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Indiscrezioni puntano a una ripresa dei negoziati Cina – Usa ma il consenso resta

NB Lampi stasera privo di immagini e un po’ raffazzonato causa imprevisto serale

Nulla da  fare.  Anche stanotte, l’Asia non è riuscita a scuotersi di dosso la negatività che la  attanaglia da  diverse sedute.  Agli analisti di Bloomberg non è sfuggito che con la seduta odierna,  il  MSCI Asia ha eguagliato il record di 10 sedute negative a fila, stabilito nel 1996 e nel 2002.
In attesa del piatto forte (il nuovo round  di dazi), il newsflow odierno sul  fronte trade è  stato misto. Da un lato gli USA avrebbero intenzione di imporre sanzioni alla Cina per la  violazione dei diritti umani secondo  il  Times . Dall’altro  il  WSJ riporta che le  autorità  cinesi starebbero offrendo  ampie rassicurazioni a Corporate America che le multinazionali US non saranno oggetto di azioni di rappresaglia in seguito  alle dispute commerciali con gli  Stati Uniti. L’articolo giustifica il  cambio di strategia  col  timore che minacce blocchino gli  investimenti USA sul territorio. La mossa,  se confermata, sembra indicare che Pechino sta producendo  il massimo sforzo per evitare uno scontro frontale con gli USA (il che mal si concilia però con l’azione di ieri presso WTO). Con un po’ di malizia vi si può leggere un tentativo di ottenere un po’ di lobbying a proprio favore da  parte dei colossi USA a Washington.  Vedremo.
In ogni caso sul “China complex” ha prevalso ancora una volta il pessimismo, con lo Shanghai Composite che ha chiuso ai minimi dal 2014,  marginalmente sotto  i  livelli toccati nel 2016. Naturalmente la negatività  si è allargata all’intera area,  con l’eccezione di Mumbai, che ha tratto  qualche supporto dal rimbalzo della Rupia, seguito  a indiscrezioni di misure a supporto del cambio.

Nonostante ciò, l’azionario europeo ha aperto con un tono discreto, e accumulato un moderato progresso durante le  prime ore di trading. A frenare il tenue ottimismo sono intervenute un paio di news:
** La produzione industriale italiana di di luglio (-1.8% da prec +0.3% e vs attese per -0.3%) è stato l’ennesimo dato debole italiano
** Su bloomberg sono comparse indiscrezioni secondo cui l’ECB domani abbasserà leggermente le previsioni macro, a causa dei rischi imposti dalle tensioni sul trade (mentre lascerà invariate quelle sull’inflazione).

Se le news macro hanno probabilmente avuto un effetto modesto sul sentiment (già abbastanza mogio per i fatti suoi) l’impatto delle indiscrezioni ECB sui tassi ha immediatamente riverberato sul settore bancario europeo, il cui calo ha sottratto brillantezza all’indice generale.

Su un mood già incerto, è giunta a  metà giornata l’agenzia Ansa recante l’ aut-aut dei 5 Stelle
(*FIVE STAR SEEKS EU10B FOR CIT. INCOME OR TRIA RESIGNATION: ANSA). Immediata la reazione dei BTP e dell’azionario italiano, con impatto anche sull’indice europeo e sul relativo settore bancario.
La minaccia delle dimissioni di Tria è stata rapidamente smentita, ma le tensioni sull’allocazione delle risorse sono state confermate (*ITALY FIVE STAR OFFICIAL DENIES ANSA REPORTS ON TRIA REMOVAL, SENIOR 5-STAR SOURCE TELLS REUTERS THERE IS TENSION OVER BUDGET RESOURCES BUT NO THREATS TO REMOVE TRIA – Reuters News).
Cosi, il recupero degli asset  italiani e del sentiment è stato parziale. Infatti, sono in molti a sospettare che la “svolta moderata” del Governo possa essere messa in crisi durante il dibattito in aula, vista l’impossibilità di realizzare tutti i punti del programma con le poche risorse concesse da un deficit sotto il 2%, e la diversa importanza attribuita ai vari obiettivi dai 2 alleati. Le notizie sono state prese come una conferma che l’iter parlamentare della legge di stabilità sara burrascoso.
Non aiuta il fatto che domani abbiamo le aste, importante banco di prova per testare la domanda dopo il recente restringimento dello spread.

Nel primo pomeriggio, un PPI US di agosto sotto attese ha frenato le attese per il CPI di domani e accentuato ulteriormente il calo dei rendimenti. L’apertura marginalmente negativa di Wall Street, ancora frenata dalla tecnologia, ha levato ulteriore brillantezza all’azionario continentale.
Sembravamo indirizzati verso una chiusura pressochè invariata dell’Eurostoxx, quando la notizia, rilanciata dal WSJ, che gli USA starebbero invitando una delegazione cinese ad un altro bilateral meeting sul trade,  ha dato una scossa all’ambiente. Apparentemente il segretario del Tesoro Mnuchin vorrebbe offrire un opportunità ai cinesi di raggiungere un accordo prima di elevare il nuovo round di dazi.
In verità, la reazione alle news è stata modesta ed effimera. Un tentativo di portarsi in positivo di Wall Street, che ha concesso all’Europa una chiusura positiva, un lieve arretramento del dollaro e un tenue rimbalzo dei rendimenti. Questo è stato tutto, per ora. Tra i motivi per la reazione tiepida, lo scetticismo della maggior parte dei commentatori, unanimemente convinti che non si tratti di un segnale rilevante dell’avvicinarsi di una soluzione.
Personalmente, sarei un po’ più costruttivo. Alla peggio, avremo un rinvio dell’applicazione del nuovo round di dazi. Vedremo se domattina in Asia avremo maggiore entusiasmo.