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La settimana dell’ECB inizia con l’€ sopra 1.20 vs $

NB: Lampi salta 2 uscite e torna Giovedì 22 Aprile

Versione sintetica oggi, in una giornata in cui sono stato parecchio lontano dal desk e dai mercati. 

La chiusura di settimana venerdì ha avuto un tono positivo, con l’S&P 500 terminato a meno di mezzo punto dal livello di 4.200 punti (+0.36% sul giorno, +1.37% sulla settimana) e il Vix al minimo da pre crisi a 16.3, segnato 14 mesi fa.
Nel week end la geopolitica ha dato un nuovo colpo di coda, con l’avvertimento USA alla Russia di serie conseguenze se Navalny, attualmente incarcerato, dovesse morire. Le  ultime notizie sono che il  dissidente sarebbe stato trasferito in un ospedale carcerario ( link ). Il  portavoce del  Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato che la Russia non tiene in nessun conto le dichiarazioni degli altri paesi. Il suo caso dovrebbe essere al centro della riunione del Consiglio d’Europa di questa settimana.
Il secondo sviluppo è stato un crash di Bitcoin nel corso del week end, in seguito a indiscrezioni che il Tesoro USA avrebbe intenzione di reprimere le cryptocurrencies in quanto veicoli di riciclaggio. Oltre a ciò, vi è stato un blackout nella zona di Xinjiang, dove apparentemente risiede una buona parte dei miners di Crypto ( link ).
Nonostante ciò, la  seduta asiatica ha avuto un tono positivo. Trainante è stato il China complex, con le “A” shares in particolare a mostrare performance rigogliose. I driver citati dai media sono 2: il balzo delle auto  per l’annunciata partnership di Huawei con alcune aziende per costruire auto a guida autonoma, e l’attesa per l’Apple Spring Event, in cui l’azienda dovrebbe mostrare nuovi prodotti, che avrebbe alimentato acquisti sul tech. Plausibile o meno che sia, è vero che il Chinext ha fatto il 4.14%. Tra gli altri indici, bene “H” shares, Hang Seng e Taiwan, male Mumbaiu, piagata dall’esplosione di nuovi casi di Covid (oltre 275.000), con il paese che ha somministrato una dose di vaccino solo al 7% della popolazione. Al palo Sydney,  Seul e Tokyo, dove potrebbe essere instaurato uno stato di emergenza (come  a Osaka) causa Covid.

L’apertura europea è  avvenuta con un tono tendente al positivo sull’azionario, e rendimenti e divisa in lieve calo. La mattinata non prevedeva eventi e dati di rilievo, ma alle 10 circa, senza particolari catalyst,  l’€ ha superato di slancio quota 1.20 vs $,  assestandosi a 1.2030 in quello che per la  verità  è  stato un indebolimento del biglietto verde su tutti i cross più o meno.
Sarebbe facile dare la colpa  ai tassi, ma la verità è che i rendimenti europei hanno preso a  salire successivamente al movimento del cambio. Il che è  un controsenso per come siamo abituati a ragionare da anni in Europa, ovvero che un cambio forte importa disinflazione ed è quindi depressivo per i tass.. Ma lo è meno, se pensiamo che € e tassi in rialzo riflettano un’economia in accelerazione. L’idea che l’Europa possa outperformare gli fa sorridere i più. Ma c’è da considerare che il mercato anticipa sempre gli eventi, ed effettivamente il salto di qualità spetta all’Eurozone nel secondo trimestre, quanto meno il relativo, con le riaperture, che in US sono già  in gran parte avvenute. Certo, non bisogna dimenticare che gli USA cresceranno ad un ritmo del 9/10% annualizzato (quindi un 2.25-2.50%) nel secondo trimestre.
Sta di fatto che i tassi stanno salendo più in Eurozone che in US in questi ultimi giorni. In particolare quelli reali,  idealmente più legati al livello di crescita, mostrano un andamento convergente, il che ha sicuramente un impatto sulla divisa.


Oltre a ciò, è anche una fase in cui i dollari di stimolo fiscale erogati tramite assegni ai consumatori e sussidi stanno ruscellando fuori dal paese a ritmi eccezionali, visto che una buona parte della spesa extra dei consumatori va in beni manufatti all’estero. Anche questo fenomeno va presumibilmente ad aumentare,  almeno temporaneamente, la brusca ritirata del  $ di queste settimane.
La  salita dei tassi ha ottenuto il consueto effetto sul settore bancario EU, che ha accelerato bruscamente al rialzo. Naturalmente il  tech non ha gradito.

Nel  primo pomeriggio,  in assenza di dati ed eventi di alcun tipo,  Wall Street ha aperto con un atteggiamento consolidativo, appesantita dal Nasdaq, che accusava un po’ il  ritorno a salire dei tassi, ma anche dalle small caps.
L’azionario europeo chiude così con modeste perdite, se si eccettua Madrid, favorita dalla performance delle banche locali e di alcune storie specifiche. Meno brillante Milano, infastidita forse dalle indiscrezioni sulle difficoltà  del  piano  per il  Recovery Fund, e dagli acquisti netti di titoli inferiori alle attese effettuati dall’ECB la scorsa settimana,  che alimentano dubbi sulle  intenzioni del Governing Council Giovedì. Anche il timore di un ECB meno dovish di quanto sperato può aver premuto su tassi e divisa.  Ma io ritengo che Lagarde e C. resteranno alquanto prudenti, specie con un Euro in recupero.
La seconda parte della settimana propone importanti eventi:
** la citata riunione ECB giovedì
** i PMI flash di Aprile, manifatturieri, servizi e composite, in Giappone, Eurozone, UK e USA.
** Le trimestrali di 80 aziende dell’S&P 500, tra cui Coca Cola,  IBM, P&G, Netflix, ASM, Intel, Credit Suisse, Amex.