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Si chiude una settimana assai tranquilla sui mercati, nonostante l’abbondanza di sviluppi

Ieri sera Wall Street, grazie ad un colpo di reni finale, ha messo a segno un rimbalzo (S&P 500 + 0.4%) trainata dal Nasdaq 100 ( +0.75%) tornato di moda, visto che casi e misure di contenimento aumentano in US ( U.S REPORTS 185,527 NEW COVID-19 CASES A NEW ONE DAY RECORD).
Giusto il tempo del suono della campana e i futures hanno cancellato i guadagni, per accumulare un moderato passivo alla ripartenza del trading, nella sessione asiatica.
Cosa è successo?
Il Segretario del Tesoro USA Mnuchin ha informato la Fed che ha intenzione di rinnovare solo alcuni degli schemi di emergenza attuati dalla Fed, ovvero quello per il supporto dei mercati di Commercial Paper, dei Money Markets, la Primary Dealer Credit Facility (PDCF), il Paycheck Protection Program. Invece ha intenzione, per il momento, di lasciar scadere quelli che acquistano credito sul primario e secondario, i Municipal bonds, il Main Street Lending Program e la TALF. E ha chiesto che il funding inutilizzato torni al Tesoro, perchè il Congresso possa disporne. La Fed ha risposto con una lettera in cui esorta il Tesoro a lasciare in piedi queste facilities.
In questa fase di forti contrasti a Washington, l’idea di un nuovo fronte tra Tesoro e Fed, le 2 istituzioni in prima linea per combattere la crisi, ha creato un po’ di shock agli investitori che si sono fermati alla forma e non hanno forse considerato la sostanza, che non è negativa.
Di fatto, queste facilities sono state finanziate dal Tesoro, e fanno capo a lui. In questa fase, il loro utilizzo è diventato marginale, e quindi sono sostanzialmente fondi inutilizzati. La loro sospensione permette al Congresso di rientrare in possesso di fondi (poco meno di 500 bln $ se ho ben capito) che possono essere destinati a spesa fiscale, in particolare a prorogare i programmi di estensione dei sussidi di disoccupazione e gli aiuti alle linee aeree (per esempio) al momento non ancora rifinanziati a causa della arcinota difficoltà ad accordarsi tra Democratici e Repubblicani al Congresso.
Certo, la preoccupazione della Fed è comprensibile. Smantellare le reti di protezione può rivelarsi un azzardo, perchè questì schemi potrebbero tornare di attualità se la situazione si deteriora. Il loro annuncio è stato fondamentale per ridare compostezza al mercato in primavera, e la loro presenza fornisce il compratore di ultima istanza, anche se attualmente lavorano poco.
Ma nella dichiarazione Mnuchin ha chiarito che questi schemi possono essere ripristinati al bisogno. E in questo momento l’economia USA ha bisogno come l’aria di una spesa fiscale che vada a compensare il fiscal cliff derivante dalla scadenza dei programmi previsti dal pacchetto Cares. In sostanza, questi fondi possono fare da ponte tra le aspirazioni democratiche e la parsimonia repubblicana, e tappare il buco per qualche mese, fino ad una stabilizzazione del quadro politico a Washington, e all’eventuale avvento del vaccino. Si tratta quindi di una notizia positiva, se effettivamente questo extra budget facilita un intesa. Le dichiarazioni di Mnuchin nella giornata odierna evidenziano bene questo proposito:
** MNUCHIN SAYS TREASURY HAS OVER $800 BLN IN OUTSTANDING CAPACITY, THAT’S A ‘PRETTY GOOD BAZOOKA’
** MNUCHIN SAYS WE’RE SAYING TO CONGRESS, GO SPEND THIS MONEY TO HELP PEOPLE THAT REALLY NEED IT
** MNUCHIN SAYS HE, MEADOWS, MCCONNELL TO DISCUSS STIMULUS TODAY

Nondimeno, la seduta asiatica ha avuto ancora un tono incerto, con le performance dei principali indici comprese tra il -0.4% del Nikkei, e il +0.7% del Nifty. A pesare su Tokyo PMI flash di Novembre (pubblicati in anticipo perchè lunedì è festa) deludenti. Il Composite è calato di un punto (47 da 48), i servizi anche (46.7 da 47.7) e il manifatturiero di 0.4 a 48.3. E loro non hanno avuto grossi problemi di Covid finora, anche se la loro economia ha mostrato una forte fragilità di fronte all’impatto globale dell’epidemia. Non depone affatto bene per i PMI flash Eurozone di novembre in pubblicazione lunedì, per i quali il consenso proietta, a livello di Eurozone aggregato un calo di 4.9 punti per i servizi e uno di 1.5 per il manifatturiero, numeri per i quali io firmerei ad occhi chiusi.
Oltre a ciò,  in Giappone si è avuto un nuovo record dei contagi (oltre 2.000), mentre in Sud Corea le autorità hanno esortato i citadini a evitare assembramenti e viaggi. Rimanendo intema di virus ieri sera in Californai è stato proclamato coprifuoco tra le 22 e le 5 per il 94% della popolazione.

Ci ha messo poco, l’azionario europeo, a scuotersi di dosso l’uggia della seduta asiatica. In questa fase le borse continentali sono piuttosto ben viste in relativo, in quanto i dati sull’epidemia danno segnali di picco, e comunque il newsflow sui vaccini impatta parecchio, visto quanto il continente ha sofferto dell’epidemia. Infine, diversamente dall’azionario USA, il positioning è meno iperesteso, anche per motivi legati al tipo di settori prevalenti, clamorosamente evitati durante la crisi (vedi quello bancario e quello automobilistico ). A dare un po’ di pepe alla price action, oggi, la scadenza delle opzioni, che forse ha contribuito al picco in mattinata poco prima delle 12, quando l’Eurostoxx 50 ha sfiorato l’1% di guadagno.
Oggi in US non erano previsti dati, e il pomeriggio è stato alquanto tranquillo. Wall Street ha aperto in moderato calo, e finora, gli spunti sono stati davvero ridotti, se si eccettua ancora una tendenza all’outperformance del tech e dei “stay at home business”.
Sul fronte fiscale, sono ripresi i contatti tra i Democratici (Pelosi e Schumer),  i Repubblicani (Mc Connell e McCarty), e Mnuchin, con il duplice obiettivo di evitare uno shutdown governativo a Dicembre, passando un bill di finanziamento dell’attività amministrativa e di trovare la quadra sul pacchetto di stimolo, cosa difficile, ma meno, ora che i fondi in mano al Tesoro sono aumentati.
Sul fronte vaccini, Pfizer dovrebbe aver chiesto oggi l’autorizzazione di emergenza, e questa potrebbe arrivare non prima di 3 settimane. Il segretario alla salute Azar ha dichiarato di attendersi 40 milioni di dosi entro fine dicembre.
*AZAR SAYS TO RECOMMEND ‘VERY SOON’ WHO SHOULD GET VACCINE FIRST *
*AZAR SAYS COULD SEE AUTHORIZATION OF PFIZER VACCINE IN WEEKS
*AZAR: EXPECTS 40M PFIZER, MODERNA VACCINE DOSES BY END OF DEC.

La seduta europea si è chiusa con una price action da venerdì estivo, coi principali indici a mostrare moderati progressi. In lieve calo i rendimenti e l’€, in rialzo le commodities, oro compreso, trainate dal rame, che sembra il più lungimirante nel prezzare la ripresa. Wall Street oscilla poco sotto la parità

Per tutta l’eccitazione legata a vaccini, numeri dell’infezione, politica, Fed, la price action è stata incredibilmente compressa e noiosa.
Uno sguardo al grafico dell’Eurostoxx mostra chiaramente come nelle ultime 8 sedute l’indice sia statocontenuto in un range di appena il 2%. Un consolidamento assai compresso, al termine del quale dovremmo ritrovare nuova direzionalità.


La posizione sopra le medie, l’assoluta assenza di tendenze correttive, il crollo della volatilità realizzata depongono a favore di una continuazione al rialzo. L’incapacità di accelerare una volta superata la resistenza a 3.400 che lo ha tenuto in scacco per mesi è meno positiva, anche se, dopo un 16% in 7/8 sedute, un consolidamento era da mettere in conto, e anzi io mi sarei aspettato almeno un po’ di ritracciamento.

Anche l’S&P 500 mostra un quadro interlocutorio, ma le conclusioni sono, al momento, meno costruttive. La reazione alle news sul vaccino è stata decisamente fiacca, e 2 breakout a nuovi massimi sono per ora falliti, anche se l’indice resta sempre li nei pressi. Basterebbe un superamento convinto di quota 3.600 per cambiare il quadro, ma finora la price action mostra “bullish fatigue”.