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Lampi di Colore

Lampi di Colore 188

Difficile tenere il conto di  tutti gli  eventi degli ultimi  giorni (specialmente se uno è in giro per la Toscana).

Il sentiment ha continuato a migliorare nelle ultime 48 ore, principalmente in virtù di una crescente percezione che il referendum non condurrà necessariamente ad una “Brexit” , oppure che si avrà una versione soft alla norvegese etc. L’evidente riluttanza degli  Inglesi a mettere in moto  il processo accentua la  sensazione che, nella migliore delle ipotesi siamo di fronte ad una vicenda  che si trascinerà  estremamente a lungo.
Il movimento  si è  rivelato sufficientemente robusto da incassare senza danni la reprimenda tedesca ai piani italiani di ricapitalizzazione delle  banche. La notizia ha imposto un dazio al  settore bancario nazionale e europeo ma non ha guastato la festa.

Venendo ad oggi, la seduta asiatica ha mostrato nuovamente un mood decente, sebbene meno esuberante che altrove. D’altronde, con oggi diversi mercati sono tornati a  scambiare nei pressi o addirittura sopra i livelli pre Referendum (vedi India, Honk Kong, Shanghai, e Taiwan). Fa eccezione il Giappone, anche oggi opaco, a causa del silenzio delle autorità su nuove misure. E la pessima produzione industriale di maggio (-2.3% da prec +0.5% e vs attese per -0.2) non ha aiutato. Piatta anche Shanghai, in attesa dei PMI ufficiali di giugno  in uscita stanotte.

La seduta europea è partita con un tono più incerto. L’arenarsi dell’ennesimo piano per aiutare le banche italiane ha offerto il capro espitorio per i flussi di presa di beneficio, e le indiscrezioni (La Repubblica) secondo cui La Cassa Depositi potrebbe garantire investimenti per altri 4/5 bln dentro Atlante non hanno sortito effetti particolari.
Ma è durato poco, e nonostante il mercato continuasse a bersagliare gli istituti italiani (penalizzando con ciò Piazza affari) l’azionario europeo si è riportato sui livelli della chiusura di ieri . Qualche affanno al settore bancario europeo è giunto anche dal fatto che i branch americani di Santander e Deutsche bank hanno fallito gli stress test FED. Ma la cosa, che era avvenuta anche l’anno scorso, era attesa.
Cosi l’attività è continuata senza eccessivi scossoni, alimentata dai flussi di fine mese, fino a pomeriggio inoltrato. Non che siano mancati i dati macro. Ma i recenti sviluppi in UK fanno considerare quelli europei preistoria, per cui il CPI flash europeo di giugno sopra attese sia headline che core e le retail sales di maggio in Germania non hanno impattato.
Alquanto snobbato anche un ottimo Chicago PMI di giugno (56.8 da 49.3 vs attese per 51) che depone bene per l’ISM manufacturing in uscita domani.
Assai più attenzione ha suscitato un intervento di Carney in cui il governatore della bank of England ha ammesso gli impatti economici della brexit e annunciato misure di politica monetaria alla bisogna. La sterlina è tornata sui minimi di lunedi in reazione e l’azionario UK ne ha ottenuto supporto.

Un ulteriore sferzata al sentiment è giunta nel tardo pomeriggio quando dal WSJ è rimbalzata la notizia che Bruxelles aveva dato all’Italia l’autorizzazione ad utilizzare una garanzia di 150 bln in caso di crisi di liquidità delle banche italiane. Una notizia di difficile interpretazione, visto che le banche sono zeppe di liquidità, e dispongono di ampio collaterale con il quale ottenerne altra in ECB attraverso le normali facilities. Ma la headline ha funto da catalyst per ricoperture sugli istituti, permettendo un recupero nel finale agli indici.

Ma il vero colpo di scena è avvenuto a mercati azionari chiusi, quando Bloomberg ha riportato indiscrezioni secondo cui l’ECB starebbe considerando di rendere meno stringenti le norme relative agli acquisti di bonds governativi. In particolare, preoccupati dal contrarsi del ammontare di asset idonei alcuni membri vorrebbero abbandonare la logica del key capital in favore di una che distribuisca gli acquisti in ragione della dimensione del debito. Alla comparsa della news, i future btp hanno preso il volo, guadagnando rapidamente 3 figure mentre quelli sul bund decennale hanno perso intorno a una figura. Un collasso dello spread che si può quantificare in circa 40 bps, non registrato sui monitors perchè  a quell’ora il cash è chiuso. Naturalmente son partiti anche i futures azionari aperti (+2.2% l’Eurostoxx mentre scrivo), mentre Wall Street ne ha approfittato per portarsi quasi ai livelli pre referendum. In discesa l’€, a scontare un ECB ancora più accomodante.

Considerazioni personali:
** Si tratta di indiscrezioni da prendere con le pinze. Bloomberg e Reuters in materia di politica monetaria hanno spesso pubblicato scoop poi smentiti dagli interessati. Ciò detto, il timing dell’indiscrezione è sospetto, pochi minuti dopo la chiusura, in una fase in cui c’è ragione di attendersi una reazione dalle autorità monetarie (Draghi ha più volte detto che in caso di Brexit o qualunque altra causa di inasprimento delle condizioni monetarie avrebbero agito).
**  Se fosse vero, sarebbe uno sviluppo assai rilevante per motivi diretti e indiretti. i) ridurrebbe ulteriormente la frammentazione nella trasmissione della politica monetaria, producendo una riduzione dello spread periferici ii) ridarebbe margini di manovra al QE, eliminando gli effetti scarsità sui titoli tedeschi. iii) mostrerebbe una volta di più che l’ECB è determinata a ottenere i suoi scopi e che non ci sono tabù inviolabili.
** L’assenza di una smentita ufficiale nelle prossime ore (diciamo entro domattina) darà sostanza all’indiscrezione. Proteste da parte del solo Weidmann   sono più da considerare una conferma che il tema è dibattuto veramente che una smentita. In passato è stato in disaccordo con diverse misure poi varate.
** Ovviamente, il fatto che se ne parli, non vuol dire che poi la misura veda la luce. Ma lo rende assai probabile. Un assenza di smentita rende plausibile che queste news siano state fatte filtrare di proposito. E la gaffe di dicembre dovrebbe aver messo in guardia il Governing Council da creare aspettative ingiustificate.
** In mancanza di correzioni di tiro nelle prossime 18 ore, direi che il meeting ECB del 21 luglio diventa assai interessante.