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Continua il Christmas rally, ma anche Omicron.

NB Lampi va in ferie e torna il 10 gennaio 2022
Buone feste a tutti !!!

Chiusura sui massimi di seduta ieri sera (mercoledì) per Wall  Street con l’S&P 500 a +1.02%, a meno di mezzo punto dal massimo in chiusura del 10 Dicembre. Molto bene anche il Nasdaq 100, che ha chiuso +1.21%,  anche se qui i massimi sono di Novembre e distano un paio di punti abbondanti, non molto comunque. Le  auto hanno fatto addirittura +6% trainate da una Tesla indiavolata dalla notizia che Musk ha (più o meno) terminato le vendite. A parte ciò progressi abbastanza ben distribuiti tipici degli acquisti generalizzati. Non a caso la partecipazione è stata ancora forte con circa l’80% dei titoli in salita. La motivazione più gettonata è la crescente percezione che Omicron è  meno letale, illustrata da numerosi studi (vedi lampi di ieri link) . Di sicuro parte del ritorno dell’appetito per il  rischio, e dello smontamento degli hedge deriva da queste news. Ma aspettative autorealizzanti di rally di Natale, con l’aggiunta della liquidità ridotta, contribuiscono alla causa a mio parere.

Continuo a ritenere che le notizie su Omicron siano buone, ma non così buone come le sta prendendo il mercato. Ieri è uscito un nuovo studio dell’Imperial College, reperibile a questo link il cui sunto è:
1) la severità intrinseca di Omicron è simile a quella della delta, solo un po’ inferiore.
2) la severità  osservata risulta parecchio inferiore, a causa della capacità  di aggirare gli anticorpi e quindi reinfettare chi ha fatto il Covid e i vaccinati. Questi soggetti lo fanno in maniera lieve. Mi spiego meglio (e mi scuso con chi trova la spiegazione ridondante):
Se con la Delta prima si avevano, per esempio, 1000 casi di cui 20 gravi  ( quindi un 2%), mentre la gran parte degli immunizzati non la prendeva, ora con la Omicron abbiamo i 1.000 casi di prima, di cui 20 gravi ( o magari qualcuno meno) più altri 3.000 che prima non lo facevano perchè vaccinati o altrimenti immunizzati, ma ora invece si infettano, ma con sintomatologia per lo più lieve/assente. Quindi abbiamo un totale di 4.000 casi, di cui 20 gravi, e 3980 lievi e la percentuale di ospedalizzazione è scesa a 0.5% (i numeri sono inventati e rotondi per rendere intuitivo l’esempio).
3) L’efficacia dei vaccini contro ospedalizzazione e morte resta buona.
4) Ma l’enorme contagiosità della variante rischia di bilanciare il fatto che la severità  osservata è inferiore. Tornando all’esempio sopra, se i contagi diventano 8.000, abbiamo 40 ospedalizzati e le terapie intensive si saturano.

Quindi dipende molto  da quanto voleranno i contagi. Su questo tema uno sguardo al consueto grafico sembra dare indicazioni confortanti. Alcuni dei posti dove Omicron è stato dominante stanno mostrando correzioni nei trend.

Ovviamente bisogna controllare bene. Già ieri ho osservato che in Sud Africa (dove i numeri sono saliti per la prima volta da giorni) non si fanno molti test: un decimo di quelli fatti in Italia. In UK i casi sono ancora in forte ascesa come sappiamo, e salgono in Italia, e in US. E’ vero che ospedalizzazioni e decessi devono ancora muoversi. Ma osservo che in UK, e in Italia (ma credo anche in US) l’ascesa è trainata dall’esplosione dei casi a Londra e Milano, la cui internazionalità ha prodotto la diffusione di Omicron. Nel resto dei paesi si è più  indietro. E se uno guarda a Londra, le  ospedalizzazioni stanno salendo.


Vedo il  rischio di un significativo aumento dei casi legato alla diffusione nei paesi, favorita dalle feste natalizie. Questo potrebbe portare stress ai servizi sanitari, che tra l’altro sopportano anche l’impatto delle quarantene sullo staff.

L’impressione è che poi sul tasso di ospedalizzazione impatti la maggior giovinezza dei colpiti attuali. Perchè? Perchè sono i giovani quelli che si frequentano di più e la velocità  della diffusione fa si che la loro categoria si sia infettata prima.
Quindi io sono portato ad essere prudente con le inversioni di tendenza, che possono dipendere dalla modifica dei comportamenti nei posti più colpiti, in attesa che si sviluppino altri focolai altrove. E anche con il gap su ospedalizzazioni e morti, che può prendere momentum ancora, pur restando su case fatality ratio molto più bassi (e meno male!).
Infine ci sono 2 aspetti di cui tenere conto:
1) l’impatto di misure di contenimento, modifica di comportamenti, e soprattutto quarantene, sull’attività  economica.
2) I paesi industrializzati hanno un elevata percentuale di vaccinati, e quindi effettivamente la minor severità osservata la portano interamente a casa. Ma vi sono paesi molto meno coperti, che rischiano di beneficiare solo parzialmente di quella derivante dall’immunizzazione.

E’ vero che il Sud Africa (26%) offre una garanzia su quest’aspetto. Ma li l’immunizzazione della popolazione dovuta ad aver fatto la  malattia era particolarmente alta. Altrove non è così (vedi Asia). E in Cina sappiamo che il  principale vaccino (Sinovac) ha mostrato un’efficacia ridotta ( link ).
Questi motivi mi rendono riluttante ad archiviare Omicron come poco letale,  ergo di scarso impatto, anche se effettivamente vedo il passo in avanti in direzione di una endemizzazione del Covid. Anche perchè con questa contagiosità, a mio parere al fine ondata quasi tutti quelli che la devono fare l’avranno fatta. Ma questo è  un traguardo da raggiungere ancora, e bisogna veder come lo raggiungiamo.

Venendo alla giornata odierna, la seduta asiatica ha avuto nuovamente un buon tono, con i principali indici in discreto progresso, ad eccezione del Vietnam, trattenuto, guarda un po’, da un esplosione di contagi, che rischia di ostacolare molto il settore manifatturiero, che è il driver dell’economia. In Cina intanto ripartono i lockdowns, con 13 milioni di persone a questo giro ( link ). Ma oggi  la PBOC ha dichiarato che manterrà ampia liquidità fino allo scavalco  d’anno, e Xinhua  ha riportato che il premier Li ha dichiarato l’intenzione di supportare gli esportatori. Dopo le infrastrutture e i consumi, direi che le Autorità  fanno prima a dire quale settore non supportano.

L’apertura europea ha visto gli indici fattorizzare il rally di Wall Street ieri sera. Sul fronte macro, altre notizie negative sui prezzi hanno premuto sui rendimenti: gli import price tedeschi di novembre hanno, manco a dirlo,  sorpreso al  rialzo (+3% vs +1% atteso, +24.7% anno su anno). Se i prezzi alla produzione e gli import prices scaricano la metà  sui prezzi al consumo nei prossimi mesi, l’ECB ( e non solo lei) avrà  le sue gatte da pelare.
Sta di fatto che i rendimenti nel vecchio continente hanno ripreso per il quarto giorno di seguito la via del rialzo, e lo spread ha ulteriormente allargato, marcando in chiusura il massimo dell’anno. D’altronde, più salgono i prezzi e le attese di inflazione, più l’ECB sarà  sotto pressione per ridurre lo stimolo, minore sarà il supporto per i periferici,  anche se la banca centrale ha dichiarato che contrasterà fenomeni di eccessiva frammentazione.

Parecchi dati nel pomeriggio in US:

Se sussidi di disoccupazione e personal income e spending di Novembre sono usciti in linea (ma buoni) la sorpresa è venuta dal PCE core, che è uscito sopra attese e ai massimi dal 1982.
Il  grafico di Oxford Economics mostra un forte contributo dei prezzi delle auto e uno ridotto dei settori covid, mentre la categoria “other” sta stabilmente salendo.

Bene i Durable goods preliminari di Novembre, mentre le new home sales  di Novembre sono salite molto,  ma  la  revisione al  dato  di ottobre cambia completamente aspetto ai numeri.
Non si può dire che Wall Street ci abbia guardato più  di tanto. Una volta di più  la  partenza dai blocchi è stata scattante e il rally di natale è ripreso,  con industriali e consumer discretionary a trainare, con Tesla  su di un altro 5%. Rendimenti in rialzo anche in US, con il  10 anni che approccia 1.5% (per l’ennesima volta quest’anno).
La chiusura europea è nuovamente buona,  con bei progressi dell’Eurostoxx 50. I paesi con tanto Covid come UK e Italia sottoperformano però. Se i rendimenti salgono bene, oggi è a spese dei rendimenti reali,  mentre le  attese di inflazione si assestano,  prima della pausa di Natale. Marginali guadagni per l’€ mentre tra le commodities brillano petrolio e oro e cala  il gas,  dopo  il  crollo  di quello europeo oggi, grazie alle forniture in arrivo dagli USA via nave.

Devo dire che vedere l’Eurostoxx 50 mettere su per la  terza volta di seguito un progresso  superiore all’1% alla vigilia di una pausa di 3 giorni per festività,  con il  Covid che infuria in mezza Europa mi lascia un po’ sbalordito. Oggi sia Italia che UK hanno fatto il nuovo record di  casi
*U.K. REPORTS 119,789 MORE COVID-19 CASES ON DEC. 23
*U.K. REPORTS 147 MORE COVID-19 DEATHS ON DEC. 23
*ITALY REPORTS RECORD NEW DAILY CORONAVIRUS CASES OF 44,595
*ITALY REPORTS 168 DAILY VIRUS DEATHS VS 146 DAY BEFORE
In UK i casi giornalieri sono il doppio del precedente  massimo. Mettiamoci che fanno più test, ok. Ma in USA sarebbero equivalenti a più di 500.00 casi al giorno. Peraltro, il Segretario alla sanità UK Javid ha dichiarato che non verranno annunciare misure per dopo natale in settimana ( link )
In Italia la crescita da ieri è  di oltre 8.000 casi, +23% quasi rispetto a ieri, e +38% rispetto a l’altro ieri. E dei numeri di oggi 12.900,  quasi un terzo, sono in Lombardia quasi la metà in provincia di Milano, a indicare il potenziale di Omicron. Chissà che numeri vedremo nei prossimi giorni, ovunque, non solo in Italia, e dopo le feste, con i vari rendez vous.
Dopo la chiusura europea Wall Street tiene i guadagni, con un trading ipertranquillo, e sembra intenzionata seriamente a fare il nuovo record storico in chiusura. La magia del natale,  evidentemente.
Sono davvero curioso di vedere come chiuderemo l’anno e apriremo il 2022.

Buone feste a tutti !