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Lampi di Colore

Ieri sera, Wall Street ha ingranato  la quarta, dopo la chiusura europea, per chiudere con tutti gli indici in significativo guadagno (S&P500), e volumi in crescita. Difficile indicare un singolo catalyst per il movimento, che sicuramente ha trovato spunti da alcuni risultati aziendali, un rimbalzo del petrolio, e la perdurante forza degli emergenti, sollevati da un rinvio del tightening Fed e da aria di stabilizzazione in Cina. Sicuramente, la price action ha tutte le caratteristiche dello “short squeeze”, ovvero di una momentanea assenza di venditori, causa posizionamento difensivo e scarico. Lo si nota dalla salita costante e priva di correzioni significative nelle ultime 4 ore. Sicuramente la seduta di ieri ha dato una botta ai corti, e di qui in avanti perchè continui la salita i temi dovranno progressivamente migrare dalla ricopertura all’investimento.
Di buono c’è che il quadro tecnico, con ieri, è effettivamente migliorato:
** L’S&P ha segnato i massimi da agosto, superando lo spike fatto minuti dopo il FOMC di settembre
** Con ieri, tutti i principali indici (DOW, S&P, Nasdaq, Russel 2000) hanno riguadagnato la media mobile a 50 giorni (il Nasdaq 100 anche quella a 200)
**  Il doppio minimo ha ricevuto conferma, e proietta un upside di circa il 5%, per un target poco sopra 2100, grossomodo i massimi lungamente lavorati in primavera-estate, prima della correzione.
Vedremo se la chiusura serale concederà anche la terza settimana a fila di progressi, seppur limitati.

Ovviamente, l’Asia ha gradito, mostrando un intonazione positiva, anche se nella seconda parte della seduta sono intervenute alcune comprensibili prese di beneficio. Tokyo si è giovata di un pullback dello yen, il che le è valso la piazza d’onore, dietro gli indici locali cinesi, supportati dai dati sul credito.
E’ chiaro che il rinvio del tightening FED, insieme con la possibile stabilizzazione della crescita cinese, continuano ad essere le architravi del sentiment. Sul secondo aspetto siamo in procinto di avere importanti news lunedi notte, con la pubblicazione del GDP  del terzo trimestre, più retail sales, produzione industriale e investimenti fissi di settembre. Visto il periodo di riferimento, è sicuramente presto per cercare significativi miglioramenti, ma significative delusioni potrebbero schiattare un po’ la festa ai risk assets. Oggi circolavano rumors che le autorità avrebbero in mente un ulteriore taglio dei tassi nel week end per attenuare l’impatto di dati deboli. Vedremo, ma vista l’ora di pubblicazione (le 4 del mattino) non ci sarà tempo per aprire paracadute se effettivamente il taglio arriva nelle prossime ore.

Anche l’Europa ha beneficiato del rally US, riuscendo a costruire sopra i guadagni di ieri, senza pero riuscire ad avere ragione delle proprie resistenze, che continuano a contenerne un po’ l’azione. Per il momento il settore auto continua a tirare (settembre +9.8% anno su anno) sebbene gli effetti di Volkswagen li vedremo nei prossimi mesi.
Buone notizie in US nel pomeriggio, con la  produzione industriale di settembre che sorprende in positivo soprattutto grazie alla revisione del dato di agosto che offre una base più alta. Anche il dato preliminare della U. of Michigan consumer confidence di ottobre ha battuto significativamente le attese (92.1 vs 89), confermando il trend della consumer confidence ufficiale di settembre, ma ponendo interrogativi sulle ultime retail sales.
Dati buoni, ma nulla che potesse modificare significativamente il quadro con cui chiudiamo la settimana.

Cosi l’azionario Europeo ha chiuso in positivo, con l’Eurostoxx in grado a sua volta di superare la media mobile a 50 giorni, e la soddisfazione di una seconda settimana a fila di progressi. Sorprendentemente buono il tono sui bond periferici, col BTP che senza bisogno di catalyst particolari chiude col rendimento sotto 1.6% e lo spread ai minimi da aprile a 105 Bps. Tranquilli i cambi con il market mover più vicino la riunione ECB della prossimna settimana (giovedi).