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Lampi di Colore – 24 Giugno 2015

L’ennesima giornata decisiva per la Grecia (meetings di Tsipras coi leaders, ed Eurogruppo serale) è iniziata con un sentiment ancora costruttivo.
L’Asia ha mostrato ancora un tono positivo. Il modesto progresso di Tokyo (+0.28%) è stato sufficiente a permettere all’indice giapponese di segnare i massimi dal ’97, superando il picco dell’aprile 2000. Gli indici cinesi (+2.5%) hanno proseguito il rimbalzo, anche grazie a indiscrezioni di ulteriori concessioni ai governi locali in materia di rifinanziamento del debito. A mercati chiusi è arrivata anche la notizia di una proposta dello State Council di eliminare il tetto del 75% al ratio loan-to-deposit. Vedremo se domani avrà effetto sulle azioni bancarie. La proposta deve comunque essere approvata dal national people’s Congress.
Marginalmente positivi gli altri indici dell’area, ad eccezione di Mumbai (-0.25%) che però, oltre a venire da 8 sedute di guadagno a fila, chiudendo per ultima tra le principali piazze asiatiche, alle 12.00 cet, è stata parzialmente impattata dal peggioramento del sentiment.

Già, perchè dopo un apertura prudentemente positiva, l’improvvisa comparsa di headlines recanti segnali di disaccordo tra le parti hanno aperto la strada a prese di beneficio sugli asset europei. Vari media hanno riportato dichiarazioni di protagonisti che rinfacciavano alla controparte il rifiuto delle rispettive proposte (*TSIPRAS SAYS CREDITORS DIDN’T ACCEPT GREEK PROPOSALS: OFFICIAL – *DIJSSELBLOEM SAYS `STILL A LOT OF WORK’ TO DO ON GREECE – *IMF DOESN’T ACCEPT GREEK TAX PROPOSALS, MINISTER SAYS ON RADIO – *GREECE SAID TO REJECT COUNTER-PROPOSAL FROM CREDITORS: AFP etc etc).
Visto il tenore delle news, la reazione dei mercati è stata modesta. L’azionario ha toccato un paio di volte il -1%, il btp ha visto lo spread allargare a tratti di una manciata di basis points. A fine giornata, pero’ le perdite sono modeste: Eurostoxx -0.4% (nonostante una Wall Street poco ispirata), e spread + 2 bps a 128. Pressochè immobile l’€ a 1.1178. Davvero poco per un mercato che veniva da consistenti guadagni i giorni scorsi.

Al di la delle headlines tambureggianti, la situazione può essere cosi riassunta: le istituzioni creditrici, in particolare l’IMF sostengono che la proposta greca contiene quasi esclusivamente nuove tasse e quasi nessun taglio alla spesa, e in quanto tale è troppo restrittiva, e incerta nell’effettivo ammontare di risparmi. Apparentemente il Fondo monetario è stato accusato di ostacolare un deal e pare abbia accusato l’EU di aver mostrato troppa benevolenza nei confronti della proposta greca. Il Fondo continua a sostenere che a fronte di un deal deve esserci anche un ripristino della sostenibilità del debito greco.
A giudicare dal tono delle dichiarazioni, non è affatto certo che un accordo possa essere raggiunto nell’ Eurogruppo di stasera, in modo che possa essere ratificato dal Summit di domani. Detto ciò, la recente esperienza insegna che su convocazione di eurogruppi e Summit si è diventati parecchio flessibili, e quindi un eventuale ritardo di 24 ore non inficia il processo. Anche perchè apparentemente all’ Eurogruppo spetta il potere, senza passare dai parlamenti, di erogare i profitti dell’SMP. Poichè questi ammontano a 3.3 miliardi, sono più che sufficienti a pagare la rata dell’IMF. Quindi raggiungendo un accordo nel week end, il mancato pagamento all’IMF può essere evitato, e vi è il tempo per espletare le pratiche necessarie a erogare nuovamente l’assistenza finanziaria.

Venendo alla blanda reazione del mercato, direi che un nuovo inasprirsi dei toni era da mettere in conto. E’ evidente che fino al secondo prima il raggiungimento di un accordo, il fervere delle negoziazioni genererà ogni tipo di indiscrezione. Il mercato resta giustamente focalizzato sulle novità emerse nelle ultime ore:

  • a questo punto la discussione non è più sull’entità del gap, ma sulle modalità della sua copertura
  • è stato Tsipras a coprire il grosso della distanza, a dimostrazione che è assai meno disposto a rischiare un default di quanto sembrava a prima vista.

Certo, la posizione dell’IMF sembra più rigida di quella di Bruxelles. Ma se Tsipras e l’EU dovessero trovare un accordo, dubito che sarà l’IMF a farlo saltare (visto che tra l’altro è il primo prenditore di fondi in ordine temporale). Se non altro il Fondo potrà aiutare la Grecia a ottenere qualcosa sul fronte sgravio dal debito.
Ciò spiega, a mio parere, la sostanziale tenuta del sentiment a fronte del peggioramento del newsflow. La conferenza post Eurogruppo ci dirà, probabilmente a notte fonda, se quest’impostazione è corretta. C’è sempre la possibilità che qualcosa vada storto. Ma personalmente continuo a pensare che si è fatta troppa strada per non trovare un compromesso che offra per lo meno una soluzione temporanea. Ovviamente poi avremo le incertezze legate all’iter parlamentare del deal, e quelle relative ad una soluzione di medio termine.
Una cosa alla volta.

Sul fronte macro, che potrebbe tornare in primo piano una volta messa una pezza alla Grecia, continuano le notizie discrete in Europa. L’IFO tedesco di giugno ha marginalmente deluso (107.4 da 108.5 e vs attese  per 108.1) ma resta coerente con una crescita solida (0.5% trimestrale). Sicuramente la Grecia ha avuto un effetto su questo indice, che però era sceso meno dei PMI (che sono rimbalzati). Si tratta di una survey assai più vasta e come tale più affidabile ma meno reattiva.
In US è uscita la revisione finale del GDP del primo trimestre, passato da -0.7% a -0.2% come da attese. Nel dettaglio si nota come il grosso del recupero sia dovuto  alla domanda domestica passata da +0.8% a +1.2%.  Buoni i consumi, rivisti da +1.8% a +2.1%. Il consenso per il secondo trimestre si colloca tra il 2.5% e il 3% annualizzato.