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La Turchia frena l’azionario EU. Aumentano le frizioni geopolitiche

La settimana è iniziata con un tono opaco in Asia. Venerdì alla fine l’S&P 500 si è mangiato il progresso nel finale, chiudendo al palo (-0.06%) frenato dai ciclici (DOW -0.71%) mentre il Nasdaq 100 (+0.61%) ha outperformato. Il treasury 10 anni ha chiuso sopra 1.70%.
Nel week end, Erdogan ha pensato bene di silurare il Governatore della Banca Centrale, colpevole di aver alzato i tassi di 200 bps (contro attese di 100 bps) la scorsa settimana, per contenere l’inflazione e supportare la divisa (cosa che gli stava riuscendo). Un grande esempio di rispetto dell’indipendenza della Banca Centrale che i mercati hanno premiato con un -8/9% della divisa, e un -10% circa in borsa. Naturalmente stamattina tra le divise emergenti c’era un po’ di subbuglio, ma la vicenda dovrebbe restare abbastanza circoscritta , vista la peculiarità del problema e il fatto che le difficoltà che attraversa la Turchia non sono tipiche del panorama emergente al momento (a cominciare dall’arbitrarietà di alcune scelte). Il fatto è che recentemente si registrava ottimismo sugli asset turchi, grazie anche alle mosse della Banca Centrale (per le quali il governatore ha perso il lavoro) e quindi lo scossone è significativo e le onde d’urto si sono percepite otre quello che sarebbe dovuto in base all’impatto macroeconomico.
In generale, poi il clima negli ultimi giorni è litigioso:
** Il meeting USA Cina si è concluso con qualche convergenza in più sul clima ( link WSJ ), ma i rapporti restano tesi e si prepara una serie di sanzioni incrociate, con gli alleati pronti a lanciare misure ad personam per il trattamento degli Uiguri ( link Politico ), e la Cina che ha minacciato rappresaglie, che arriveranno in giornata contro l’EU.
**l’EU per contro ha minacciato di bloccare le esportazioni di vaccini dal sito olandese di  Astra Zeneca se questa non onora i contratti.
** E poi ci sono le tensioni USA – Russia, con Putin che ha risposto ironicamente alle minacce e definizioni aggressive di Biden

Guardando ai principali indici, Tokyo è risultata la piazza più pesante, eventualmente ancora penalizzata dal lieve inasprimento della stance BOJ (allargamento della banda sul 10 anni e riduzione acquisti ETF azionari, concentrati su Topix). Le azioni del settore auto hanno sofferto apparentemente per l’impatto di un incendio ad una fabbrica di semiconduttori che fa temere ulteriore scarsità ( link ). Perdite, più moderate, per Hong kong e Jakarta, mentre Mumbai e Seul hanno ceduto le briciole e Sydney è salita. Bene, per contro, “A” e “H” shares cinesi, apparentemente aiutate dalle dichiarazioni del Governatore PBOC sul fatto che la banca Centrale ha spazio per aumentare la liquidità nel sistema senza peggiorare il rapporto di indebitamento. Questo ha attenuato i timori di una politica monetaria più restrittiva.

L’apertura europea ha dovuto fare i conti con il fatto che c’era un catch up da fare con la debolezza finale di Wall Street venerdì sera, in parte recuperata dal future Nasdaq 100, ma non dal quello con l’S&P 500. E poi c’era da fattorizzare l’effetto Turchia, avvertibile principalmente sul sistema bancario, che è quello che conserva più legami con Ankara, sebbene la crisi valutaria del 2018 li abbia allentati. Il principale interessato, sotto quest’aspetto, è la Spagna, che infatti ha sottoperformato tutto il giorno, zavorrata in particolare dal banco Bilbao Vizcaja (-7%), che possiede il 50% della locale Garanti Bank. Chiaramente la modesta risk aversion ha favorito anche i bonds Eurozone Core (aiutati anche dalla buona vena dei treasury) mentre i periferici, dopo una buona partenza iniziale, hanno ceduto un po’ di terreno in mattinata. La cosa è un po’ rientrata quando la Lagarde ha ribadito per l’ennesima volta la proattività ECB, ed è emerso dalle comunicazioni della Banca Centrale che gli acquisti di bonds del PEPP la settimana scorsa sono aumentati di oltre il 30% a 21 bln . Vedremo domani geograficamente come saranno stati distribuiti.
*LAGARDE: ECB STANDS READY TO ADJUST ALL INSTRUMENTS IF NEEDED
*LAGARDE: ECB RETAINS OPTION TO ADJUST BOND BUYING AT ANY TIME

Un altra caratteristica della giornata, che non ha probabilmente aiutato il sentiment, ma non lo ha nemmeno danneggiato in maniera percettibile è stata la netta tendenza, europea ma non solo, ad aumentare le misure contenitive e rinviare le aperture. Ecco un rapido compendio delle news:
**GERMANY LOCKDOWN TO BE EXTENDED UNTIL APRIL 18: SPIEGEL
**AUSTRIA KEEPS LOCKDOWN, SCRAPS EASING PLANS IN MOST OF COUNTRY
**GOV. CUOMO ANNOUNCES FIRST BRAZILIAN VARIANT IN NEW YORK STATE
**NYC MAYOR ASKS CUOMO TO PAUSE REOPENINGS TO STEM COVID CASES.
**N.J. WILL PAUSE FURTHER REOPENINGS AS CASE COUNTS RISE: MURPHY
Se non altro, in giornata il premier UK Johnson ha cercato di mostrarsi conciliante con Bruxelles, dichiarando che la Gran Bretagna continuerà a guardare i vaccini sotto la luce della cooperazione internazionale e che ha avuto assicurazioni che non vi saranno barricate da parte dell’EU. Il Times ha riportato che il Premier sarebbe disposto a condividere il materiale prodotto in Olanda ( link ).

A metà giornata un paio di dati USA di rilevanza relativa
** il Chicago Fed national Activity index di Febbraio ha deluso parecchio le attese ( -1.09 da prec 0.75 e vs stime per 0.72). E’ una media di 85 dati macro del mese scorso, e come tale una misura datata dell’attività, di questi tempi.
** Deludenti anche le existing home sales di febbraio (-6.6% da prec +0.2% e vs stime per -3%). Qui ancora abbiamo il peso delle tempeste di neve, sottostimato dal consenso. Ma è un fatto che il rialzo dei tassi sta cominciando a impattare sull’immobiliare.
Sono arrivate anche le risposte cinesi alle azioni USA e EU. La Casa Bianca dal canto suo continua a lasciar intendere la linea dura.
*CHINA IMPOSES RETALIATORY SANCTIONS AGAINST EU, MOFA SAYS
*CHINA FOREIGN MINISTRY SAYS URGES EU TO CORRECT ITS SERIOUS MISTAKE, DO NOT INTERFERE IN CHINA’S INTERNAL AFFAIRS
*WHITE HOUSE SAYS U.S. EVALUATING APPROPRIATE NEXT STEPS ON CHINA
*WHITE HOUSE SAYS CANNOT RULE OUT ANY FURTHER ACTIONS ON CHINA
Ma in Cina sembrano desiderosi di temperare un po’ la recente rigidità sui target, con il premier Li Keqiang a dichiarare che il target di crescita potrebbe essere superato. (*CHINA 2021 ECO GROWTH MAY BE HIGHER THAN TARGET OF ABOVE 6%: LI)

L’apertura di Wall Street ha visto gli indici acquistare progressivamente forza, allettati dalla stabilizzazione dei rendimenti, e dal conseguente calo del Dollaro, visto che la ritirata dei tassi nominali è avvenuta a fronte di una tenuta assoluta delle aspettative di inflazione, con il risultato che i tassi reali sono venuti giù ancora di più. Inutile dire che il Nasdaq ha ringraziato, e proseguito il recupero.

L’azionario europeo non ha beneficiato granchè della forza USA, un po’ perchè parte di questa si è concretizzata dopo la chiusura europea, un po’ per l’effetto Turchia sui settori bancari. Anche la forza dell’€, rovescio della debolezza del Biglietto verde, gli ha sottratto forse un po’ di brillantezza. Le chiusure degli indici sono a cavallo della parità, con Dax e FTSE Mib moderatamente positivi, e Parigi e soprattutto Madrid più penalizzate. Detto dell’€, i rendimenti EU hanno mantenuto la tendenza al calo, pur senza l’intensità del treasury. La periferia ha recuperato terreno nel pomeriggio. Tra le commodities, i metalli industriali hanno approfittato del calo del $, il petrolio meno e i metalli preziosi per nulla. Bitcoin sembrava pronto a riportarsi con decisione sopra 60.000 ma invece naviga sui minimi degli ultimi 5 o 6 giorni.
Dopo la chiusura Wall Street ha accumulato altri progressi, salvo poi correggere un po’ andando verso la chiusura, che anche questa settimana avviene un ora prima per via della non corrispondenza dell’entrata in vigore dell’ora legale. Dal punto di vista tecnico l’S&P ha per il momento rimbalzato sul supporto indicato venerdì.

Ma la cosa interessante è la chiusura del Vix. L’indice della volatilità implicita dell’S&P 500 ha chiuso sui minimi di seduta, terminando sotto 19 per la prima volta dal 21 febbraio 2020, ovvero l’inizio del Covid Crash. Non era mai più tornato con continuità sotto 20, restando abnormalmente elevato, per essere in un periodo di solido trend rialzista con nuovi massimi periodici.

Dovessimo trovarci di fronte ad un cambio di range, sarebbe un segnale positivo per l’azionario USA. Vedremo.

La settimana  è piena di spunti ed eventi interessanti:
** Domani è ancora una giornata tranquilla, ma abbiamo la prima delle 3 aste di refunding USA per un totale di 183 bln di treasury emessi, che costituiranno un bel test per un mercato che ha appena ritrovato compostezza. Cominciamo con 60 bln $ di 2 anni in emissione alle 19 italiane. A parte ciò, abbiamo la testimonianza di Powell e del Segretario al Tesoro Yellen di fronte al House Financial Services Committee, dove potranno uscire altri spunti interessanti sulla politica monetaria e l’inflazione
** Mercoledì abbiamo i PMI manifatturieri, servizi e composite flash di marzo in Giappone, Europa e USA, la ripetizione della testimonianza di Powell e Yellen davanti al Senate Banking Committee e l’asta di 50 bln di 5 anni treasury
** Giovedì abbiamo la consumer confidence GFK di aprile in Germania e in US i jobless Claims, il kansas Fed e 62 bln di 7 anni in asta. inoltre inizia a Bruxelles un Europea Council tutto incentrato sui vaccini, nel quale si dovrebbe decidere che fare con il sito olandese di AstraZeneca
**Venerdì abbiamo l’IFO tedesco di marzo.