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Continua la fase consolidativa su azionario. Rendimenti ai nuovi minimi.

La seduta è iniziata con un tono opaco, in Asia.
Per cominciare, le prospettive di riuscita del meeting tra Trump e Xi a Osaka hanno subito una certa involuzione. Apparentemente vi è stato un colloquio tra Lighthizer, Mnuchin e Liu He ma nulla è trapelato, se non l’intenzione di continuare a colloquiare. Secondo Bloomberg, Trump sarebbe determinato ad ottenere serie riforme delle normative sulla protezione delle proprietà intellettuali in Cina, e non sarebbe affatto incline a compromessi sulle sue richieste.
Da parte cinese, i segnali sono poco confortanti:
** Il Politburò mensile  tenutosi ieri non ha menzionato le negoziazioni, focalizzandosi invece su questioni interne
** L’agenda cinese al G-20 ha escluso il meeting dagli “eventi chiave”, in cui ha inserito i meeting coi Russia, India e leaders africani.
** Il Presidente Xi ha reiterato i principi sulla base dei quali si può colloquiare (reciproco rispetto, coordinamento, e reciproca soddisfazione  e stabilizzazione delle relazioni)

In secondo luogo, il settore bancario cinese sta gravando sugli indici generali, in seguito alla notizia, riportata dal Washington post, che la China Merchant Bank, insieme ad altri 2 istituti, è coinvolta in un inchiesta in US relativa alla violazione delle sanzioni nei confronti della NordCorea. Ciò potrebbe portare ad un provvedimento di esclusione dai mercati USA. Naturalmente lo HSCEI (H shares quotate a Hong Kong) pieno di grossi istituti bancari, ha accusato. Nemmeno questo “incidente” risulta di particolare aiuto alle trattative del fine settimana.
Nessun segnale di calo delle tensioni nemmeno sul fronte Iran, con le nuove sanzioni decise da Trump ieri contro Khamenei e altri 8 funzionari militari. Il Presidente ha dichiarato di ritenere che non serva alcuna autorizzazione del Congresso per un attacco militare. In giornata Trump ha aggiunto che l’Iran capisce solo le maniere forti.
Così, stamattina il “China complex” è risultato pesante, e tra gli altri principali indici solo Mumbai è andata in controtendenza.

Analogamente, la seduta europea è partita con un tono ancora consolidativo, azionario debole, e bund e oro forti, come ieri.
La mattinata era avara di dati, con solo survey francesi di giugno in pubblicazione. Se la Business confidence è rimasta invariata a 106, la debolezza del manifatturiero è comparsa nella manufacturing confidence (102 da 104) e dal production outlook (3 da 4 vs attese per 5).
Nulla che potesse cambiare particolarmente il sentiment, e infatti il tono consolidativo è rimasto. Sul BTP, sono partite altre prese di beneficio, presumibilmente legate alla preparazione delle copiose aste di giovedì e in generale all’issuance di questi giorni (oggi il CTZ, domani 6 bln bot a 6 mesi e giovedì fino a 6 bln tra btp 5 e 10 anni e CCT) ma altrettanto rapidamente la discesa è stata riassorbita, come nell’ultimo periodo.

Sul fronte Brexit, superati i ballottaggi e in attesa dell’investitura finale, la retorica di Johnson è tornata più drastica: il 31 ottobre si esce in ogni caso, se necessario anche con le regole WTO (ovvero senza accordo). I Laburisti hanno già chiarito che chiederanno una mozione di sfiducia il 25 luglio. Apparentemente, 10/12 membri conservatori voteranno con l’opposizione in caso di uscita senza accordo, per cui, poichè con il DUP la maggioranza del governo è di soli 4 seggi, una caduta del Governo ed elezioni anticipate restano uno scenario abbastanza probabile.
Intanto i primi segnali sui consumi di giugno sono brutti, con le CBI Retailing Q1Monthly Volume Sales, un diffusion index sulle vendite, a -42 vs – 5 atteso – il peggior valore dalla grande crisi finanziaria.

Più nutrito il calendario macro USA, e il tono delle news continua ad essere mediocre.
Il Richmond FED di giugno è risultato migliore delle 3 survey maniufatturiere regionali che lo hanno preceduto (vedi Lampi di ieri). Comunque in rallentamento rispetto a Maggio, ha però sorpreso in positivo un consensus che, vista la musica, si era forse in parte adeguato (3 da prec 5 e vs attese per 2).
Le dolenti note sono venute, oggi, dalla Consumer confidence di giugno, che ha restituito, con gli interessi, il rimbalzo di Aprile – Maggio, segnando il minimo da settembre 2017 (121.5 da prec 134 e vs attese per 131). La debolezza è ben distribuita tra componente coincidente ( -13  a 162.6) ed expecations(-12 a 94.1). Discreto calo anche della percezione del mercato del lavoro (-6pt,  a 27.6).
Deboli anche le vendite di nuove case a Maggio (-7.8% da precedente -3.7% e vs attese per +1.6%) anche se la revisione al rialzo del dato di aprile attenua un po’ la negatività (originariamente -6.9%) e comunque i primi 3 mesi dell’anno erano stati belli solidi. Infine i prezzi delle case nelle prime 20 aree metropolitane USA hanno rallentato per il tredicesimo mese di seguito, al 2.5%, ritmo di crescita più basso dal 2012. Considerando che i tassi non sono esattamente un ostacolo per l’immobiliare, su questi livelli, questi numeri non sono granchè, anche se bisogna ricordare che si tratta di serie volatili.
In ogni caso l’impatto su azionario e cambi è stato modesto, con il primo rimasto in mood consolidativo, e il $ che ha incassato bene i colpi, in attesa della parata di membri FED di stasera (Bostic, Bullard, Powell, Barkin).
Più evidente l’effetto sui bonds, che solo a pomeriggio inoltrato hanno prodotto un lieve ritracciamento dai massimi. Il bund segna comunque il nuovo minimo di rendimento in chiusura a (-0.33%), e il 10 anni treasury scambia sotto il 2% (minimo dal novembre 2016).
Entrambi mostrano un elevato livello di ipercomprato, e alla luce delle considerazioni su flussi  fatte nel Lampi del 20 Giugno e del positioning elevato riportato dalle principali survey ( nella figura quella di merril Lynch) sembrano vulnerabili, appena il newsflow dovesse cambiare un po’ .

La chiusura europea vede modeste perdite sui principali indici, e un moderato alalrgamento dello spread, dovuto sostanzialmente alla discesa del rendimento del bund.