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Moderato miglioramento del sentiment a inizio settimana.

Moderato miglioramento del sentiment a inizio settimana.

Venerdi sera, Trump ha stroncato il fragile recupero dichiarando che “i dazi sui 200 bln verranno elevati a breve, e che è pronto a lanciarne per altri 267 bln (coprendo quindi di dazi per intero le importazioni cinesi). E’ assai più facile  a  dirsi che a farsi, in verità. Uno studio di Deutsche Bank mostra che le mercii su cui ancora non sono stati annunciati dazi, 43 bln sono smartphones, 37 bln sono Computers, e 12 bln sono giocattoli. Rincari di questi beni sono destinati a impattare signidicativamente su consumatori e aziende USA. Non a caso si è subito levata la voce di Apple, che assembla in Cina la maggiornaza dei suoi prodotti. Il colosso di Cupertino ha ammonito che a sopportare l’aumento dei costi sarà il consumatore americano,  con possibile impatto negativo sul ciclo. Trump ha replicato che il modo  per non pagare dazi è costruire negli USA. Come se il costo fosse lo stesso, in un paese coi salari assai più elevati,  e vicino alla piena occupazione.

Gli strali di Trump non sono state le uniche news sul fronte cinese nelle ultime ore. Nel week end abbiamo avuto il trade balance di agosto, che ha mostrato una lieve perdita di momentum sia su export che su import, e un record nel  deficit bilaterale con gli USA. Anche le vendite d’auto in Cina hanno continuato a contrarsi, segno che le frizioni commerciali con gli USA stanno avendo un impatto sul morale dei consumatori. Sul fronte prezzi, il  CPI di agosto ha sorpreso al  rialzo stamattina (2.3% da prec 2.1% e vs attese per stabilità). Rallentamento inferiore alle attese per il  PPI. Nulla di particolare, ma un eventuale accelerazione dei prezzi fa temere che il margine di manovra sulla  politica monetaria si riduca, in proprio in una fase in cui risulta cruciale per contrastare l’effetto della trade war sull’economia.
Su queste basi, sorprende poco che il “china complex” sia risultato assai pesante stanotte, finendo col frustrare la voglia di rimbalzo degli indici dell’area asiatica, dei quali solo Tokyo e Seul hanno mostrato performance marginalmente positive.

Peraltro, che il tono dei mercati europei fosse in miglioramento lo si è iniziato a intuire sin dall’apertura, quando i principali indici si sono mostrati scarsamente scalfiti dalla negatività asiatica. A fungere da catalyst positivo, la partenza di slancio degli asset italiani, grazie al continuo fluire di dichiarazioni tranquillizzanti da parte dei leaders del Governo italiano.
In particolare parecchio risalto ha trovato sui media internazionali la dichiarazione di Tria secondo cui è inutile spingere per 2 o 3 bln di deficit in aggiunta, per poi pagarne 3 o 4 in più  di interessi. Secondo il Ministro delle Finanze è un’opinione condivisa dagli altri esponenti dell’esecutivo, il che sembra una conferma che i leaders non desiderano offrire il fianco alla speculazione, durante la discussione del budget.
Cosi i rendimenti dei BTP hanno continuato a correggere significativamente, e Piazza Affari ha preso  il volo trainata dai principali istituti bancari, alcuni dei quali sono finiti sospesi al  rialzo. L’euforia si è propagata anche al settore bancario europeo  e, in misura assai minore, agli altri indici generali, che hanno intrapreso la  via del rialzo in maniera più graduale.
Un moderato supporto al sentiment europeo è  venuto anche dalla circostanza che la Destra populista in Svezia, pur performando bene, non ha ottenuto i risultati temuti. Poichè nessuna delle 2 coalizioni vuole allearsi con i Sovranisti, fermi al 18%, formare un governo sarà estremamente difficile e nuove elezioni non sono da escludere.
Sul fronte  cambi, l’€ ha esordito debole vs $, ma poi notizie positive sul  fronte Brexit (“EU’S BARNIER: GETTING BREXIT DEAL IS `REALISTIC’ IN 6-8 WEEKS) e toni più costruttivi con gli USA sul fronte  gli hanno ridato vigore (l’argomento è l’accordo sul mercato automobilistico).
** U.S.’S LIGHTHIZER HAD `CONSTRUCTIVE MEETING’ W/ EU’S MALMSTRÖM;
** U.S., EU TO MEET IN NOV. TO `FINALIZE OUTCOMES’ IN SOME AREAS;
** LIGHTHIZER, MALMSTRÖM TO MEET AGAIN AT MONTH-END, USTR SAYS
Naturalmente la reazione più forte è stata quella della Sterlina, tornata sopra 1.30 vs $.

Il pomeriggio non prevedeva particolari news, e il tono sui mercati è rimasto quello del mattino, con BTP e Piazza Affari a fare un campionato a se, e il resto a cedere marginalmente dai massimi a causa del rafforzamento dell’€ e di una Wall Street meno ispirata dell’azionario europeo. Così  a  fine seduta, il +0.5% dell’Eurostoxx risulta  un po’ deludente se paragonato ai livelli di metà giornata, ma è pur sempre la  prima salita percettibile in 8 sedute. Molto meglio Milano e le altre  piazze periferiche, mentre il BTP recupera 14 bps di spread contro un Bund tornato a 0.4%. Giovedi il Tesoro italiano ritorna sul mercato con 7.75 bln divisi su 3 linee (3,7 e 30 anni). Si tratterà di un importante test per saggiare la  domanda in particolare dall’estero, dopo le vendite costanti di giugno luglio e parte di agosto e le ricoperture furiose delle ultime sedute.

A dominare il calendario macro per il resto della settimana sono i meeting delle Banche Centrali, con quella argentina domani, l’ECB, la  Bank of England e la Banca Centrale Turca (che dovrebbe alzare i tassi) giovedi, e la Banca Centrale Russa venerdi. Per il resto, tra i dati di interesse abbiamo domani il  NFIB smal Business Optimism di agosto in US  (particolare interesse per commenti su mercato del lavoro e dazi), mercoledi il Beige book FED (che dovrebbe confermare la forza dei 2 ISM), giovedi il CPI US di agosto (particolarmente interessante dopo i dati sui salari orari), e venerdi le retail sales e la produzione industriale  US di agosto.