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Resta elevata l’inflazione in Germania. Salgono equity e tassi in EU.


Chiusura decisamente positiva ieri sera (mercoledì) a Wall Street, con l’S&P 500 in progresso di 1.42% e il Nasdaq 100 a +1.87% a segnare i massimi in chiusura da agosto 2022. Sostanzialmente il calo seguito al fallimento di Silicon Valley Bank è stato interamente recuperato. In generale rialzo ben distribuito con tutti i settori in positivo, ma i recenti laggards (real estate e tech) sugli scudi.  Non si può dire la stessa cosa dei rendimenti, con il 10 anni abbastanza stabile sul livello di 3.55% circa 35 bps sotto il livello del 9 marzo, data di scoppio della crisi, e il 2 anni treasury intorno al 4.10% 75 bps sotto i livelli di 3 settimane fa.

La seduta asiatica è partita con un tono opaco, per poi riprendersi nel finale, con tutti gli indici principali a mostrare progressi, tranne Tokyo. Sarà forse perche ieri, a mercati già chiusi, il nuovo vicegovernatore BOJ Uchida ha dichiarato che la modifica della politica di yield control della banca centrale, quando verrà il tempo di farla, dovrebbe arrivare come una sorpresa.
*BOJ’S UCHIDA: WON’T RULE OUT ANY POLICY OPTION IF NEEDED
*UCHIDA: SHOULDN’T COMMUNICATE ANY POLICY DECISION IN ADVANCE
*UCHIDA: HARD TO GET MARKETS TO PRICE IN YCC ADJUSTMENT EARLY
Il nuovo premier cinese Li Qiang ha dichiarato a Reuters ( link ) che l’economia cinese sta migliorando a marzo rispetto ai primi 2 mesi dell’anno, e che la ripresa si rafforzerà. L’impegno è massimo per aprire l’economia e incrementare le riforme. Questo ha forse favorito il recupero del mercato nella seconda parte di seduta. Lo split di Ali Baba continua a tenere banco, supportando il settore tech.

L’apertura europea ha visto le piazze EU fattorizzare la performance di Wall Street di ieri sera, e quindi aggiungervi qualcosa.
Il primo dato regionale tedesco di CPI marzo, la North Rhine Westphalia, è sembrato decisamente più basso delle attese. Questo, insieme con il CPI flash spagnolo uscito alle 9 (1.1% da precedente 0.9% e vs attese per 1.6%, dato anno su anno che passa da 6% a 3.1% vs attese per 3.7%, Core da 7.6% a 7.5%) ha dato un impronta ribassista ai tassi ed eventualmente alimentato ulteriore ottimismo sull’azionario.
Peraltro, le successive regioni tedesche non hanno confermato questi dati, e in effetti il dato nazionale è uscito sopra attese.

Il calo del dato anni su anno è dovuto all’uscita di marzo 2022 dal computo (fu un +2%). Gli effetti base “amichevoli” ci accompagneranno per un po’ ma un +0.8% sul mese non è certo una bella lettura.
Queste news hanno completamente sovvertito la dinamica dei tassi europei, che hanno preso progressivamente a salire con forza. La cosa però non ha disturbato più di tanto l’azionario, che è rimasto concentrato sul rientro della volatilità sul settore bancario, e sulla ricomparsa vigorosa di domanda sui corporate bonds finanziari, subordinati e Additional Tier1 compresi. E’ evidente, anche dai volumi non eccezionali, che lo short coverng è, di nuovo una forza trainante del rally.
Questo sentiment ha coinvolto anche la divisa unica, ritornata sopra 1.09 vs $, supportata anche dal differenziale tassi con gli USA, in calo visto che i rendimenti treasury sono stati molto più stabili.
A proposito di prezzi, ho trovato interessante un grafico di Steno Research in cui si sottolinea come l’inflazione spagnola abbia correttamente anticipato il trend di quella Eurozone.

il messaggio sembra quello di moderazione nei prossimi mesi. Staremo a vedere.

In US nel primo pomeriggio erano previsti alcuni report

** I sussidi di disoccupazione sono effettivamente saliti la scorsa settimana, ma non a sufficienza da certificare un impatto della crisi bancaria. Il numero resta basso e la salita può essere un semplice scarto statistico.
**La terza lettura del GDP USA del quarto trimestre vede una piccola limatura, ma la revisione al dato dei consumi, già non entusiasmante, li colloca su livelli particolarmente scarsi.
Da notare che i corporate profits sono stati a loro volta rivisti al ribasso (-2.7% trim/trim) e sono calati per il secondo trimestre di seguito

Wall Street è partita in buon progresso, cosa che ha offerto supporto all’azionario europeo. Hanno parlato anche alcuni membri Fed, ma non è che siano uscite particolari novità. Trovano spazio le solite dichiarazioni bellicose sull’inflazione, ma anche preoccupazioni per l’impatto della crisi bancaria sulle condizioni di credito.
*BARKIN SEES REASONS WHY INFLATION MAY TAKE TIME TO FALL TO 2%
*BARKIN: IF FED BACKS OFF TOO SOON, INF. MAY COME BACK STRONGER
*BARKIN: POSSIBLE TIGHTER CREDIT COULD EASE INFLATION QUICKER
*BARKIN: IF INFLATION PERSISTS, FED CAN RAISE RATES FURTHER
*BARKIN: I’M PAYING ATTENTION TO HOW MUCH BANKS TIGHTEN CREDIT
*BARKIN SEES REAL RISKS IN COMMERCIAL REAL ESTATE SECTOR
*BARKIN: I’M COMFORTABLE HIKING RATES NOW IN 25-BP INCREMENTS
*COLLINS: SOME ADDITIONAL TIGHTENING NEEDED TO LOWER INFLATION
*COLLINS: BANKING SYSTEM IS STRONG AND RESILIENT
*COLLINS: TIGHTER CREDIT MAY OFFSET NEED FOR MORE RATE HIKES
*COLLINS: SEE A PATHWAY TO LOWERING INFLATION WITHOUT RECESSION
*KASHKARI: COULD TAKE A WHILE TO FULLY GET THROUGH BANK STRAINS
*KASHKARI: UNCLEAR RIGHT NOW IF THERE WILL BE A CREDIT CRUNCH
*KASHKARI: FED COMMITTED TO 2% INFLATION, WON’T SHIFT THE GOAL
*KASHKARI SAYS FED HAS GOT TO GET INFLATION DOWN AND WE WILL
*FED’S KASHKARI: SERVICES ECONOMY EX HOUSING NOT YET SLOWED DOWN
La chiusura europea vede le borse mettere a segno performance rotonde, con l’Eurostoxx 50 in progresso per la quarta seduta di seguito, l’ottava su 9 sedute. L’€ chiude a ridosso di 1.09 vs $. Tra le commodity bene oil e preziosi, invariati gli industriali e male il gas e le agricole. I rendimenti chiudono in salita, ma meno di quanto mostrato nel pomeriggio.
Dopo la chiusura EU Wall Street al momento ha dilapidato il grosso del progresso. Apparentemente il mercato sta prendendo di mira una nuova banca di piccole dimensioni USA, la  Metropolitan Bank Holding Corp, che al momento cede il 31% a causa di un report di Vidar research ( link ). l’indice delle banche regionali perde un 2% ma in generale per il resto la price action è tranquilla.
Vedremo dove sarà la chiusura.
Domani avremo i dati di CPI flash in Italia, Francia e EU.