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La geopolitica continua a alimentare volatilità negli asset, ma l’azionario si stabilizza. € ai minimi.

Chiusura in assoluta parità ieri sera (mercoledì) per l’S&P 500, che recuperato nel finale il moderato passivo accumulato nel corso della seduta. Marginalmente negativo il Nasdaq 100 (-0.08%) mentre è stato a sua volta stabile (+0.03%). A fronte di questa generale stabilità, il 60% dei titoli sono saliti, e infatti l’S&P 500 equal weighted ha preso uno 0.3%.
Dopo la chiusura, la trimestrale di Nvidia ha prodotto emozioni scarse. Ovviamente il colosso dei chip ha battuto stime di EPS e fatturato agevolmente (NVIDIA Q3 2025 Adj. EPS $0.81 Beats $0.75 Estimate, Sales $35.1B Beat $33.125B Estimate) ma la guidance per il quarto trimestre è terminata troppo vicino al consenso per rendere davvero felici gli investitori (*NVIDIA SEES 4Q REV. $37.5B PLUS OR MINUS 2%, EST. $37.1B ) così il titolo ha ceduto un po’ in aftermarket contribuendo a dare un tono un po’ incerto alla seduta asiatica.
In ogni caso, il grafico sotto è abbastanza impressionante. Insostenibile a medio termine ma impressionante.

In effetti i principali indici dell’area hanno mostrato in aggregato un quadro opaco, con solo il Vietnam a mostrare una performance buona, e le “A” shares che si sono issate sopra la parità solo grazie ad un colpo di reni finale.
Sul fronte macro, poca roba. L’export della Sud Corea dei primi 20 giorni di Novembre è risultato robusto, +5.8% anno su anno. La forza sarebbe concentrata nell’export di chip, e di navi. Queste ultime sono il classico item che distorce, visto il valore elevato di ogni ticket. In ogni caso il report mostra una domanda robusta.
Riguardo la Cina, ho trovato interessante questa notizia, che sembra costituire una rappresentazione plastica di un sentiment che si sta progressivamente affermando in Cina, ovvero evitare i prodotti USA e occidentali e concentrarsi su quelli domestici. Le vendite di Iphone sono calate in doppia cifra nel China Singles Day, mentre quelle di Huawey sono salite del 7% ( link Apple sales fall y/y on China’s Singles’ Day, Huawei up 7%, data shows). E’ proprio una questione di etichetta, visto che anche gli iphone sono costruiti in Cina. Questa crescente avversione ai prodotti esteri, figlia della crescente contrapposizione tra Cina e USA-occidente, è da monitorare attentamente come un fattore che potrebbe impattare su scambi commerciali, come e più, dei dazi, se si affermasse sufficientemente. Perchè in Cina hanno modi più efficaci di modificare le attitudini dei consumatori rispetto all’occidente, dove alla fine sono liberi di  scegliersi i prodotti, se possono pagarne il prezzo, dazio compreso. Chi esporta in Cina deve preoccuparsi (anche) di questo.

La seduta europea è iniziata con un tono ancora parecchio nervoso: gli indici hanno esordito in progresso, fattorizzando il recupero di Wall Street ieri sera, per poi accumulare rapidamente un robusto ribasso (Eurostoxx 50 -0.8% a metà mattinata), senza un motivo specifico che io abbia inteso, se non per quelli geopolitici relativi al lancio del missile a medio raggio da parte della Russia le cui headline relative però sono delle 8.30 italiane.
** UKRAINE’S AIR FORCE SAYS RUSSIA LAUNCHED INTERCONTINENTAL BALLISTIC MISSILE FROM ASTRAKHAN REGION IN THE MORNING – MKT News
*UKRAINE’S MILITARY SHOT DOWN SIX CRUISE MISSILE LAUNCHED BY RUSSIA.

La risk aversion si è manifestata anche in calo dei rendimenti, ulteriore salita dell’oro e calo dell’€/$, che ha rotto il livello di 1.05 andando a scambiare sui minimi di un anno fa. I risk asset, come accennato, hanno fatto un minimo in mattinata, per poi recuperare quasi tutto entro metà giornata.
Hanno anche parlato diversi membri ECB, in generale concordi sulla necessità di tagliare a dicembre, ma anche in contraddizione su alcuni temi come i dazi e
*ECB’S VILLEROY: EUROPE’S ECONOMY REMAINS RESILIENT
*VILLEROY: VICTORY AGAINST INFLATION IS IN SIGHT IN EUROPE
*VILLEROY: NO SIGNIFICANT INFLATION HIT FROM POSSIBLE US TARIFFS
*VILLEROY: ECB SHOULD CONTINUE TO REDUCE RESTRICTIVE POLICY
*VILLEROY: ECB HAS `FULL OPTIONALITY’ AT FUTURE MEETINGS
*STOURNARAS: DOWNSIDE RISKS TO EURO ZONE GROWTH REMAIN
*STOURNARAS: ECB MAY INCREASINGLY NEED TO AVOID INFLATON UNDERSH
*ECB’S STOURNARAS: TRADE TARIFFS LIKELY TO PROVOKE RESPONSE
*ECB’S STOURNARAS: QUARTER-POINT DEC. RATE CUT IS RIGHT RESPONSE
*ECB’S STOURNARAS: SHOULD CUT EVERY MEETING UNTIL WE REACH 2%
*ECB’S STOURNARAS: NEUTRAL RATE ON AVERAGE IS ABOUT 2%
*STOURNARAS: TOO SOON TO SAY IF ECB NEEDS TO GO BELOW NEUTRAL
*ECB’S HOLZMANN: POLICY MUST STAY RESTRICTIVE AMID PRICE RISKS
*ECB’S HOLZMANN: DEC. CUT LIKELIEST OUTCOME BUT NOT CERTAIN
*ECB’S HOLZMANN: WARNINGS OF UNDERSHOOTING 2% AREN’T WARRANTED

Qualche report oggi in US:

Il Philly Fed di novembre ha deluso, calando più delle attese. Tra i sottoindici l’ employment è salito  (+10.8pti a +8.6) ma i new orders sono calati (-5.3pti a  +8.9) . Però la componente “6 months-ahead business conditions” è balzata di 19.9 punti a +56.6, massimo dal 2021, a mostrare tutto l’ottimismo che il clean sweep repubblicano ha prodotto.
I sussidi di disoccupazione settimanali hanno continuato a sorprendere al ribasso e sono su livelli ridotti con la media a 4 settimane a 218.000, a indicare un mercato del lavoro tornato tight. Ma il monte sussidi continua a salire, ed è ai massimi da 3 anni, un numero in contraddizione con le richieste settimanali.

Le vendite di case esistenti hanno sorpreso marginalmente in positivo, ma questo è dovuto alla revisione al ribasso dei dati di settembre. Il livello è sempre sui minimi degli ultimi 15 anni, mentre le scorte stanno progressivamente salendo, e la loro scarsità non può più essere considerata una scusa per il livello basso delle vendite. Certo, le case nuove colmano in parte il gap, visto che li continuano ad arrivare case sul mercato.


Wall Street ha aperto ed è immediatamente andata in passivo, causando un secondo round di risk aversion moderata nel pomeriggio, senza un catalyst preciso, se non ancora la geopolitica, e qualche single story come Google ( *JUSTICE DEPARTMENT SEEKS GOOGLE CHROME SALE TO CURB MONOPOLY, -6%). La risk aversion è durata un ora o poco più e poi anche l’azionario USA è risalito, trainato dalle small caps, che sembrano aver smaltito debolezza delle scorse sedute.
Gli indici Eurozone, sgravati dalla negatività di Wall Street, hanno chiuso in positivo, con discreti guadagni, e l’IT sotto forma di semiconduttori a trainare (nonostante Nvidia) insieme ai finanziari. Il ritorno di un po’ di sereno ha ridotto le pressioni ribassiste sui rendimenti e risollevato un po’ l€ che però chiude la seduta europea sotto 1.05 vs $ per la prima volta da 13 mesi, ed è ad un passo da fare i minimi da 2 anni, che oggi ha già rotto nel durante.

Tra le commodity sempre bene i preziosi, ed anche l’oil e il gas, in altre parole i favoritidalle tensioni geopolitiche. E una menzione merita Bitcoin, giunto ad un 1% da quota 100.00 Dollari: è l’unico elemento del Trump Trade che non ha conosciuto pause o quasi nel rialzo.