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Continua il rimbalzo sui mercati azionari. Domani decisioni su ESM.

Continua, feroce, lo short squeeze.
La seduta di Wall Street di ieri (+9.4%) si classifica al decimo posto tra le migliori della storia. Purtroppo, tutte quelle che la precedono in classifica si collocano negli anni ’30 o nel 2008 a dimostrazione che questi balzi non sono proprio tipici di un bull market.

La seduta asiatica ha ovviamente preso il la da questa performance, con gli indici tutti a mostrare ottime performance tranne Jakarta, e con Tokyo ancora a guidare il gruppo. Un po’ più tranquilli gli indici locali cinesi, che però bisogna ricordare che a 3 mesi perdono le briciole rispetto agli altri mercati globali.
In realtà le notizie sul territorio non sono affatto brutte:
** sono calati gli infetti importati (+47) e non ci sono stati nuovi infetti tra i locali
** Gli economisti di Bloomberg stimano che l’attività sia tornata all’85% del normale nella settimana terminata il 20 Marzo. Il  China Economic Recovery Index elaborato da Webank, basato sui livelli di mobilità nelle città, mostra un numero simile.

**Anche le aziende sembrano confermare la tendenza (90% OF HUAWEI’S CHINA WORKFORCE BACK TO WORK FOLLOWING CORONAVIRUS–CEO, SMARTPHONE SALES OUTSIDE OF CHINA ARE DECLINING, BUT STRONG DOMESTICALLY–CEO).

Vedremo che ci diranno i PMI cinesi a fine mese. Sarebbe in aggregato un ottimo segnale. Speriamo che la riapertura dell’economia non abbia costi significativi in termini di infetti. E che ce la raccontino giusta.

A supportare ulteriormente il sentiment, è giunta, nelle ore che precedevano l’apertura europea, la notizia che al Senato USA hanno trovato un accordo sul pacchetto di misure fiscali da 2 trilioni. Personalmente non avevo molti dubbi.

Parlando di dati dell’infezione, l’attenzione continua ad essere massima per quelli italiani, essendo il belpaese il focolaio più precoce in Europa, e il primo a mettere via via misure draconiane. Ovunque anche oggi si è letto del calo in percentuale dei nuovi infetti, e però del ritorno all’aumento delle vittime di ieri. Personalmente, ho l’impressione che l’Italia costituirà, per l’epidemia più un worst case scenario per i paesi industrializzati, che non un benchmark. Questo per motivi demografici (popolazione più anziana), sociali (le generazioni interagiscono di più tra di loro, i nonni coi nipoti, 3 generazioni sotto lo stesso tetto), di comportamento (siamo meno ligi alle regole) di metodologia (vedi Germania e Corea) e di capacità di ricovero. Infine, gli altri si possono basare sulla nostra esperienza. Ad esempio, un amico in Nuova Zelanda mi ha scritto che hanno appena fatto totale lockdown, con regole più severe delle nostre, con appena 200 casi noti. Vista la nostra mortalità (che sarà sicuramente inquinata da un numero ridotto di test, etc), che gli altri abbiano decorsi migliori è una cosa da augurarsi. Ma bisogna sperare che gli Anglosassoni non combinino guai.

L’apertura europea è stata decisamente frizzante, con gli indici immediatamente corsi a segnare nuovi massimi con progressi di manciate di punti percentuali. L’Eurostoxx 50 poco dopo le 10 era già in progresso del 4%. A quel punto però si è manifestato un vuoto d’aria, con la comparsa di prese di beneficio. D’altronde la salita dalla chiusura di lunedi (poco più di 24 ore) era del 14%, e quella dai minimi di giovedì scorso di oltre il 20%. Quindi l’azionario si è messo a oscillare attorno alla parità in attesa degli USA.
Sul fronte politiche a supporto, l’Eurogruppo presenterà ai leaders EU la sua proposta domani. Si parla di un 2% di GDP disponibile per ogni stato, con condizioni attaccate che però dovrebbero essere “leggere”. La loro presenza sembra necessaria per poter rendere disponibile l’OMT (acquisti illimitati di bonds del paese che chiede assistenza).
I Coronabonds restano argomento di discussione ma ancora non c’è consenso, e anzi alcuni paesi sono più rigidi di altri sull’utilizzo dei fondi che, se tutti i paesi usassero la linea, assorbirebbero il 60% delle risorse del veicolo. E’ da notare che esiste una clausola nel processo decisionale dell’ESM che recita che se l’ECB e la Commissione vedono un rischio per la stabilità, la decisione può essere presa con l’85% dei consensi (e l’Olanda pesa il 6%). Vederemo che uscirà domani.

Nel pomeriggio, anche a Wall Street sono comparse delle prese di beneficio, che hanno mandato l’indice in negativo per un poco. Ma per metà pomeriggio il denaro è ripreso e Wall Street si è indirizzata verso un’altra seduta decisamente positiva.
Ada alimentare ulteriormente il risk appetite, sono arrivate dichiarazioni abbastanza costruttive in vista dell’appuntamento di domani, da parte del Ministro delle Finanze tedesco Scholz e del board ECB.
*SCHOLZ: THERE ARE INSTRUMENTS WE CAN USE BEYOND ECB-
*SCHOLZ: EU CAN USE STABILITY MECHANISM IN TIME OF CRISIS
*ECB IS SAID TO BE BROADLY IN FAVOR OF ACTIVATING OMT IF NEEDED
*ECB OFFICIALS SEE BUNDESBANK UNLIKELY TO PUSH BACK ON OMT-
A testimonianza della crescente ossessione per i dati italiani, sono circolate anche indiscrezioni sui numeri (*ITALY’S LOMBARDY NEW VIRUS CASES SHOW DECLINE VS TUES: SOURCE) successivamente dimostratisi abbastanza accurate.
Così la chiusura europea è nuovamente positiva, coi principali indici che mettono ulteriore distanza dai minimi: il recupero a 5 giorni dell’Eurostoxx è del 17.3%. Stranamente tranquilli gli altri mercati, con i rendimenti core in rialzo, i treasuries quasi stabili, e gli spread periferici in restringimento. Il Petrolio ha tratto supporto da una storia di Bloomberg secondo cui la Casa Bianca starebbe facendo pressioni sull’Arabia perchè cessi la manovra con cui sta cercando di mettere fuori mercato la Russia. In assestamento l’oro, dopo il volo di ieri.
Sembrava che Wall Street potesse mettere finalmente termine alla serie di sedute senza 2 recuperi di seguito, che dura dal 12 Febbraio, ma nell’ultima ora la cosa è messa in dubbio da difficoltà nel passaggio del pacchetto da 2 trilioni al Senato, cosa che ha messo in allarme gli algotraders. Non c’è come un rialzo di borsa per togliere pressione alla politica. Non credo che sia un intoppo in grado di fermare il provvedimento.
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