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Lampi di Colore – 29 Luglio 2015

NB : Lampi va in ferie tra il 3 e il 17 agosto compresi  

Ieri sera, Wall Street ha proseguito nel rialzo, chiudendo con un rotondo + 1.25%. Tra i caltalyst, indicherei il rimbalzo delle commodities, che, oltre a ridare vita ai settori collegati (Energy, materials etc) ha attenuato i timori sulla crescita globale alimentati dal loro crollo. Supporto al sentiment è giunto anche da trimestrali illustri come Pfizer, Merck, UPS e Ford.

Il buon sentiment di origine US si è in parte stemperato in Asia a causa di una partenza nuovamente volatile di Shanghai. Tokyo (-0.1%) è stata un po’ spiazzata dal taglio alle stime di Fanuc (-11%). Il produttore di macchinari aveva ispirato il mercato ad Aprile, annunciando raddoppio dividendo e buyback e cosi il taglio è stato una doccia fredda per il settore. Il resto degli indici dell’area ha mostrato scarsa ispirazione, un po’ perchè il recupero di Shanghai (+3.4% in chiusura) è avvenuto quando molte borse erano già chiuse, un po’ perche gli investitori hanno capito l’antifona: quando parte la volatilità sulle borse cinesi, le sospensioni e le limitazioni alla vendita sull’azionario locale spostano i flussi di liquidazione sugli incolpevoli mercati limitrofi (ed eventualmente sulle commodities?). Si tratta del rovescio della medaglia delle azioni a sostegno messe in atto dalle autorità. Cosi le altre piazze hanno mostrato variazioni comprese tra il -0.2% di Taiwan e il + 0.7% di Sydney.

Diversamente, l’Europa ha aperto con Shanghai in denaro, e quindi sulla lunghezza d’onda di ieri sera. Oltre a ciò, anche qui le trimestrali sembrano in generale offrire supporto al sentiment, in particolare sul fatturato, favorito eventualmente dal calo dell’ € (Bloomberg riporta che 13 delle 15 aziende dell’ Eurostoxx 50 che finora hanno riportato hanno battuto le stime sulla top line).
Peraltro, esaurito l’entusiasmo iniziale, l’azionario continentale ha ripiegato, inserendosi in un movimento laterale  che lo ha portato ad azzerare i guadagni a metà giornata. Tra le cause, la scarsa vena del settore bancario europeo e l’impatto sul settore auto del taglio delle stime di volumi di vendita operato da Volkswagen. Anche l’incombere del FOMC, con le sue eventuali ricadute sul cambio, può aver contribuito al nervosismo in Europa.

Sulle banche europee sembrano aver impattato indiscrezioni, comparse su  Dagospia, secondo cui l’ECB avrebbe manifestato, per iscritto,  ai vertici di Unicredito (-3.3%) insoddisfazione per alcuni valori di bilancio, contribuendo a produrre una riorganizzazione della governance. L’indiscrezione ha evidentemente riportato alla mente degli investitori che con la nuova supervisione ECB, eventuali ricapitalizzazioni bancarie non sono da escludere nei prossimi trimestri. Piazza affari ha ovviamente pagato lo scotto di questa debolezza, restando  in rosso per l’intera giornata.

L’arrivo degli USA, nel primo pomeriggio, ha ripristinato il sentiment positivo di ieri. A torto o a ragione, l’approccio al FOMC è rilassato, e l’attenzione è rivolta al recupero delle commodities (oil +2.5% grazie a scorte in calo e CRB +0.8%) e alla stabilizzazione dell’azionario cinese, con ovvie ricadute sul mood macroeconomico globale, in forte sofferenza fino a 48 ore fà. E l’earning season procede con risultati accettabili, sebbene su attese al solito assai ridimensionate (venerdi potremo tirare le prime somme).
Cosi l’Europa ha chiuso in progresso (Eurostoxx  +0.6%) con la citata eccezione di Milano, che ha ridotto le perdite nel finale (-0.35%). Sui bonds spread stabile (118 bp ) ma rendimenti in marginale salita per BTP (+3 a 1.9%) e Bund (+3% a 0.72%). Come noto, ad agosto, il saldo emissioni rimborsi dei bonds europei, comprensivo degli acquisti ECB, è, si, negativo, ma assai meno che a luglio, il cui deficit superava i 100 miliardi di €. Quindi un po’ meno supportivo dei corsi. Detto questo, il saldo dei prossimi mesi resta significativamente in deficit (oltre 130 miliardi secondo le stime).

E la Grecia?
Il team dei creditori incaricato di valutare la situazione e iniziare le negoziazioni per il pacchetto è arrivato sul posto i giorni scorsi. Nel breve capiremo se c’è speranza di giungere a un programma prima del prossimo pagamento del 20 agosto oppure se dovrà esserci un altro prestito ponte. Domani abbiamo il Comitato Centrale di Syriza, dove la parte radicale potrebbe cercare di fare un colpo di mano e indire un congresso o un referendum interno per rigettare il deal. Vedremo se Tsipras, che vorrebbe convocare un congresso straordinario per sostituire alcuni estremisti con moderati, riuscirà a spuntarla. Intanto la riapertura delle borse, prevista per domani, è stata apparentemente rimandata per problemi tecnici.

A 20 minuti dal FOMC, Wall Street ostenta fiducia (+0.5% dopo il +1.25% di ieri), mentre il $ guadagna qualcosa contro € (1.084) e Yen (123.8). In salita di una manciata di basis points i rendimenti dei treasuries, su tutta la curva (10y a 2.29%).
Vediamo a chi da ragione Janet.