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Consolidamento sui principali mercati azionari a inizio settimana

Inizio di settimana contrastato, in Asia.
Venerdì  sera  New York ha sostanzialmente tenuto i progressi maturati nella prima parte di seduta, con l’S&P 500 in guadagno di 1.49% e il  Nasdaq 100 a +2.17% grazie ad un rimbalzo del tech, che aveva sofferto tutta  la settimana.
Stamattina però il sentiment ha dovuto fare i conti con le notizie sul  fronte Covid e relative restrizioni per l’area asiatica, che, sotto quest’aspetto sembra l’ Eurozone di un paio di mesi fa, fatti i dovuti distinguo in termini di gravità:
** A Taiwan sono state chiuse le  scuole nelle capitale per 2 settimane
** Stessa cosa a Singapore, da mercoledì fino alla fine della scuola, il 28 maggio.
** In Giappone 3 prefetture  si sono aggiunte alla lista di quelle in stato di emergenza.
Inutile dire che i mercati di riferimento sono stati penalizzati (Taiwan pesantemente), insieme a Jakarta e Seul. Meglio il  China complex, con le “A” shares cinesi a segnare buone performances. D’altronde, in Cina la macchina dei vaccini inizia a muoversi a passo spedito, con 14 milioni di vaccinazioni al giorno ( link ) oltre il 5% della popolazione in 7 giorni.
Nello schema compilato da DB i progressi in termini di vaccinazione per un buon numero di paesi.

Sul fronte macro, la sedie di dati cinesi di Aprile ha sostanzialmente deluso  le attese. I cali sono chiaramente causati dalla diminuzione dell’effetto base, trattandosi di dati anno su anno. Leggermente peggio delle stime la produzione industriale, molto peggio le  retail sales. Sostanzialmente in linea gli investimenti, grazie alla tenuta di quelli immobiliari.


In generale nulla di drammatico,  ma un segnale che la  fase di ripresa  rapida è  alle spalle. Probabilmente al paese mancava ad aprile una parte di normalizzazione, visto che la  campagna vaccinale  ha preso abbrivio solo  ora, e la  percentuale di vaccinati (impossibile  da  definire con precisione per assenza di dati, vedi sopra) è tra il  15% e il  20%.
Chiaro che con questi dati le autorità non possono (o vorranno) ritirare troppo stimolo fiscale e monetario.

La  seduta europea è iniziata con un buon tono, e  i principali indici a mostrare guadagni decenti. Ma  la forza non si è mostrata persistente. Difficile dire cosa abbia causato la  perdita di momentum, al  di la  del fatto che sia l’azionario USA  che quello EU venivano da recuperi vigorosi: dai minimi di giovedì mattina alla chiusura di venerdì sera l’S&P 500 future aveva  recuperato un 3.6%, quello sull’Eurostoxx 50 addirittura il 4.8%. In altre parole,  dovevano scaricare l’ipercomprato di breve.
Per dei cambi che sono rimasti abbastanza tranquilli,  i tassi hanno dato un decente spettacolo. Protagonista della mattinata, il  BTP che, dopo un tentativo  di rimbalzo abortito quasi subito, ha preso a cedere terreno sotto  i colpi di liquidazioni robuste (in tarda mattinata un flusso in vendita di 600 mln ha portato  i rendimenti ben oltre 1.10% e lo spread a 124 bps).
Il movimento è stato  largamente messo in relazione con l’intervista di Salvini a Repubblica in cui ha espresso dubbi  sulla capacità dell’esecutivo di portare a termine i 2 impianti principali delle riforme legare all’esborso del Recovery Fund (sistema fiscale  e  giudiziario) e lasciato intendere una fine anticipata del  Governo Draghi per mandare il Premier al Quirinale. Può essere, ma è un fatto che queste dichiarazioni non hanno impattato su Piazza Affari, oggi la migliore delle principali borse europee. L’impressione è che a preoccupare gli investitori sia soprattutto la salita dei rendimenti core legata all’inflazione e la possibile  diminuzione del ritmo degli acquisti ECB da giugno.

Nel primo pomeriggio erano previsti un paio di dati in US:
** l’Empire manufacturing NY Fed di aprile, prima delle survey regionali manifatturiere, ha mostrato un calo leggermente inferiore alle attese,  confermandosi su dei livelli elevati (24.3 da prec 26.3 e vs stime per 23.9. Nei dettagli si cela  ulteriore forza, con i new orders +2 a 28.9, gli shipments + 4.7  a 29.7 e i prezzi pagati al record storico (+8.8 a 83.5).
** il NAHB housing market index è rimasto stabile a 83 in linea con le  attese. Non male, considerando la  pressione dei costi delle materie prime (legname in primis) sui conti degli homebuilders.

Wall Street non ne ha tratto grande ispirazione.  L’S&P ha iniziato in calo e dopo un effimero tentativo di portarsi in positivo si è  attestato su un moderato cedimento, che ha tolto ulteriori velleità all’azionario europeo. I rendimenti dei treasury, che stamattina erano in calo, hanno recuperato,  cosa che ha stimolato altre prese di benefizio sul tech, mentre le  banche sono tra i pochi settori,  insieme ad energy e pharma, a mostrare guadagni.
Commidities in deciso spolvero oggi, trainate dai preziosi, che marcano i massimi da mesi. Malissimo, per contro, le  Crypto, dopo che nel week end Elon Musk ha sparato un’altra bordata, rispondendo ad un tweet che lo invitava a vendere Bitcoin per vendicarsi di chi lo insultava, un laconico “indeed”.
Nel pomeriggio alcuni membri FED sono tornati a farsi sentire. Bostic di Atlanta ha dichiarato che gli USA hanno ancora 8 milioni di disoccupati in più rispetto a prima della pandemia. Finchè questo gap non viene chiuso la politica monetaria deve restare ultra espansiva.
*FED’S BOSTIC: RECOVERY IS LIKELY TO BE UNEVEN AND UNPREDICTABLE
*BOSTIC: NOW NOT THE TIME TO CONSIDER ADJUSTING FED POLICY
*BOSTIC: LABOR MARKET STILL 8 MLN JOBS SHORT PRE-PANDEMIC LEVELS
*BOSTIC: EXPECTING LOT OF INFLATION VOLATILITY IN COMING MONTHS
*BOSTIC: A HEALTHY LEVEL OF INFLATION IS SIGN ECONOMY HEALTHY
*Bostic: It Will Likely Take a Couple of Months to Get Better Read on Inflation

Il Vicepresidente FED Clarida ha dichiarato che il labour market report di Aprile mostra che non si è raggiunto il tipo di progresso che richiede cambio di politica monetaria
*CLARIDA: U.S. GDP GROWTH COULD BE 6%, POSSIBLY 7% THIS YEAR
*CLARIDA: STILL A DEEP HOLE IN THE U.S. LABOR MARKET
*CLARIDA: MAY TAKE LONGER TO REOPEN U.S. ECONOMY THAN SHUT IT
*CLARIDA: UPWARD PRESSURE ON INFLATION IS LIKELY TRANSITORY
*CLARIDA: FULL EMPLOYMENT WILL NOT RESULT IN UNWELCOME INFLATION
*CLARIDA: WILL GIVE ADVANCE WARNING BEFORE TAPERING BOND BUYING

Insomma, la  musica della FED è sempre la  stessa. Non è  ancora tempo di tapering, e non lo sarà per un po’.
Le chiusure europee vedono i  principali indici cedere marginalmente, outperformando gli USA. Bene Milano e Madrid, in positivo. Il rialzo dei rendimenti in US ha cancellato anche i cali dei rendimenti core Eurozone. Per contro,  BTP e altri periferici hanno ridotto le perdite nel pomeriggio, col risultato che lo spread sale meno che in mattinata. In ogni caso per il  future sul BTP questa è la quinta seduta di calo di seguito, e la  ottava su 9. Se nel breve non ritrova un po’ di compostezza, c’è da preoccuparsi.
Dollaro in moderato calo sui principali cross e commodities in denaro completano il  quadro.

La settimana
Domani abbiamo la prima stima del GDP giapponese del primo trimestre, e la seconda stima di quello EU. In US abbiamo i nuovi cantieri di aprile.
Mercoledì abbiamo le minute FED, molto attese per capire come si è  evoluto il pensiero nelle ultime settimane (dovrebbe essere un resoconto fedele del FOMC, ma in realtà viene utilizzato per comunicare).
Giovedì abbiamo il philli FED, e i soliti sussidi di disoccupazione settimanali in US.
Venerdì chiudiamo in bellezza con i PMI flash, manifatturieri, servizi e composite di maggio in Australia, Giappone, Francia Germania, EU aggregata, UK e US.