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Lampi di Colore

Lampi di Colore 387

Giornata di moderato consolidamento, in vista del FOMC, previsto a mercati europei chiusi.
Scarsi gli spunti nella seduta asiatica, con gli indici cinesi in ulteriore correzione, visto che i tassi monetari continuano la moderata salita, mentre gli aggregati di credito hanno ripreso a volare (aggregate financing di novembre +1.74 trilioni yuan vs 1.1 atteso). La pausa nell’indebolimento dello Yen ha imposto una pausa al Nikkei.

L’incombere del FOMC ha imposto un minimo di prese di beneficio in Europa, con gli indici in graduale indebolimento durante l’intera seduta. Naturale che le banche, che avevano fatto meglio, abbiano avuto la correzione più robusta. Unicredit ha restituito un terzo dei guadagni di ieri. E in corso il CDA del Montepaschi dopo l’ufficiale rigetto della richiesta di proroga all’ECB. Indiscrezioni indicano che la banca potrebbe riaprire lo Swap dei subordinati domani pomeriggio, se la Consob autorizza la conversione dei bond retail, e lanciare il private placement la prossima settimana. Ma le comunicazioni ufficiali dovrebbero arrivare solo domani.

L’unico scossone della giornata lo hanno dato le retail sales US di novembre, che naturalmente si sono prese la briga di sconfessare in parte l’abbondanza del dato di ottobre. Il dato control group, che comprende solo le poste che entrano nel GDP, è uscito a +0.1% da +0.6% e vs attese per +0.3%. Le vendite di ottobre sono state riviste al ribasso di 0.2%. A prestar fede a quest’ultimo dato, i consumi a novembre hanno rallentato, ed in generale il passo del quarto trimestre è meno brillante delle attese, il che può implicare una revisione al ribasso delle stime di GDP ( Il modello della Fed di Atlanta ha tagliato la stima di 0.2% a 2.4% sulla scorta del dato). Vedremo se Dicembre rivoluzionerà di nuovo il quadro.

Una Wall Street incline a sua volta alla correzione ha contribuito a chiusure negative per gli indici continentali, e il clima incerto si è riflesso sui bonds periferici, ad eccezione del BTP che ha performato meglio di un bund comunque in recupero. Al di la delle ricoperture, sulla carta italiana può aver influito l’attesa fiducia al senato al Governo Gentiloni, avvenuta con un margine ampio (169 a 99) a causa dell’assenza dall’aula di parte dell’opposizione. Aggiustato, il margine è in linea con le attese, e offre, a mio modo di vedere, un ridotto margine di manovra all’esecutivo.
Tra l’altro,  già si parla di smantellamento delle riforme, con la Consulta che dovrà pronunciarsi sull’ammissibilità del Referendum chiesto dalla CGIL sul Jobs Act l’11 gennaio. Ironicamente, ambienti politici ipotizzano che il referendum potrebbe essere evitato tramite elezioni anticipate in primavera. Come dire che il paese entra subito in campagna elettorale, riducendo ulteriormente il margine di manovra dell’esecutivo, che al Senato ha appena 9 voti di maggioranza. Mah.

Intanto, vediamo cosa combina la Yellen stasera. Il mercato sembra considerarla un non event, infatti contrariamente agli ultimi eventi politici, vi giunge con volatilità ai minimi su assett class che generalmente dovrebbero reagire al tightening (nel grafico Vix ovvero la volatilità implicita nelle opzioni sull’S&P 500, e lo spread degli high yield americani.

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