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Lampi di Colore

Tra l’altro, il vice Presidente Fed Fischer in serata US ha dichiarato che la salita del Dollaro è stata sopportata relativamente bene dall’economia US e che la Fed la ha già fattorizzata nella sua funzione di reazione.

Il clima è partito pesante fin dalla seduta  asiatica.   Un nuovo indebolimento dello Yuan (in particolare il cambio offshore dedicato alle transazione estere) non è passato  inosservato, e ha forse contribuito alla debolezza di Shanghai, insieme con la decisione del regulator cinese di raddoppiare i margini per il trading. Rosso profondo per il resto degli indici dell’area, a eccezione di Tokyo che ha tenuto meglio, per i soliti motivi, Yen e acquisti di istituzionali locali.

Viste le circostanze, l’apertura europea non è stata nemmeno malvagia. Non solo ma gli indici hanno provato a portarsi in positivo a fronte dell’uscita della prima stima del GDP europeo sotto attese (0.3% da prec 0.4% e vs attese per 0.4%), una performance che riflette il rallentamento tedesco (0.3% da 0.4% e quello italiano (0.2% da 0.3%). Sempre in salute i consumi interni nelle principali economie, mentre gli investimenti continuano a essere fonte di debolezza. Anche il canale  estero,non ha fatto faville a Q3 apparentemente. In generale, dati che  ”armano” la mano di Draghi, da cui l’effetto transitoriamente positivo sul sentiment.

Ma come accennato sopra, i supporti erano stati violati, e sorprende poco che in tarda mattinata gli indici abbiano accumulato passivi significativi.
Nel primo pomeriggio, ancora parziale delusione dalle retail  sales US di ottobre, marginalmente sotto attese (anche se la figura sul “control group” ovvero la,parte che alimenta il GDP è bilanciata da una revisione positiva di ottobre). Il tasso medio trimestrale di crescita dei consumi si attesta comunque a un rispettabile +3.2% annualizzato, e potrebbe aumentare visto che tradizionalmente novembre e dicembre sono mesi forti. Sopra attese le scorte di settembre, il che dovrebbe produrre una revisione al rialzo del GDP del terzo trimestre, ma imporra un dazio sul quarto. La volubile U.of Michigan consumer confidence di novembre ha battuto le stime.
In generale non molto che potesse impattare sul sentiment negativo e cosi i temi sono rimasti grossomodo quelli delle ultime ore:
** Azionario pesante e volatile
**dollaro tendenzialmente robusto, in particolare contro € che prezza maggior easing con il peggiorare del sentiment
** commodities pesantissime, con il petrolio in area 40$ e il paniere CRB che ha bucato i minimi di settembre segnando il nuovo minimo dal 2002.
** Bonds in forte recupero, coi tassi succubi ovunque del rinnovato calo delle attese di inflazione, per l’effetto di cui sopra

Un tentativo di rimbalzo di Wall Street, dopo un apertura da brivido ha permesso agli indici europei di dimezzare le perdite nel finale, chiudendo con cali inferiori al punto percentuale (Milano quasi flat). Ma il supporto costituito dal minimo del recente range e dalla media mobile a 20 giorni (area 3390 di Eurostoxx) è stato violato, e ciò costituisce un nuovo deterioramento dello scenario tecnico, dopo il maestoso engulfing pattern di lunedi.

Per quanto riguarda Wall Street, non disponiamo ancora della chiusura odierna, però si può osservare che il movimento di ieri ha violato la media mobile a 200 giorni, e la discesa odierna (ammesso che resti tale in chiusura) ne costituisce il follow through. Anche qui il deterioramento è presente.

Osservando la price action delle ultime settimane, viene naturale ripensare a quanto avvenuto l’anno scorso più o meno di questi tempi. Dal minimo di metà ottobre 2014 al picco di inizio dicembre il recupero dell’ S&P 500 fu del 12% circa, e la correzione successiva fu di circa il 5%. Tornando ai giorni nostri, il recupero tra fine settembre e inizio novembre è stato simile (occorso in un periodo leggermente inferiore). Una correzione analoga porterebbe l’indice a ridosso della soglia psicologica di 2000 punti, a sua volta un buon supporto (all’incirca massimo relativo di settembre e di fine agosto).
Tutto sommato, viste le analogie in termini di price action e periodo di riferimento, quanto avvenuto a fine 2014 mi pare una buona road map per la correzione attuale.
Stiamo a vedere.