Chiusura pressochè invariata per l’S&P 500 venerdì sera (-0.03%). Nella prima ora di contrattazioni l’indice aveva accumulato quasi un punto di progresso, ma il movimento non ha tenuto, con il mercato zavorrato da una pesante underperformance del settore bancario (-1.4%), mentre il tech ha continuato a tirare (Mag7 +1.27%). Dal punto di vista tecnico abbiamo una prima settimana negativa dopo 6 positive, nulla di particolarmente significativo, ma anche una recente tendenza del mercato ad essere respinto dal livello di 5860 punti. A questo punto va considerata una resistenza di crescente rilevanza.
Nel week end abbiamo avuto la reazione di Israele all’attacco missilistico dell’Iran. In sostanza, l’attacco è stato di dimensioni moderate, e verso obiettivi militari, mentre dall’Iran arrivano segnali che non vi sarà a breve una contro reazione. Così, alla riapertura stanotte i segnali di “sollievo geopolitico” si sono notati. Il petrolio ha visto l’effetto principale, avendo aperto in calo di oltre 4 punti. I Futures azionari USA hanno aperto in progresso di un mezzo punto. E anche i rendimenti USA hanno aperto in moderato rialzo, per quanto qui come sull’azionario è difficile scindere l’effetto geopolitico dal Trump Trade. Va detto che normalmente cali violenti del petrolio si associano a cali dei rendimenti. In questo caso la correlazione non funziona e quindi l’impatto di altri fattori è intuibile.
Con queste premesse, anche l’Asia ha avuto un tono costruttivo, con solo Taiwan e Jakarta a mostrare un calo. In Giappone, alle elezioni per la Camera bassa, il partito di Governo LDP ha perso la maggioranza assoluta per la prima volta dal 2009. Questo rende complesso comporre una maggioranza. Lo Yen ha aperto comprensibilmente debole, ai massimi da fine luglio, e ovviamente il Nikkei non si è fatto pregare ed ha accumulato un progresso di quasi 2 punti percentuali. Il resto delle piazze ha mostrato movimenti più contenuti, con Shanghai e Mumbai oltre il mezzo punto e gli altri a mostrare progressi marginali.
Sul fronte macro, nel week end sono stati pubblicati gli industrial profits cinesi di settembre, e sono stati dolori.
Come già detto, c’è poco da stupirsi che i dati macro di settembre siano stati brutti, se questo è il mese in cui le autorità hanno deciso di passare all’attacco. Se il pacchetto varato otterrà successo, i profitti aziendali li vedremo salire nel 2025, non prima.
Invece, il media ufficiale Securities Times ha riportato che le vendite di case esistenti (ovvero non di nuova costruzione) sono salite nelle principali città nel corso di ottobre, grazie alle misure a supporto dell’immobiliare varate. L’incremento sarebbe del 21% rispetto a settembre, con il conteggio che comprende fino al giorno 26. Un documento dello State Council ha riportato poi che il supporto alle famiglie numerose per l’acquisto casa sarà incrementato. Bloomberg ha riportato le dichiarazioni del Vice ministro delle Finanze Liao Min secondo il quale il recente pacchetto di stimolo fiscale è focalizzato sull’aumentare la domanda, e raggiungere il target di crescita ( link China’s Stimulus Aims to Boost Consumption, Top Official Says). Insomma la musica non è cambiata.
A metà seduta europea i veicoli che investono nel big tech cinese hanno accelerato al rialzo. L’unica notizia trovata in grado di giustificare questo è quella incollata qua sotto. Vedremo quanto di questa forza verrà conservata domani.
*CHINA CENTRAL GOVT TO BOOST ELECTRIC VEHICLE PURCHASES: XINHUA
*CHINA GOVT’S EV PURCHASE RISE TARGETS BOOSTING INDUSTRY: XINHUA
L’apertura europea è risultata coerente col sentiment post news geopolitiche. La cosa non è durata e per fine mattinata i guadagno erano sostanzialmente evaporati, senza un motivo specifico, al di la degli earnings di Philips e Porsche e le news su Volksvagen.
*PHILIPS SHARES FALL 12% AFTER CUTTING ANNUAL SALES OUTLOOK
*PORSCHE 9M OPERATING PROFIT €4.04B VS. €5.5B YEAR EARLIER
*VW SEEKS 10% SALARY CUT FOR ALL EMPLOYEES, LABOR CHIEF SAYS
*VW SEEKS TO CLOSE AT LEAST 3 GERMAN PLANTS, LABOR CHIEF SAYS
*VW SEEKS TO DOWNSIZE ALL REMAINING PLANTS IN GERMANY: CAVALLO
In mattinata non c’erano particolari news o eventi in Europa, e siamo così arrivati al pomeriggio, con l’arrivo di Wall Street, con i mercati azionari continentali attorno alla parità, e i rendimenti EU, al contrario di quelli USA, in calo. Se il Dollaro consolidava un po’, il comparto commodities era devastato dal crollo di petrolio e gas.
Wall Street è ancora partita in progresso, con il rimbalzo di banche e utilities a trainare, e il solo comparto energy in calo. Tra i temi odierni, oltre alla geopolitica, sembra esservi una ripresa in grande stile del Trump trade, con le banche che tornano a trainare (deregulation), insieme ai consumer discretionary (taglio alle tasse e dazi) e i rendimenti che salgono ancora (inflazione da dazi e aggravio finanze pubbliche). Ormai le elezioni sono vicine, chissà se interverrà un po’ di nervosismo marcato, o entreremo nelle urne con il mercato convinto di un Repubblican Clean Sweep come sembra ora (Vedi discorso sui rischi fatto nel pezzo di Giovedì link ).
Come unico dato macro avevamo il Dallas Fed manufacturing, che è uscito assai meglio delle stime, ancorchè marginalmente negativo (-3 da -9 e vs attese per -9.4). per quel che può valere, si tratta del numero più vicino allo zero (soglia di espansione) dal giugno del 2022, oltre 2 anni fa.
Le piazze europee hanno tratto sollievo dalla resilienza USA (e forse dal perdurante calo dell’oil) e hanno recuperato i guadagni, chiudendo con discreti progressi (Il Dax un po’ attardato). I rendimenti hanno confermato i moderati cali, reagendo, diversamente da quanto si nota negli USA, al calo marcato dell’oil. Sorprendenti, in questo contesto, i marginali guadagni dell’€.
Vedremo se Wall Street stasera terrà (o incrementerà) i guadagni oppure calerà nel finale come venerdì
Nel frattempo, la settimana per noi italiani è corta,vista la festività di venerdì, ma si presenta piena di eventi importanti. E avremo le trimestrali del 40% delle aziende dell’S&P 500 tra cui 5 delle Magnificent 7. Venerdì l’earnin season sarà da considerarsi chiusa, se si eccettua la trimestrale di Nvidia, il 21 novembre.
Domani:
Dati: Job opeinigs USA di settembre, fiducia dei consumatori del Conference Board di ottobre
Trimestrali: Alphabet, Visa, AMD, McDonald’s, Pfizer, Mondelez, BP, Adidas
Aste treasury : 7 anni ($44 miliardi).
Mercoledì
Dati: La prima stima del GDP USA del terzo trimestre, l’ADP survey USA di ottobre, le pending home sales USA di settembre, e in Europa i GDP del terzo trimestre in Germania, Francia, Italia e EU.
Banche centrali: Interventi di Schnabel e Nagel dell’ECB
Trimestrali: Microsoft, Meta, Caterpillar, Volkswagen
Aste: Annuncio rifinanziamento trimestrale del Tesoro USA.
Giovedì
Dati: PCE USA di settembre, Chicago PMI di ottobre, US Jobless Claims, PMI cinesi ufficiali di ottobre,
Banche centrali: Meeting Bank of Japan, discorso di Panetta dell’ECB
Trimestrali : Apple, Amazon, Mastercard, Samsung Electronics, Shell, Intel, STMicroelectronics.
Venerdì
Dati: Labour market report USA di ottobre, ISM Manufacturing di ottobre, PMI manifatturiero S&P Global per ottobre in Cina,
Utili: Exxon Mobil, Chevron.