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Torna a salire lo spread e Piazza Affari soffre.

La seduta a Wall Street è finita in gloria, ieri sera, con l’S&P su del 2.15% e una partecipazione tra le più ampie dell’anno (il 92% delle azioni ha chiuso in rialzo). Questo dato di breadth consente di aggiungere qualcosa ad uno studio di Sentimentrader riassunto nel pezzo di lunedi. Tra le varie misure di ipervenduto, era stato citato  il -100 del Mc Clellan oscillator, con il caveat che valori estremi di questo  indice non hanno indicato una probabilità particolarmente elevata di rimbalzo, e che un’assenza di reazioni positive ha spesso significato cambio del trend. Il rimbalzo generalizzato di ieri lo ha portato da -90 a -10,e Sentimentrader osserva che recuperi cosi rapidi dell’indicatore, in fasi di mercato rialzista, depongono molto meglio per le  performance a 2 e 3 mesi (mediana delle osservazioni +3.2% e +5.6% rispettivamente). E’ però cruciale la distinzione tra uptrends (in cui la media a 200 giorni sale) rispetto ai downtrends, dove le statistiche sono significativamente peggiori.

Se è  innegabile  che l’ipervenduto di breve ha avuto un ruolo in questo rimbalzo, come  accennato  ieri anche il macro e soprattutto gli earnings hanno contribuito alla causa.  A tale  proposito, vale forse  la  pena di osservare che, con il 10% delle  aziende dell’S&P 500  che ha riportato, il 90% ha battuto le stime, in media del 4% (dati di Bloomberg).  Queste percentuali si riducono al 70% per una sorpresa media di 0.5% per il fatturato. E’ presto per considerare questi numeri una valida approssimazione del dato  finale,  ma se l’earning season dovesse confermarsi non lontano da questi livelli, costituirà un supporto per  i corsi, a mio parere, visto che  il consenso si attende un +21% di crescita degli EPS e un 7/8% sul fatturato.

L’Asia si è giovata con moderazione del rimbalzo USA. Naturalmente Tokyo si avvantaggia di più del resto dell’area, beneficiando,  a  differenza degli emergenti,  della forza del $. Deludente, per contro, la  reazione di Shanghai, che ha terminato in positivo solo grazie ad un recupero nella parte finale  della seduta, che puzza tanto di intervento dei veicoli statali. Il Premier Li ha dichiarato che il Governo prenderà  iniziative per stabilizzare le oscillazioni dell’economia. Il  problema è che finora gli effetti di  quanto erogato non si vedono, e invece si intensificano i segnali di una certa difficoltà dell’economia (vedi le proteste dei cittadini per il calo dei prezzi dell’immobiliare nelle grandi città, citati dal FT). Vedremo se i prezzi delle case a ottobre nelle prime 70 città confermeranno quello che potrebbe rivelarsi un bel problema per le autorità.
Se non altro, a inizio mese è  entrata in vigore l’elevazione della soglia di tassazione, il che dovrebbe impattare sul reddito disponibile.
A mercati chiusi, i dati sugli aggregati di credito cinesi hanno provocato un sussulto: se i new loans di settembre sono usciti solo poco sopra attese (1.34 trilioni yuan vs 1.35 atteso) il total social financing (2.21 trilioni vs 1.55 atteso) è sembrato esplodere. Apparentemente, la spiegazione sta nel fatto che l’aggregato ora contiene anche i bonds emessi dai Governi locali (stimati a 600 bln),  quindi il dato depurato risulterebbe sostanzialmente in linea. Cosi l’entusiasmo è rientrato. E’ però  il caso di osservare che queste emissioni, che erano praticamente scomparse dalla seconda metà del 2017,  sono riprese vigorosamente da giugno  in poi, il che lascia presagire un’accelerazione dell’investimento in infrastrutture.

L’apertura europea ha visto inizialmente i BTP riprendere vigorosamente il rally di short covering osservato ieri,  seguiti da Piazza Affari, e in un contesto di azionario europeo impegnato in un catch up con la  performance di Wall Street.
A far cambiare rotta alla carta italiana ha contribuito una discreta serie di catalyst:
** Sono stati pubblicati i risultati di una survey di Eurobarometer sull gradimento della popolazione europea per  l’EU. E’  emerso che in caso di Referendum per la permanenza nell’EU solo il  44% degli italiani voterebbe a favore. Il sondaggio mostra che l’elettorato  italiano oltre che scettico, è confuso. Infatti appare anche che il 65% degli italiani è a favore dell’€, il che apre alla questione di come organizzare la permanenza nella divisa unica uscendo dall’EU. Ma Salvini ha ripreso con un Tweet il comunicato, dandogli il  rilievo necessario a impattare sui corsi
** Contrariamente alle mie attese (una settimana o 2 per valutare il budget), pare che i rilievi dell’EU alla manovra del  Governo del Cambiamento arriveranno già domani o dopo, il che sembra imprimere una certa accelerazione a tutto  il processo.  I media si sono riempiti di indiscrezioni di bocciatura. Non che sia una particolare sorpresa, beninteso. Ma il newsflow ha ripreso prima delle mie personali attese.
** Infine il Tesoro italiano ha organizzato un operazione di concambio per domani mattina in cui offre di riacquistare fino a 3 bln del BTP Italia 4/2020 (1.5 anni di vita residua), offrendo in cambio BTP nominali 12/25, 3/26, 2/28, 11/29  e 9/46. L’operazione di management della scadenza del debito ha ovviamente accentuato la correzione del mercato sulla parte medio lunga curva, offrendo supporto ad una parte breve chè gia mostrava di tenere meglio.

Cosi gli asset italiani hanno perso gradualmente supporto, trascinando in negativo il  resto degli indici europei (e immancabilmente le banche).
Anche sul fronte trade, le notizie non sono state granchè. Il  segretario al  commercio Ross ha dichiarato che le negoziazioni sono entrate in una specie di iato, mentre Trump ha detto al Fox News di non credere che la Cina sia ancora pronta a negoziare. Infine, il Presidente sembra intenzionato ad attaccare la  Cina anche sul fronte delle  spedizioni, cancellando un trattato che permetteva alle  aziende cinesi di spedire piccole partite a prezzi ridotti.
Sul fronte macro, scarsamente ispirati anche i nuovi cantieri di settembre, il che va ad alimentare le recenti teorie su un rallentamento dell’immobiliare.
Aggiungiamoci l’apparente incombere della pubblicazione del FX report del tesoro US (con moderata possibilità che Cina o altri siano etichettati “currency manipulators) e il calo del petrolio seguito all’aumento delle scorte, e le condizioni per un ritracciamento parziale dei guadagni di ieri c’erano tutte.

E invece no, dopo un apertura  pesante che ha visto l’S&P sfiorare l’1% di perdita alla prima ora.  l’azionario USA si è ripreso e a 2 ore dalla fine degli scambi sostanzialmente mantiene interamente i guadagni di ieri (vedremo poi la chiusura). I mercati europei hanno potuto solo dimezzare le  perdite, limitando i danni, perchè la campana è  intervenuta a fermare il recupero. Attardata Milano, penalizzata dal cambio di vento sul BTP. Infatti lo spread VS bund è  rimbalzato nuovamente sopra 300,  segnando la chiusura più elevata dell’anno, (e del quadriennio precedente) grazie anche a un bund tornato sotto 0.5%.
In deciso recupero il dollaro, in particolare contro €, in parte forse in seguito all’inversione di marcia sullo  spread, in parte eventualmente in anticipazione di minute FOMC che sembrano, nonostante i lamenti di Trump, tendere all’aggressivo,  pur con preoccupazione per gli effetti della  trade war. (vedi headline sotto)

*FED: NUMBER OF OFFICIALS SAW NEED TO HIKE ABOVE LONG-RUN LEVEL
*ALL FED OFFICIALS BACKED GRADUAL APPROACH TO POLICY FIRMING
*FED: TRADE POLICY SEEN DISRUPTING BUSINESS INVESTMENT PLANS