese
Visto che il newsflow resta promettente su tutti e 3 i fronti, il sentiment resta alquanto supportato.

In attesa della conferenza stampa dopo l’incontro tra Trump e Liu He, oggi non c’erano dati in US su cui speculare, e cosi Wall Street ha aperto sull’onda del buon sentiment ed ha accumulato un discreto progresso, giungendo a sostare stabilmente a meno di mezzo punto da quella soglia di 2800 punti di S&P 500 che a Capodanno sembrava lontana anni luce.
Sul fronte FED, il vice Presidente Clarida ha pronunciato un discorso dai toni prudenti, in cui ha sottolineato i rischi connessi con duraturi periodi di inflazione bassa, ed ha accennato anche al controllo della curva dei tassi e al contenimento dei tassi a lunga come strumenti per raggiungere gli obiettivi. Ciò ha dato supporto anche ai treasuries accentuando la tendenza generale alla discesa dei rendimenti nella giornata. Moderate reazioni al del Dollaro (al ribasso) e degli emergenti (al rialzo), in risposta a questo ed altri commenti prudenti di altri membri FED. Con questa musica, probabilmente entrambi gli asset hanno altra strada da fare.

Sul fronte Brexit, sembra che la riedizione dell’emendamento Cooper (che obbliga il governo a chiedere un’estensione della Brexit) che dovrebbe venire presentata il 27 febbraio in Parlamento goda di maggiori possibilità di passare. Ciò depotenzierebbe alquanto l’arma della May per fare approvare il suo deal in una votazione futura (“o questo o la no deal brexit”), un arma che secondo me era alquanto spuntata in partenza. Due ufficiali EU rimasti anonimi hanno dichiarato che la Commissione EU si attende che la May richieda una proroga di 3 mesi dell’articolo 50. Una più lunga porrebbe agli Inglesi il dilemma se partecipare alle elezioni europee del 23/24 maggio o no. Un esempio dei molti paradossi che questa situazione propone.

La chiusura europea vede gli indici mettere a segno moderati progressi, che però chiudono una settimana positiva e nel caso di Eurostoxx e Dax costituiscono i massimi dell’anno in corso. Detto dei tassi US e tedeschi, il BTP ha visto dei flussi di ricopertura nel pomeriggio che ne hanno limitato la sottoperformance.
Wall Street va incontro alle news sul trade con un atteggiamento tranquillo e fiducioso.
In attesa di news sul meeting a chiusura del round di negoziazioni, dalla Casa Bianca trapela che i funzionari starebbero discutendo la possibilità di un meeting Trump-Xi alla residenza del Presidente USA in Florida, nella seconda metà di marzo.
*U.S. SAID TO CONSIDER MAR-A-LAGO FOR POSSIBLE TRUMP-XI SUMMIT
*U.S. OFFICIALS SAID TO DISCUSS TRUMP-XI SUMMIT IN LATE MARCH