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Lampi di Colore

Giornata a scartamento particolarmente ridotto, come si confà a quelle in cui è festa in piazze importanti. Oggi Tokyo è chiusa, e in US la borsa è aperta ma è il Columbus Day, per cui gli uffici sono vuoti.

Il week end è stato dominato dalle dichiarazioni dei banchieri centrali al meeting IMF annuale a Lima, ma le novità vere sono scarse. Il Vice Presidente FED Fisher ha confermato che la decisione di non alzare è stata dovuta almeno in parte alle tensioni in Cina ed Emergenti, ma ha aggiunto che decisioni future dipendono dall’economia US,  sulla quale regna “considerevole incertezza”. Draghi si è dichiarato soddisfatto del funzionamento del QE, ma ha aggiunto che al momento pare che l’inflazione ci metterà di più delle attese a tornare al target. Kuroda ha ribadito il suo scenario moderatamente ottimista, senza scendere in particolari su azioni future.
In generale nulla che non sia già comparso in recenti interventi. E’ evidente che in questa fase è il quadro macro stesso a rendere incerti i percorsi di politica monetaria. Unica novità. il WSJ riporta che un buon numero di banchieri centrali di paesi emergenti avrebbe esortato la Fed ad agire, sostenendo che una volta effettuato il primo rialzo, incertezza e connessa volatilità sarebbero scomparse.

Wall Street venerdi sera non ha ne confermato ne negato la rottura della resistenza, chiudendo pressochè invariata. Dal punto di vista tecnico la mancanza di un “follow through” è deludente, ma bisogna tenere a mente che l’S&P è salito in 8 delle ultime 9 sedute, e il fatto che, a ridosso di quello che è praticamente un week end lungo i compratori fossero prudenti non deve sorprendere. Se non altro anche le prese di benefficio sono state timide.

Buono il sentiment in Asia stamattina, nonostante l’assenza di Tokyo. Robusto il progresso di Shanghai, ai massimi dal 24 agosto. A supportare il mood, la decisione della PBOC di espandere un programma di rifinanziamento collateralizzato finora testato solo in 2 province. In realtà si tratta di un allargamento della misura ad altre 9 province, quindi con efficacia che resta per ora limitata, anche perchè il programma riguarda solo enti locali. Ma la notizia ha comunque ricordato che le autorità sono al lavoro. Oltre a ciò, le autorità cinesi a Lima hanno ribadito la loro fiducia nella capacità del paese di centrare l’obiettivo di crescita.
Infine, lo yuan si è ulteriormente rafforzato contro $, arrivando a cancellare fino a 2/3 della recente “svalutazione” di agosto. Gli operatori riportano flussi esteri in acquisto, segnale che operatori che puntavano a una discesa più significativa della divisa cinese stanno iniziando a gettare la spugna, intuendo che le autorità manterranno il cambio stabile nel breve.  Con il Plenum del partito in arrivo a fine ottobre, e l’IMF che ha dichiarato che si pronuncerà sull’inclusione dello Yuan nel paniere SDR entro fine anno, sembra un attesa assai sensata.
Gli altri mercati dell’area hanno a loro volta guadagnato, ad eccezione di Sydney e Mumbay.

La seduta europea, per contro, ha offerto il consueto canovaccio dei bank holiday, con price action erratica e volumi ridotti. La perdurante forza dell’€ ha mantenuto in scacco il sentiment, coi mercati incapaci di issarsi in positivo per larga parte della giornata. Tra i temi, prese di beneficio su alcuni dei settori che meglio avevano figurato di recente, come le basic resources e l’energy. Sempre forte il settore auto, accompagnato oggi dalle utilities tedesche, dopo che il governo ha confermato le stime di spesa per lo smaltimento del nucleare.
Dal punto di vista tecnico gli indici continuano a consolidare sotto la resistenza in area 3250-75 di Eurostoxx, senza riuscire ad attaccarla seriamente, ma nememno essendone respinti troppo violentemente.
Totalmente priva di spunti fin qui la seduta americana, con gli indici che oscillano intorno alla parità con volumi rarefatti.

Da domani si torna a regime , e con un calendario decisamente interessante:
Si comincia in Cina con il trade balance di settembre, assai atteso per vedere se i trend estivi trovano una parziale inversione. In Europa abbiamo lo ZEW e in USa la Small Business Confidence di settembre.
Mercoledi spiccano le retail sales US di settembre
Entro Giovedi dovrebbero arrivare gli aggregati monetari cinesi e poi abbiamo ancora in US il CPI di settembre,  e il Philly Fed di ottobre.
Venerdi chiudiamo con il CPI finale di settembre in Europa, e in US abbiamo la produzione industriale di settembre e la Michigan consumer confidence preliminare di ottobre.

Oltre a ciò, entra nel vivo l’earning season US, con, tra gli altri  JPMorgan, J&J e Intel (domani), Bank of America  e Wells Fargo  (Mercoledì), Goldman Sachs e Citigroup (Giovedi), General Electric (Venerdi).