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La Fed sgambetta il mercato, ma i treasury trovano una stabilizzazione alla fine della settimana

Il motivo del crash del Petrolio ieri (-7%) è rimasto oscuro. Si son fatti un po’ di discorsi di circostanza sul fatto che era salito troppo, e che l’aumento dei casi Covid, in particolare in Eu, alimentava dubbi sulla consistenza della domanda. Che fosse tirato, c’erano pochi dubbi. Probabilmente sono scattate una serie di stops dopo la falsa rottura del livello di 67$ per il WTI. Il quadro sul Covid non è granchè cambiato nell’ultimo periodo (nel senso che in EU andava già maluccio un paio di settimane fa. Quanto alla domanda, le prospettive restano buone, se si guarda ad esempio al Philly Fed di ieri. E’ vero che in generale la spinta verso le fonti di energia alternative è forte, ma non abbastanza da contenere l’impatto di una riapertura e una forte accelerazione della crescita. In ogni caso, che il massimo del 2019, lambito brevemente a gennaio 2020, facesse resistenza era da attendersi, ed è probabile che la cosa continuerà per un po’, visto che siamo in pieno sui livelli pre covid (nel grafico, per motivi di raffigurazione efficiente, ho tagliato il crollo a -37$ avvenuto ad aprile 2020).

Una botta di volatilità così forte non poteva non avere effetti su un mercato azionario reduce da una serie di massimi, alle prese con tassi di interesse in forte rialzo, e già con un mood un po’ uggioso, per cvia del fatto che l’effetto FED sulla curva stava scomparendo rapidamente. L’S&P 500 ha ceduto 1.48% e il Nasdaq 100, capro espiatorio di questo periodo, il 3.13%, tornando negativo da inizio anno. Qualcuno ha legato lo storno ai toni aspri tra Cina e US nell’incontro in Alaska, e allo scambio di cortesie tra Biden e Putin, con sanzioni in arrivo per il gasdotto Nord Stream 2, una questione che mette in imbarazzo la Germania e l’EU. Di sicuro non avrà aiutato. Altri hanno attribuito l’incupimento alla notizia di un nuovo mese di lockdown in alcune aree della Francia, tra cui Parigi. Come italiano mi sento discriminato, visto che da noi questo è successo quasi 2 settimane fa e i mercati hanno continuato a fare nuovi massimi.

Ma come andiamo globalmente sul Covid? Uno sguardo ai grafici di Our World in Data da un idea della situazione. Nei paesi anglosassoni la situazione resta buona, anche se i miglioramenti hanno rallentato, e in US si nota un aumento del tasso di positività.


D’altronde, li stanno rilassando le misure di contenimento, visto che  oltre il 90% in UK e oltre il 60% negli USA hanno ricevuto almeno una dose di vaccino. Il percorso ideale potrebbe essere simile a quello di Israele, che ha riaperto già da oltre un mese e, dopo una fase interlocutoria, ha visto i casi ricominciare a scendere. Come si nota dallo schema sotto, Israele ha vaccinato con 2 dosi oltre la metà della popolazione e quasi il 90% degli individui sopra i 60 anni (questo dato non c’è nella tabella). UK e USA sono rispettivamente a 37% e 22% della popolazione con una dose.


Situazione diversa in Eurozone in cui i principali paesi si trovano poco oltre l’8% (la Francia ancora sotto). Facendo conto che la popolazione over 65 in questi paese è tra il 20 e il 23% del totale, e aggiungendoci anche i soggetti esposti, deduciamo che solo un terzo dei vulnerabili è stato vaccinato con una dose. E infatti il primo grafico porta le tracce di questo ritardo, così come le ospedalizzazioni, riepilogate nel grafico sotto, sempre di Citigroup.

Nel grafico di Our World in Data, si nota un rallentamento dei casi in Italia, bilanciato da un accelerazione in Francia e Germania, mentre la Spagna sembra stabile. La speranza è che le cose migliorino sensibilmente da Aprile in avanti sul fronte vaccini, con l’arrivo di J&J e successivamente Curevac, e si riesca ad accelerare, in modo da trovarsi nella situazione degli USA entro al massimo un paio di mesi.

Venendo alla seduta odierna, naturalmente l’Asia ha accusato la pesantezza di Wall Street ieri sera, con i principali indici in robusto calo, con l’eccezione di Mumbai (che veniva però da 5 cali a fila per oltre un -3.5% cumulato) e Jakarta. La Bank of Japan ha mantenuto le attese, lasciando invariate le misure ma allargando di 10 bps (0% + o – 25 bps) la banda attorno al target del 10 anni. La Banca Centrale ha inoltre istituito un nuovo schema per incentivare il credito e modificato gli acquisti di ETF azionari, togliendo il limite inferiore , a lasciar intendere che gli acquisti diminuiranno ulteriormente. Ha poi annunciato che comprerà solo quelli indicizzati al Topix, cosa che ha fatto salire questo indice nei confronti del Nikkei 225.

All’apertura, gli indici EU hanno risentito della caduta finale di Wall Street ieri sera, aprendo in significativo calo. La price action è rimasta assai più composta di quella di ieri a Wall Street, e parte delle perdite è stata rapidamente recuperata, anche se è probabile che sul recupero di tarda mattinata abbia influito il triple witching (scadenza futures e opzioni) sugli indici europei).
Osservati speciali, i tassi hanno mostrato la tendenza a calare intravista ieri in seguito alla risk aversion finale in US. Come risultato il Dollaro ha ceduto moderatamente terreno.
Tra i dati macro, spicca il balzo della GFK consumer confidence UK di marzo a -16 da prec -23 e vs stime per -20. Si tratta del balzo più forte da 10 anni e del massimo da aprile scorso. Effetti della campagna vaccini.

Alle 14 circa, il timido recupero ha preso una doccia fredda. Dopo aver rinviato la decisione un po’, la Fed ha annunciato che non avrebbe prorogato l’esenzione di Treasury e riserve dal Supplemental Leverage Ratio (SLR) che scade il 31 marzo. Quest’esenzione ha fatto in modo che nell’ultimo anno questi asset non assorbissero capitale, rendendo più agevole per le banche accumularli e liberando del capitale per agevolare il credito. L’effetto di questa restaurazione è che le banche potrebbero essere costrette a ridurre un po’ le posizioni in questi asset (in una fase in cui il mercato è debole) e comunque vedranno il capitale disponibile contrarsi.
C’è da notare che la FED, nella comunicazione ha aggiunto che raccoglierà “commenti” per fare aggiustamenti alla SLR. Quindi questa verrà modificata a breve. Questo forse permetterà di rimediare se gli effetti fossero eccessivi. Ma in realtà il fatto che la FED abbia tolto l’agevolazione nonostante l’intenzione di mettere mano alla regola lascia intendere che comunque era intenzione del FOMC di ripristinare i limiti di capital ratio. Evidentemente pensano che la situazione attuale lo consenta.
Il mercato però, vista la situazione sui tassi, era più incline ad attendersi una proroga e così i rendimenti sono schizzati di nuovo in alto, e l’azionario ha accentuato le perdite, con le banche a guidare , comprensibilmente, il movimento. Anche in Europa i tassi sono risaliti e l’azionario è tornato verso i minimi di seduta, mentre l’€ ha ripreso a patire la forza dei rendimenti USA.
La volatilità è culminata però a metà del pomeriggio europeo, dopodichè Wall Street è ritornata in positivo, trainata, per una volta, dal Nasdaq. I treasury hanno infine visto dei flussi di ricopertura, in particolare sulle martoriate parti lunghe delle curve.
Gli indici europei hanno comunque chiuso con perdite sostanziali che cancellano i gran parte i guadagni della settimana (Dax e Piazza Affari conservano un po’ di progressi). A frenare il recupero dell’azionario continentale forse anche il timore che Wall Street faccia un altro scherzo da prete nell’ultima ora, come ieri. Dopo tanto girare, alla fine l’€ chiude in pari vs un Dollaro generalmente stabile. Tra le commodities rimbalzo moderato (rispetto alla perdita di ieri) del petrolio, tenuta del resto e recupero per i preziosi. Vedremo come chiuderà New York.
Dl punto di vista tecnico, l’S&P sta testando oggi oggi il supporto a 3.900-3920 punti, ex resistenza che lo ha contenuto a febbraio.

Più interessante il Nasdaq 100, che, avendo negato il testa e spalle famoso, al momento, nonostante la price action incerta, ha una conformazione costruttiva. Al momento sta facendo un pullback verso la neckline, ma finchè non torna sotto il quadro indica nuovi massimi.